«Un impegno forte a tutela dell’agricoltura italiana nel contesto della riforma PAC post-2027».
A chiederlo, attraverso una risoluzione presentata ieri in Commissione Agricoltura, Sviluppo Economico e Attività Produttive, è il consigliere regionale della Lega Carla Mannetti.
«La riforma ipotizzata dalla Commissione Europea – spiega Mannetti – rischia di compromettere il futuro del comparto agricolo nazionale, con un approccio punitivo verso il modello italiano, fondato su qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare».
Attraverso la risoluzione, sottoscritta anche dal capogruppo della Lega Vincenzo D’Incecco, il Consiglio regionale impegna in particolare la Giunta ad esprimere ferma contrarietà al superamento della struttura a due pilastri della PAC e alla possibile riduzione dei fondi dedicati al settore; a sollecitare il Governo italiano a tutelare gli interessi degli agricoltori nelle sedi europee; a denunciare le derive ideologiche e punitive delle politiche Ue in materia agricola e a promuovere una nuova visione della PAC che valorizzi il ruolo strategico dell’agricoltura italiana. Inoltre, si chiede di garantire il pieno coinvolgimento di Regioni, organizzazioni agricole e portatori d’interesse nella definizione della futura programmazione post-2027 e, inoltre, di tutelare la competitività della filiera agroalimentare italiana, anche attraverso l’introduzione di clausole di reciprocità negli accordi commerciali internazionali.
«L’Europa sta imponendo vincoli ambientali e burocratici sempre più insostenibili – sottolinea Mannetti – col rischio di affossare un intero settore strategico. È il momento di reagire e di difendere la nostra agricoltura».
Un altro tema all’ordine del giorno ha riguardato le criticità relative all’assegnazione del gasolio agricolo in Abruzzo, sulle quali c’è stato un confronto tra le associazioni di categoria e l’assessore regionale Imprudente; sono intervenuti Bruno Sfratoni (Cia), Filippo Rubei, Fabio Occhiocupo (Copagri) e Marino Pilati (Coldiretti).
Le associazioni invocano un adeguamento tecnologico e lo snellimento delle pratiche attraverso una piattaforma informatica unica che permetta l’accesso a tutti i servizi per l’agricoltura.
Molto forte, in tal senso, la posizione dei consiglieri regionali Antonio Blasioli e Dino Pepe.
«L’attuale sistema informatico, avviato nel 2024, ha causato un vero disastro gestionale. Mentre nel 2023, grazie all’utilizzo del vecchio sistema, i disagi erano stati almeno in parte contenuti, oggi si registra un quadro critico: piattaforme bloccate, pratiche impossibili da caricare, assegnazioni effettuate sulla base di dati ipotetici non certificati da AGEA. In molti casi le imprese agricole sono state costrette ad acquistare gasolio industriale a prezzo pieno, a costi insostenibili».
“Anche in queste ore – denunciano Blasioli e Pepe – la piattaforma risulta inaccessibile nonostante la scadenza per le richieste prevista per il 21 luglio. Le associazioni ci hanno raccontato di personale costretto a passare giornate intere per tentare invii digitali che puntualmente falliscono. Le aziende agricole, inoltre, hanno subito sanzioni da parte della Guardia di Finanza, da 100 a 500 euro, per ritardi o errori imputabili esclusivamente al malfunzionamento del sistema. In molti casi sono stati necessari ricorsi. È paradossale che le aziende paghino per colpe non loro e siano costrette a subire i più alti costi del gasolio industriale non potendo accedere al gasolio agricolo e poi anche le sanzioni».
«Altro dato allarmante: le assegnazioni 2024 sono state effettuate senza i dati ufficiali AGEA, esponendo le aziende a ulteriori criticità e al rischio di contenziosi. Va inoltre detto che la Giunta ha tagliato del 67% i fondi per la gestione della piattaforma, riducendo le risorse ora disponibili a 17.640 euro: una cifra del tutto insufficiente che non permette di manutenerla e implementare i programmi».
«La nostra iniziativa – concludono Blasioli e Pepe – ha già prodotto un primo risultato concreto: la stessa maggioranza ha presentato un emendamento per stanziare ulteriori 145.000 euro sul capitolo UMA. Ma non basta. Serve un tavolo operativo permanente, con esperti tecnici, associazioni e Regione, per ricostruire un sistema che oggi non funziona. La digitalizzazione non è in discussione, ma deve essere al servizio delle imprese, non un ostacolo. Per questo, avere una piattaforma che funzioni, magari interne e con personale dedicato è un obiettivo. È indispensabile costruire una piattaforma regionale unica, stabile, in grado di gestire tutte le misure agricole, inclusi agriturismi e altre realtà oggi escluse e ancora costrette all’utilizzo di strumenti obsoleti come i fogli Excel. E, soprattutto, serve una struttura tecnica regionale dedicata, che supporti concretamente le imprese e le associazioni».
«Abbiamo chiesto risposte, ma dalla Giunta solo rassicurazioni generiche e spallucce. La verità è che i problemi sono tutti ancora sul tavolo e non si possono derubricare a semplici questioni informatiche: sono danni concreti al settore primario abruzzese, che merita attenzione, rispetto e soluzioni immediate».
«Attendiamo ora – concludono i consiglieri – una convocazione che metta intorno ad un tavolo associazioni di categoria, consiglieri regionali e la direzione agricoltura con la struttura informatica della nostra regione. Se così non sarà torneremo nuovamente sul tema. Il mondo agricolo non può subire altri danni oltre quelli dell’esposizione agli eventi atmosferici».
«Il gasolio agevolato è uno strumento fondamentale per la sopravvivenza e la competitività delle imprese agricole – dichiara il presidente CIA regionale, Nicola Sichetti – ma oggi viene gestito con strumenti informatici inadeguati, che causano ritardi, confusione e danni economici. Non si può parlare di agricoltura moderna se il sistema digitale non è all’altezza delle esigenze del settore».
CIA Abruzzo ribadisce quindi la necessità di una piattaforma informatica unica regionale dedicata alla gestione dell’intero processo di assegnazione del gasolio agricolo agevolato, in grado di assicurare tempestività nell’erogazione, tracciabilità e trasparenza delle procedure e riduzione della burocrazia per aziende e amministrazioni.
Una piattaforma unica rappresenterebbe una risposta strutturale alle inefficienze del sistema attuale, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche adottate in altre regioni italiane.
«È il momento di dotare l’agricoltura abruzzese di strumenti realmente funzionanti e all’avanguardia – conclude Sichetti – non possiamo permettere che disservizi informatici cronici penalizzino chi ogni giorno lavora per garantire cibo, economia e presidio del territorio».
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