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Borse oggi in diretta | Ftse Mib in calo, tra i segni meno Azimut dopo la nuova acquisizione




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Piazza Affari apre in calo


I listini azionari statunitensi trattano contrastati in apertura, dopo che l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno aggiornato i massimi storici nella seduta precedente. Il Dow Jones sale dello 0,04%, mentre l’S&P 500 tratta sulla parità e il Nasdaq 100 arretra dello 0,14%. Gli investitori si preparano a una serie intensa di risultati trimestrali: oltre 60 società dell’S&P 500 hanno già pubblicato i conti e, secondo i dati di FactSet, più dell’85% ha battuto le stime degli analisti.

All’avvio dei mercati americani il Ftse Mib, dopo un guizzo che lo aveva portato per poco sopra la parità, viaggia a 40.080 punti (-0,2%). Tra le blue chip spiccano Iveco (+3,5%) e Poste Italiane (+2,6% dopo i conti del secondo trimestre 2025). In calo Prysmian (-2,7%), Stellantis (-2,5%) e Buzzi (-2,4%). In ribasso anche Azimut (-1%) che ha firmato un contratto vincolante per comprare il 100% di North Square Investment. L’operazione prevede un corrispettivo minimo di 110 milioni di dollari, di cui 60 milioni al closing e 50 milioni nei successivi quattro anni. L’acquisizione darà vita a una piattaforma integrata da 20 miliardi di dollari di masse gestite. 

Ore 15:10 Il Ftse Mib prova a reagire. Gli economisti di Pimco: ciclo di tagli Bce concluso

Continuano le vendite sulle borse europee, ma Milano prova a reagire. Alle 15:10 l’indice Ftse Mib perde solo  lo 0,04% a 40.151 punti, grazie allo sprint di Poste (+4,12%), di Iveco (+2,40%) e di Enel (+1,37%). L’euro vira al ribasso (-0,03% a 1,1679 dollari). L’unico dato macro della seduta ha mostrato vendite al dettaglio delle catene nazionali statunitensi in crescita del 5,1% su base annua nella settimana terminata il 19 luglio, secondo quanto riferito dal Redbook Research Index. Erano salite del 5,2% anno su anno nell’ottava precedente.

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Per Pimco il ciclo di tagli dei tassi Bce si è già concluso

Gli operatori guardano alla riunione della Bce di giovedì 24 luglio. dopo che a giugno la presidente Lagarde ha sottolineato che Francoforte si trova «in una buona posizione» e, con l’inflazione sostanzialmente in linea con l’obiettivo, «riteniamo che il ciclo di tagli sia prossimo alla conclusione», afferma Konstantin Veit, Portfolio Manager di Pimco, il quale si aspetta che la Bce manterrà invariato il tasso di deposito al 2%.

Un livello considerato dalla maggioranza dei membri del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea come il punto medio di un intervallo di politica monetaria neutrale per l’area dell’euro. «Le discussioni del Consiglio direttivo da questo momento in poi verteranno probabilmente sull’orientamento appropriato da adottare in futuro e, in particolare, sulla necessità o meno di un orientamento decisamente accomodante per evitare che l’inflazione scenda al di sotto dell’obiettivo di stabilità dei prezzi nel medio termine», precisa Veit.

Nella riunione di settembre, con le nuove proiezioni dello staff, «riteniamo che la Bce potrebbe decidere di tagliare nuovamente i tassi di interesse per proteggersi dal rischio di un ritardo più prolungato dell’inflazione, ma vediamo la possibilità che il ciclo di tagli si sia già concluso con l’attuale tasso di riferimento al 2%», conclude Veit. Lo spread Btp/Bund scende leggermente a 86,8 punti base.

Ore 14:10 Il Ftse Mib vira al ribasso dopo i pessimi conti di General Motors, pesano i dazi di Trump

Le borse europee accelerano al ribasso in scia ai pessimi segnali arrivati dalle trimestrali Usa. Il Dax perde l’1%, il Cac40 lo 0,83%, e il Ftse Mib lo 0,19% a 40.089 punti alle 14:10. Stabile solo il Ftse100. I futures statunitensi galleggiano sulla parità anche se l’utile del secondo trimestre di General Motors è crollato del 32% a 3 miliardi di dollari a causa dei dazi Usa che hanno sottratto 1,1 miliardi ai conti.

-2% i ricavi a 47 miliardi di dollari. L’utile trimestrale rettificato per azione è sceso a 2,53 dollari rispetto ai 3,06 dollari dell’anno precedente. Gli analisti si aspettavano 2,44 dollari per azione. Il titolo GM scende del 2,84% negli scambi pre-mercato a Wall Street. A Milano anche Stellantis resta in rosso (-2,56%) dopo la delusione per i conti del primo semestre del 2025. 

General Motors si aspetta un peggioramento dell’impatto dei dazi nel terzo trimestre e ha mantenuto la precedente stima secondo cui questi venti contrari minacciano di impattare sull’utile netto per 4-5 miliardi di dollari. Ma può adottare misure per mitigare almeno il 30% di tale impatto.

Vendite rilevanti anche su Buzzi, Leonardo e Stm, meno su Unicredit (-0,22%) dopo che la Consob ha sospeso ancora l’ops sul Banco Bpm (+0,88%). La commissione presieduta da Paolo Savona ha concesso altri 30 giorni in attesa delle mosse del governo sul golden power.

Ore 12:10 Il Ftse Mib si porta sulla parità grazie a Poste. Spread stabile a 87

L’indice Ftse Mib reagisce e si porta sulla parità a quota 40.165 punti base alle 12:10 con lo spread stabile Btp/Bund a 87 punti base in assenza di dati macro rilevanti e in attesa della riunione della Bce di giovedì 24 luglio. Spicca con un +3,5% Poste Italiane dopo la pubblicazione dei conti del primo semestre del 2025 che hanno evidenziato un utile netto di 1,2 miliardi, in crescita del 14% rispetto al primo semestre del 2023, e ricavi per 6,5 miliardi (+4,8%).

La società ha rivisto al rialzo la guidance sull’ebit adjusted e sull’utile netto di fine anno. In particolare, l’ebit adjusted atteso passa da 3,1 a 3,2 miliardi e l’utile netto da 2,1 a 2,2 miliardi. Confermata la politica sui dividendi. Restano sotto pressione, vivecersa, Stm, Stellantis, Prysmian, Interpump, Buzzi e Brunello Cucinelli.

Ore 10:40 Ftse Mib ancora in rosso con banche e industriali. Euro verso 1,17 dollari

L’indice Ftse Mib di Piazza Affari resta in calo dello 0,13% a 40.113 punti alle 10:40 con le banche e alcuni industriali come Stellantis, Stm e Prysmian pesanti. L’euro si rafforza dello 0,13% a 1,1697 dollari nella settimana della Bce. 

Lieve stretta delle banche sui prestiti alle imprese

Nelle ultime settimane mediamente le banche dell’area euro hanno lasciato quasi invariati i criteri per l’erogazione di prestiti alle imprese, mentre hanno effettuato alcuni inasprimenti sulle famiglie, in particolare sul credito al consumo e meno per i mutui, per cui la domanda resta forte. La richiesta di prestiti delle imprese invece continua a risultare debole, secondo l’ultima rilevazione (Bank lending survey) effettuata dalla Bce.

La quota di banche che ha riportato inasprimenti sul credito alle imprese si è limitata al 5%, per i mutui al 2% mentre per il credito al consumo alle famiglie 11% di banche hanno riferito di strette. A rendere prudenti le banche sulle concessioni è sempre la percezione di rischi collegata alle prospettive generali dell’economia. Secondo la Bce, per il terzo trimestre le banche si attendono una dinamica complessivamente invariata per le imprese, un lieve allentamento sui mutui alle famiglie e un ulteriore inasprimento sul credito al consumo.

Wolburg (Generali Investments) non si aspetta tagli dei tassi Bce

Dopo otto tagli consecutivi dei tassi per un totale di 200 punti base, le prospettive di politica monetaria della Bce sono diventate meno chiare, secondo Martin Wolburg, senior economist, Generali Investments. A giugno, il Consiglio direttivo ha nuovamente sottolineato le incertezze e la presidente Lagarde ha dichiarato che il ciclo di allentamento stava giungendo al termine. Alcuni membri sostengono che non ci saranno ulteriori tagli.

Le ragioni principali sono che si è raggiunto un livello neutrale e che esistono rischi al rialzo per l’inflazione, soprattutto considerando che i piani di bilancio tedeschi prevedono un anticipo dell’uso del bazooka fiscale. Tuttavia, vari indicatori suggeriscono una crescita salariale in rallentamento, che contribuirà a ridurre ulteriormente l’inflazione di fondo (2,3% su base annua a giugno). Inoltre, avverte Wolburg, l’apprezzamento dell’euro avrà un effetto disinflazionistico e le ultime proiezioni macroeconomiche della Bce prevedono un’inflazione solo all’1,6% nel 2026.

La crescita è debole ed è circondata da rischi al ribasso legati alla geopolitica e ai dazi commerciali. Un ulteriore taglio sarebbe una forma di assicurazione contro questi rischi e manterrebbe comunque i tassi in territorio neutrale. «Nella riunione del 24 luglio, è probabile che la Bce mantenga i tassi invariati ma adotti una posizione di politica monetaria aperta. Le proiezioni macroeconomiche aggiornate di settembre dovrebbero portare a un taglio di 25 punti base, portando il tasso all’1,75%. Riteniamo che ulteriori tagli siano probabili solo se si materializzeranno rischi al ribasso per l’attività economica», prevede Wolburg. 

Ore 09:05 Ftse Mib in lieve calo con Stellantis e Stm. Spread poco mosso a 86

I principali mercati europei aprono la seduta in territorio negativo. Il Dax segna un calo dello 0,24%, il Cac40 dello 0,29% e il Ftse Mib dello 0,11% a 40.129 punti. Si salva dalle vendite solo il Ftse100 (+0,11%). Sul fronte commerciale, i negoziati transatlantici rimangono incerti in vista della scadenza del 1° agosto, con l’Ue che valuta contro-misure da applicare in caso di un mancato accordo con Washington. L’attenzione è concentrata anche sulla pubblicazione del sondaggio sul credito bancario della Bce, atteso in mattinata, e sulla decisione della banca centrale ungherese, che dovrebbe confermare i tassi d’interesse al 6,50%. Lo spread Btp/Bund è poco mosso a quota 86,6 punti base.

A Milano giù Stellantis, Stm, Tim e le banche. Vivaci Iveco, Poste, Tenaris, Saipem e Avio

Sul listino milanese giù Stm (-2,43% a 27,71 euro) e Stellantis (-0,78% a 7,97 euro) che ha riportato un utile operativo rettificato preliminare nel primo semestre del 2025 di circa 500 milioni, pari a un margine dello 0,7%, ben al di sotto della guidance iniziale per l’intero anno fiscale 2025.

«Per arrivare a questo livello, sembra probabile che non solo l’attività in Nord America abbia continuato a generare perdite consistenti (circa 1,5 miliardi di perdita), ma anche che i margini in Europa siano rimasti sotto il 2%», sottolinea Citi, ritenendo che i margini del primo semestre possano essere persino inferiori ai margini sottostanti del Nord America nel secondo semestre del 2024.

«Tutto ciò suggerisce che la ripresa dell’utile operativo rettificato richiederà probabilmente molto più tempo, partendo da una base più bassa, rispetto a quanto previsto dal consenso. Abbiamo quindi rivisto al ribasso le nostre previsioni. Considerando un probabile free cash flow negativo per il 2025 e anche nel 2026, abbiamo rimosso l’ipotesi di un dividendo per il 2025. Il titolo Stellantis potrebbe sembrare a buon mercato, ma qualsiasi ripresa verso margini del 5% probabilmente non si concretizzerà prima del 2027. Riduciamo il prezzo obiettivo da 9 a 8,50 euro e confermiamo il rating neutral sull’azione», conclude Citi. Anche Deutsche Bank ha tagliato il target price da 9 a 8 euro (rating hold). 

Restando nel settore industriale, si torna a parlare di Iveco, in rialzo dell’1,56% a 16,91 euro. Secondo Il Fatto Quotidiano, l’accordo per la cessione della quota di controllo del produttore di camion da parte di Exor all’indiana Tata Motors sarebbe pronto. Il governo italiano ne sarebbe già stato informato e mancherebbe solo la separazione delle attività militari per procedere. Attività valutate 1,7 miliardi di euro, circa 0,5 euro per azione di valore aggiuntivo. 

Si riunisce il cda di Poste Italiane (+0,53% a 17,95 euro) sui conti del primo semestre del 2025. Inoltre, secondo MF, la società sta ragionando su una maxi riorganizzazione che possa consentire lo sfruttamento del Danish Compromise mettendo sotto Bancoposta le attività finanziarie e assicurative del gruppo. C’è anche attesa per la decisione dell’Antitrust sull’ingresso di Poste in Tim (-0,62% a 0,4016 euro) e per la pronuncia della Cassazione sul canone di concessione.

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Si riunisce pure il cda di Unicredit (-0,07% a 58 euro) per analizzare i conti. Sul fronte del risiko bancario, l’ad di Unicredit, Andrea Orcel, dovrebbe informare il board sull’andamento dell’offerta su Banco Bpm (-0,54% a 10,145 euro). Orcel potrebbe lasciar cadere l’offerta attuale per poi presentarne una nuova a settembre o «a distanza di pochi giorni», secondo MF. Secondo Il Messaggero la Consob si riunirà a breve per valutare una possibile sospensione dell’offerta.

Inoltre, sempre secondo MF, Unicredit potrebbe presto convertire in azioni il restante 8% che detiene in Commerzbank tramite strumenti derivati e avvicinarsi alla soglia d’opa. Nel frattempo JP Morgan, che ha una quota potenziale del 10,06% in Bper (-0,50% a 7,53 euro), potrebbe muoversi per conto di un istituto italiano, sottolinea MF che cita tra le ipotesi Unicredit. S&P ha alzato il rating a livello investment grade, a BBB da BBB- della Banca Popolare di Sondrio, in calo dello 0,29% a 11,88 euro (la riapertura dell’opas volontaria totalitaria promossa da Bper termina il 25 luglio), con outlook rivisto da positivo a stabile e ha confermato i rating BBB/A-2 di Bper con outlook stabile.

Fineco arretra dello 0,43% a 18,46 euro e non beneficia del fatto che Kepler Cheuvreux ha avviato la copertura sul titolo con un giudizio buy. E se la controllata di Eni (stabiloe a quota 14,16 euro), Vaar Energi, ha registrato un utile inferiore alle attese nel secondo trimestre e sta pianificando un taglio dei costi (confermata la politica annuale di dividendi con il pagamento di 1,2 miliardi di dollari quest’anno e nel 2026), Tenaris (+0,41% a 15,99 euro) fornirà a TotalEnergies tubazioni ad uso petrolifero e servizi per GranMorgu, il primo progetto offshore del Suriname. Al contempo Saipem (+0,46% a 2,42 euro), che si è aggiudicata un contratto da TotalEnergies, ha scelto Tenaris per fornire un pacchetto di tubi e rivestimenti per il progetto.

Novità anche per Avio (+1,21% a 25,05 euro) che ha firmato ordini per 60 milioni di euro nell’ambito di un contratto quadro con Mbda in Francia. Mentre Daniela Santanchè e Immobiliare Dani hanno sottoscritto con Giorgio Armaroli un accordo per la cessione del 75% di Athena Pubblicità che detiene l’89,94% di Visibilia Editore. La cessione, avvenuta a titolo gratuito, sarà efficace al momento della pubblicazione del bilancio 2024 di Athena.

Infine, l’acquirente ha annunciato l’intenzione di individuare un nuovo Euronext Growth Advisor, in vista di una possibile riammissione alla negoziazione delle azioni Visibilia Editore sul mercato Euronext Growth Milan, attualmente sospese a seguito delle decisioni di Borsa Italiana risalente al 19 febbraio.

Ore 08:30 Europa attesa in calo per i timori sui dazi di Trump

Borse europee attese in calo (-0,43% il futures sull’Eurostoxx 50) mentre si sono attenuate le prospettive di un accordo commerciale accettabile tra l’Europa e gli Stato Uniti a meno di dieci giorni dalla scadenza del 1° agosto.

Timori sui dazi di Trump

Nel fine settimana il segretario al Commercio statunitense, Howard Lutnick, si è detto fiducioso riguardo ad un’intesa, ma ha ricordato che la deadline è vincolante per l’entrata in vigore delle nuove aliquote. I futures sugli indici azionari americani sono poco mossi in attesa dei risultati trimestrali di giganti come Tesla e Alphabet, che rappresentano un test chiave per la solidità della recente ripresa degli asset rischiosi. Il rendimento del Treasury a 10 anni scende al 4,37%.

Conto e carta

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Il Centro studi di Confindustria ha stimato che le tariffe al 30% minacciate da Donald Trump ridurrebbero l’export italiano verso gli Stati Uniti di oltre la metà, con una perdita di circa 38 miliardi, e che il livello del pil nel 2027 sarebbe minore dello 0,8% rispetto allo scenario base. Da parte sua EY ha previsto che comporterebbero una riduzione cumulata del pil dell’1,4% tra quest’anno e il prossimo, azzerando di fatto la crescita prevista.

Il Btp 10 anni rende quasi il 3,5%

In questo clima di incertezza il rendimento del Btp 10 anni sale al 3,49% con lo spread con il Bund a 86,6 punti base. Sul primario, si attiva la Germania che mette a disposizione 1,5 miliardi di euro complessivi di Bund green 2033 e 2035. Mentre il Tesoro italiano ha comunicato che giovedì 24 luglio, nella prima delle aste di fine mese, offrirà fino a 4,25 miliardi tra Btp short e indicizzati.

Pochi dati macro in agenda

L’euro vale 1,1688 dollari (+0,05%) in attesa di soli due dati macro: alle 08:45 dell’indice sulla fiducia delle imprese a luglio in Francia (precedente: 96 punti) e alle 14;55 dell’indice settimanale Redbook negli Stati uniti (precedente: +5,2% anno su anno. 

Parlano Powell e Lagarde

In agenda nel pomeriggio un intervento del presidente della Fed Jerome Powell, che verrà attentamente monitorato alla ricerca di indizi sulla futura posizione dell’istituto centrale in materia di politica monetaria. Gli economisti escludono un taglio dei tassi nella riunione di fine mese, mentre prezzano al 60% la possibilità di una riduzione di 25 punti base a settembre. Intanto il segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha detto che l’intera Fed deve essere esaminata come istituzione, aggravando i timori sull’indipendenza della banca centrale.

Al contempo questa sera la presidente della Bce, Christine Lagarde sarà protagonista di uno scambio di opinioni con la presidente della Bei, Nadia Calviño. Nel meeting di giovedì 24 luglio Francoforte dovrebbe lasciare invariato al 2% il tasso sui depositi, in attesa di avere maggior chiarezza sull’impatto dei dazi di Trump.

Petrolio in calo: pace o no in Ucraina?
 

I prezzi del petrolio calano (futures sul Wti -0,70% a 65,49 dollari al barile e Brent -0,59% a 68,80 dollari al barile) con Mosca e Kiev che sembrano vicine ad un accordo per un nuovo round di colloqui di pace in Turchia questa settimana, nonostante il Cremlino abbia detto che le parti sono su posizioni «diametralmente opposte» su come mettere fine al conflitto. Invece, Israele ha respinto l’appello di oltre 20 Paesi a cessare la guerra a Gaza: secondo il ministero degli Esteri di Tel Aviv, «è scollegato dalla realtà e invia un messaggio sbagliato ad Hamas».

A Milano occhio a Stellantis, Poste, Unicredit, Banco Bpm, Bper, Pop di Sondrio, Eni, Tenaris, Saipem, Avio e Visibilia Editore

Sul listino milanese attenzione a Stellantis che ha riportato un utile operativo rettificato preliminare nel primo semestre del 2025 di circa 500 milioni, pari a un margine dello 0,7%, ben al di sotto della guidance iniziale per l’intero anno fiscale 2025.

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«Per arrivare a questo livello, sembra probabile che non solo l’attività in Nord America abbia continuato a generare perdite consistenti (circa 1,5 miliardi di perdita), ma anche che i margini in Europa siano rimasti sotto il 2%», sottolinea Citi, ritenendo che i margini del primo semestre possano essere persino inferiori ai margini sottostanti del Nord America nel secondo semestre del 2024. «Tutto ciò suggerisce che la ripresa dell’utile operativo rettificato richiederà probabilmente molto più tempo, partendo da una base più bassa, rispetto a quanto previsto dal consenso. Abbiamo quindi rivisto al ribasso le nostre previsioni. Considerando un probabile free cash flow negativo per il 2025 e anche nel 2026, abbiamo rimosso l’ipotesi di un dividendo per il 2025. Il titolo Stellantis potrebbe sembrare a buon mercato, ma qualsiasi ripresa verso margini del 5% probabilmente non si concretizzerà prima del 2027. Riduciamo il prezzo obiettivo da 9 a 8,50 euro e confermiamo il rating neutral sull’azione», conclude Citi. Anche Deutsche Bank ha tagliato il target price da 9 a 8 euro.

Si riunisce il cda di Poste Italiane sui conti del primo semestre del 2025. Inoltre, secondo MF, la società sta ragionando su una maxi riorganizzazione che possa consentire lo sfruttamento del Danish Compromise mettendo sotto Bancoposta le attività finanziarie e assicurative del gruppo.

Si riunisce anche il cda di Unicredit per analizzare i conti. Sul fronte del risiko bancario, l’ad di Unicredit, Andrea Orcel, dovrebbe informare il board sull’andamento dell’offerta su Banco Bpm. Orcel potrebbe lasciar cadere l’offerta attuale per poi presentarne una nuova a settembre o «a distanza di pochi giorni», secondo MF. Secondo Il Messaggero la Consob si riunirà a breve per valutare una possibile sospensione dell’offerta.

Inoltre, sempre secondo MF, Unicredit potrebbe presto convertire in azioni il restante 8% che detiene in Commerzbank tramite strumenti derivati e avvicinarsi alla soglia d’opa. Nel frattempo JP Morgan, che ha una quota potenziale del 10,06% in Bper, potrebbe muoversi per conto di un istituto italiano, sottolinea MF che cita tra le ipotesi Unicredit. S&P ha alzato il rating a livello investment grade, a BBB da BBB- della Banca Popolare di Sondrio (la riapertura dell’opas volontaria totalitaria promossa da Bper termina il 25 luglio) con outlook rivisto da positivo a stabile e ha confermato i rating BBB/A-2 di Bper con outlook stabile.

E se la controllata di Eni, Vaar Energi, ha registrato un utile inferiore alle attese nel secondo trimestre e sta pianificando un taglio dei costi (confermata la politica annuale di dividendi con il pagamento di 1,2 miliardi di dollari quest’anno e nel 2026), Tenaris fornirà a TotalEnergies tubazioni ad uso petrolifero e servizi per GranMorgu, il primo progetto offshore del Suriname. Inoltre Saipem, che si è aggiudicata un contratto da TotalEnergies, ha scelto Tenaris per fornire un pacchetto di tubi e rivestimenti per il progetto.

Novità anche per Avio che ha firmato ordini per 60 milioni di euro nell’ambito di un contratto quadro con Mbda in Francia. Mentre Daniela Santanchè e Immobiliare Dani hanno sottoscritto con Giorgio Armaroli un accordo per la cessione del 75% di Athena Pubblicità che detiene l’89,94% di Visibilia Editore. La cessione, avvenuta a titolo gratuito, sarà efficace al momento della pubblicazione del bilancio 2024 di Athena.

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