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più welfare, sanità e tutele


Roma, 22 luglio 2025 – Nuova assicurazione sanitaria, prestazioni di welfare aumentate del 20 per cento, maggiore attenzione alla formazione e alla continuità lavorativa. Misure ad hoc per gravidanza, babysitting, vittime di violenza, chi perde lavoro. Sono questi gli elementi innovativi del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori in somministrazione sottoscritto ieri a Roma da Assolavoro, l’Associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro che rappresenta oltre l’85% del settore, Cgil, Cisl, Uil e le categorie NIdiL Cgil, Felsa Cisl e UilTemp.

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Il nuovo accordo, che interessa circa un milione di persone occupate tramite Agenzia (dati 2024), è frutto di un’intensa trattativa durata oltre due anni e si configura come un contratto innovativo, inclusivo e orientato al futuro, che rafforza ulteriormente la qualità del lavoro nel settore. “L’accordo – spiega il presidente di Assolavoro, Francesco Baroni – rappresenta una tappa di grande maturità e consapevolezza per l’intero settore delle Agenzie per il lavoro, che si dimostra capace di affrontare con responsabilità, coesione e visione strategica le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro”. Il nuovo contratto si distingue per una visione moderna del welfare contrattuale, che viene rinnovato e potenziato per rispondere in modo efficace e concreto ai nuovi bisogni sociali e professionali delle persone, sia con un aumento del 20% delle indennità previste per tutte le prestazioni in essere, sia attraverso nuove prestazioni, tra cui: contributi per lavoratrici in pre e post maternità; sostegni per donne vittime di violenza e molestie dentro e fuori i luoghi di lavoro; rimborsi per spese di baby-sitting; copertura costi per trasporto extraurbano per discenti impegnati in attività di formazione; rimborsi spese per rinnovo del permesso di soggiorno. È stato potenziato e semplificato il contributo per la mobilità territoriale dei lavoratori. Tra le altre novità più rilevanti in materia di welfare vi è l’introduzione di una nuova e avanzata assicurazione sanitaria dedicata a tutti i lavoratori con un contratto di somministrazione attivo al 1° giugno 2025 – sia a tempo indeterminato che a termine – che abbiano maturato almeno 12 mesi di anzianità lavorativa calcolata a partire dal 1° gennaio 2023. Queste nuove misure, oltre a rispondere alle esigenze di salute e benessere dei dipendenti, hanno l’obiettivo di potenziare le politiche di “fidelizzazione” dei lavoratori, questione emersa sempre più prepotentemente come centrale negli ultimi tempi. Ulteriore speciale attenzione dedicata alla formazione: con il rinnovo viene regolato in modo pattizio l’utilizzo di oltre 160 milioni di risorse del fondo Formatemp destinate appunto alle attività di formazione, allineandosi alle modifiche normative introdotte dal “Collegato Lavoro” entrato in vigore lo scorso gennaio 2025. Una novità che assicura una gestione più efficiente e condivisa del fondo a beneficio di lavoratori e imprese. Con le Agenzie – è bene ricordare – nel solo 2024 sono stati formati gratuitamente oltre 400mila corsisti, almeno un terzo di questi ha avuto accesso immediatamente a una concreta occasione di lavoro. Nell’accordo importante rilievo è rivolto poi alla valorizzazione della contrattazione collettiva, non solo nella sua forma nazionale, ma anche e soprattutto attraverso la promozione delle relazioni industriali di secondo livello, pensate per consolidare ulteriormente il dialogo tra lavoratori, aziende, Agenzie e sindacati. Particolare riguardo è stato riservato anche al rafforzamento degli strumenti di supporto nelle fasi di non lavoro, attraverso il potenziamento dei percorsi di riqualificazione professionale e ricollocazione, in linea con le evoluzioni del mercato del lavoro. Tra le innovazioni vi è poi la profonda revisione della procedura di ricollocazione individuale o PDR – ex MOL – potenziata nei contenuti e finalizzata alla ricollocazione dei lavoratori assunti dall’Agenzia a tempo indeterminato e privi di assegnazione, copre ora tempi più lunghi per specifiche categorie di lavoratori: donne in gravidanza, infortunati e lavoratori con disabilità. A questa si affianca la nuova Procedura di Ricollocazione Plurima, pensata per evitare interruzioni o mancati rinnovi di missione di almeno 30 lavoratori nell’arco di un mese. A sostegno di questi percorsi è stato istituito un Database di settore consultabile da tutte le Agenzie, noto come ‘Basket CV’, che raccoglie i profili dei lavoratori al fine di ampliarne le opportunità di ricollocazione. Ulteriore elemento centrale dell’Accordo riguarda l’aumento dell’indennità di disponibilità, che per i lavoratori coinvolti in procedure di ricollocazione sale da 1.000 a 1.150 euro (e da 500 a 575 euro per i part-time). I lavoratori non assegnati in missione né inseriti in procedure di ricollocazione, invece, percepiranno 1.000 euro se con contratto full-time (vs. 800 euro precedenti) e 500 euro per i part-time (vs. 400 euro). In più, per le lavoratrici in gravidanza è stato introdotto un sostegno specifico per cui, qualora la missione venga interrotta o non rinnovata, avranno diritto a un’indennità pari all’ultima retribuzione mensile percepita sino al compimento del primo anno di età del bambino. Ampio spazio nel nuovo CCNL è dedicato anche al sistema incentivante, che viene allargato e strutturato in modo da promuovere comportamenti virtuosi e maggiore occupabilità. Sono previsti incentivi per i lavoratori a tempo indeterminato, per le Agenzie che sottoscrivono contrattazione di secondo livello, per le ricollocazioni derivanti dal database ‘Basket CV’, nonché per le lavoratrici in gravidanza sia a tempo determinato che indeterminato. Ulteriori risorse sono previste nei casi di infortunio, a sostegno della continuità occupazionale. Come da previsione normativa, giova ricordare, il CCNL delle Agenzie di somministrazione di lavoro non disciplina la componente retributiva che viene invece definita nell’ambito del CCNL di riferimento dell’utilizzatore. I lavoratori in somministrazione hanno, infatti, per legge le stesse retribuzioni dei dipendenti di pari livello assunti direttamente dall’azienda utilizzatrice. “È un’intesa che non si limita a tutelare, ma che ambisce a generare nuove prospettive di occupazione qualificata e stabile, ponendo al centro la continuità lavorativa come valore guida. Al contempo, rafforza il sostegno concreto alle categorie più fragili e svantaggiate, promuovendo un modello di inclusione attiva. In un contesto segnato da forti discontinuità economiche e sociali, questo contratto rappresenta un passo deciso verso una maggiore competitività del sistema, perché investire in tutele, in formazione e in relazioni industriali evolute significa costruire un mercato del lavoro più solido, dinamico e sostenibile”, ha concluso Francesco Baroni. Complessivamente si rinforza e si riafferma il contratto di somministrazione di lavoro come un istituto capace di coniugare le esigenze di flessibilità delle imprese e quelle di continuità dei lavoratori, quale baluardo contro la ancora diffusa logica di precarizzazione derivante da fenomeni come le finte partite Iva, le cooperative spurie, l’uso disinvolto dei subappalti o il ricorso a forme di lavoro irregolare.



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