I circa 60 lavoratori dell’azienda AresCosmo di Aprilia hanno dichiarato lo stato di agitazione. I sindacati della Filtcem Cgil e della Femca Cisl chiedono chiarezza sul futuro soprattutto dopo un’assemblea interna segnata da profonda tensione e preoccupazione. “Da oltre due anni e mezzo, l’azienda è sottoposta a procedura di concordato preventivo in continuità, ma – spiegano le sigle sindacali – la gestione attuale non sta offrendo risposte concrete in merito al futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti. Gli amministratori, che gestiscono la società, non hanno ancora fornito un piano strategico chiaro e garantito sul futuro del sito. Non possiamo continuare a navigare a vista. Serve trasparenza su ogni passaggio e chiarezza sulle intenzioni del management”.
Allo stato attuale, nonostante l’esistenza di commesse acquisite e la manifestazione d’interesse ufficiale da parte di un soggetto industriale per l’acquisizione, “l’operazione risulta bloccata e ancora al vaglio dei commissari giudiziali, nell’ambito della procedura di concordato preventivo in continuità, avviata già da tempo e non ancora omologata. Durante un recente incontro, l’azienda ha confermato alla nostra organizzazione l’interesse dell’investitore. Tuttavia, non sono state fornite risposte né sui tempi né sulle reali motivazioni che stanno ostacolando la cessione delle quote azionarie, passaggio imprescindibile per garantire la ripresa dell’attività produttiva e la continuità industriale”.
Ora è la stessa azienda a fare chiarezza: “A oggi – si legge in una nota di AresCosmo – non esiste una formale proposta di acquisto, ma solo una lettera di intenti non vincolante a cui non ha fatto seguito alcun impegno formale con garanzie sullo sviluppo dell’azienda”; spiega l’amministratore delegato Steven Taylor che aggiunge: “La cosiddetta manifestazione d’interesse a cui fanno riferimento i sindacati altro non è che una bozza di proposta, peraltro incompleta e senza alcun piano di risanamento e sviluppo strategico dell’azienda. Proposta in ogni caso portata al vaglio del tribunale, al quale spetta il compito di valutare gli aspetti procedurali”.
I sindacati chiedono la convocazione urgente di un tavolo, con la partecipazione dei rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali, affinché venga presentato il piano industriale dello società o quello del papabile soggetto interessato all’acquisto.
La Taylor chiarisce: “Stupisce come i sindacati spingano per la conclusione di una trattativa di cui a oggi nemmeno la società conosce le condizioni. Questo perché il presunto acquirente non ha presentato al momento alcun piano di risanamento né alcuna strategia industriale per la ripartenza di AresCosmo. Consegnare la società a terzi senza averne chiaro il fine, aprirebbe la strada a speculazioni prive di garanzie per il futuro dell’azienda e dei dipendenti, per i quali Cgil e Cisl per prime dovrebbero esigere garanzie”.
Ma i sindacati chiedono chiarezza anche su un altro aspetto: “Diversi anni fa ci fu una procedura di separazione societaria, tra Arescosmo e Aero Sekur, che ha oggi però, avuto esiti profondamente divergenti: Aero Sekur ha rafforzato la propria presenza sul mercato, mentre AresCosmo ha ereditato una situazione finanziaria già fortemente appesantita, che nel tempo si è ulteriormente deteriorata, compromettendone la stabilità.
A rendere il quadro ancor più complesso, la proprietà di Aero Sekur fa capo a una società di diritto inglese, extra UE, la cui struttura non consente di conoscere con certezza chi siano i reali azionisti, né di perseguirli in caso di esito negativo del concordato. Il legale rappresentante è Mark Richard Butler, cittadino britannico extra-UE, che — secondo quanto riferito dagli stessi amministratori — è intervenuto più volte, tramite tale società, per sostenere finanziariamente Arescosmo. Un elemento che lascia intuire un rapporto ancora operativo tra le due aziende, ma che solleva anche interrogativi sul piano della trasparenza e della direzione strategica”.
In questo contesto, i sindacati chiedono chiarezza: che tipo di rapporto lega oggi le due imprese? Chi guida davvero le scelte aziendali? E soprattutto, quali azioni sono state messe in campo — o trascurate — per garantire la continuità dell’attività e la tutela dei lavoratori?
Pronta la risposta di Taylor: “Il nostro obiettivo è la trasparenza e da sempre sono in trasparenza gli interventi di Aero Sekur in favore di Ares Cosmo, stabiliti al fine di saldare debiti pregressi rispetto alla scissione delle due aziende e che quindi metterebbero potenzialmente a rischio entrambe”.
Sul futuro Taylor specifica: “L’attività portata avanti sin da subito dal nuovo management ha portato all’acquisizione di oltre 18 mln di nuove commesse, che tuttavia necessitano di essere finanziate per poter essere portate a termine. Finanziamenti che sono stati formalmente richieste a più riprese agli attuali azionisti, i quali tuttavia non hanno manifestato interesse nel voler alimentare il business, nonostante i chiari segnali di ripresa derivanti dall’acquisizione di nuovi contratti con clienti storici e nuovi clienti. Siamo e rimaniamo alla ricerca di un nuovo partner industriale interessato a rilanciare l’attività. Ma a patto che ci siano le condizioni, credibili e formalmente espresse, necessarie a far ripartire l’azienda tutelando i lavoratori e l’importantissimo patrimonio di know-how, competenze, tecnologie che ancora oggi, nonostante le difficoltà, rendono AresCosmo un vanto e un fiore all’occhiello per il tessuto imprenditoriale del nostro territorio”.
Intanto però questa situazione, spiegano i sindacati “Genera forte tensione tra i circa 40 lavoratori coinvolti, da tempo privi di risposte certe. Non ci fermeremo qui – afferma il segretario della Femca Cisl Salvatore Rocco – siamo disposti a percorrere tutte le strade al fianco dei lavoratori per vedere Arescosmo riprendere attivamente e completamente la propria attività.
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