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Coca-Cola: ricavi su nel trimestre. E in autunno arriva la versione con lo zucchero di canna: cosa significa per Trump in termini elettorali?


Coca-Cola pubblica i risultati del secondo trimestre e annuncia che in autunno lancerà negli Usa una versione della bibita a base di zucchero di canna, come sollecitato da Trump. Il ruolo dei produttori di mais, nel Midwest, importante bacino elettorale per il tycoon, e i dazi al Brasile (da dove arriva lo zucchero di canna)

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La Coca-Cola ha confermato, in occasione della pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, che in autunno lancerà negli Stati Uniti una versione a base di zucchero di canna che si andrà ad affiancare a quella prodotta con lo sciroppo di mais, ad alto contenuto di fruttosio. “Questa aggiunta è pensata per integrare il solido portafoglio base del gruppo e offrire più scelta per tutte le occasioni e tutte le preferenze”, ha affermato in una nota l’azienda con sede ad Atlanta, senza però fornire ulteriori dettagli. “Nell’ambito del nostro programma di innovazione in corso, il gruppo intende lanciare negli Stati Uniti, questo autunno, un prodotto contenente zucchero di canna americano per ampliare la gamma di prodotti a marchio Coca-Cola”, ha semplicemente spiegato la società. Tutto nasce dal post che il presidente Usa, Donald Trump (grande consumatore di Diet Coke), ha pubblicato il 16 luglio scorso su Truth, affermando che la Coca-Cola aveva accettato – su sua richiesta – di modificare la composizione della produzione negli Stati Uniti, utilizzando “vero zucchero di canna”.

Coca-Cola: i conti del secondo trimestre

Intanto, sul fronte conti, Coca-Cola fa sapere di aver chiuso il secondo trimestre dell’anno con un utile per azione che balza del 58% a 0,88 dollari. I ricavi netti sono cresciuti dell’1% a 12,5 miliardi di dollari; il margine operativo, si legge nella nota della società Usa, è stato del 34,1%, mentre il margine operativo comparabile (non-Gaap) è stato del 34,7%. La performance del margine operativo ha tenuto conto di elementi che hanno avuto un impatto sulla comparabilità, nonché di un fattore cambio sfavorevole.

“In un contesto esterno in continua evoluzione nel secondo trimestre, la capacità del nostro sistema di rimanere concentrato e flessibile ci ha permesso di rimanere in carreggiata nella prima metà dell’anno”, ha dichiarato James Quincey, presidente e ceo della Coca-Cola Company. “Continuiamo a operare con un chiaro intento sulle nostre priorità e siamo fiduciosi nella nostra traiettoria per raggiungere le nostre previsioni aggiornate per il 2025 e gli obiettivi a lungo termine”.

Coca-Cola: in autunno la versione con lo zucchero di canna

Ma perché nell’ultima settimana si è tanto parlato di Coca Cola con lo zucchero di canna? Va detto che il gigante dell’agroalimentare utilizza in Europa il classico saccarosio mentre ai consumatori americani viene offerta la bevanda dolcificata con lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio.

“Ho discusso con Coca-Cola dell’uso del vero zucchero di canna nella Coca-Cola negli Stati Uniti, e hanno accettato – aveva scritto Trump sul suo social network – Vorrei ringraziare tutti i responsabili della Coca-Cola. Sarà un’ottima decisione da parte loro, vedrete, è semplicemente meglio!”, aveva infine esultato. “Apprezziamo l’entusiasmo del presidente Trump per il nostro marchio iconico”, aveva quindi commentato l’azienda americana sul suo sito web.

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Coca-Cola e sciroppo di mais: l’Iowa, bacino elettorale di Trump

Lo sciroppo di mais si è diffuso negli Stati Uniti negli anni ’70 grazie ai sussidi governativi concessi ai produttori di mais e agli elevati dazi doganali sullo zucchero di canna.

Ora, se la Coca-Cola avesse optato per una sostituzione tout court dello sciroppo di mais, si sarebbe trattato di una decisione che avrebbe potuto avere ripercussioni sui produttori di mais della “Corn Belt”, una regione del Midwest che rappresenta, tuttavia, un importante bacino elettorale per Donald Trump. Il rischio, infatti, sarebbe stato quello di far salire a dismisura i prezzi e, soprattutto, di abbattersi come un ciclone sui produttori medesimi (i quali, comunque, usano parte del mais per produrre anche biocarburante): in pericolo – era già stato l’allarme lanciato dall’associazione di categoria – ci sarebbero stati migliaia di posti di lavoro nel settore agricolo. In termini geografici, a pagare il prezzo più alto sarebbe stato l’Iowa, il maggiore produttore di mais che è anche uno Stato che ha votato per Trump in tutte e tre le sue corse alla Casa Bianca. Ne avrebbero beneficiato invece la Florida, importante produttore di zucchero di canna e bastione repubblicano.

Coca-Cola: zucchero di canna importato dal Brasile. E i dazi?

Ma il punto è che gli Stati Uniti importano molto dello zucchero di canna di cui fanno uso, soprattutto dal Brasile, Paese a cui il presidente ha imposto dazi al 50%. Ecco perché in molti hanno definito “paradossale” la politica portata avanti dal presidente Usa. I consumatori americani hanno talvolta accesso alla Coca-Cola messicana, già prodotta con zucchero di canna, venduta a un prezzo più alto in alcuni negozi perché considerata migliore in termini di sapore.

Trump e la passione per la Diet Coke

Trump, dal canto suo, è un consumatore accanito di Coca-Cola light, dolcificata con aspartame, un composto considerato “potenzialmente cancerogeno” dagli esperti dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Ma nonostante questa passione per la Diet Coke – il tycoon ha un pulsante ad hoc sul Resolute Desk nello Studio Ovale per la consegna espressa – Trump non ha sempre avuto un rapporto facile con la Coca-Cola: nel 2021 la società criticò il tentativo dei repubblicani di limitare l’accesso al voto in Georgia, attirandosi l’ira del presidente. Nel 2012 il tycoon accusò la Diet Coke di essere legata all’aumento di peso, prima però di assicurare che avrebbe continuato a “bere quella spazzatura”. A gennaio, poco prima del suo secondo giuramento, il presidente ha ricevuto dalla società una bottiglietta di Diet Coke commemorativa che è riuscita a rilanciare il loro rapporto.

Coca-Cola: quando e come è nata

Nata in una farmacia di Atlanta, la Coca Cola è divenuta un culto a livello mondiale e, nonostante gli anni, non ha mai perso il suo fascino e il suo appeal neanche dinanzi allo slancio salutista dei consumatori. Della Coca-Cola si conoscono gli ingredienti ma non le dosi, e questo avvolge la sua ricetta nel mistero. Creata attorno al 1880 come bevanda medica dal colonnello confederato John Pemberton per combattere la sua dipendenza dalla morfina, la Coca-Cola annoverava inizialmente la cocaina fra i suoi ingredienti. La ricetta però è stata cambiata nei decenni fino ad arrivare alle bollicine amate e/o criticate oggi in tutto il mondo.



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