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JTF: tre bandi per Taranto


Imprese, consulenti, professionisti e stakeholder locali hanno partecipato alla presentazione delle prime 3 misure regionali assistite dal Just Transtion FundPIA JTF, MiniPIA JTF e RETI JTF, a conferma del forte interesse verso gli strumenti messi a disposizione dalla Regione Puglia per accompagnare la transizione economica e produttiva del territorio.

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Nel suo intervento di apertura, il Presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Cesareo, ha lanciato un messaggio chiaro:
“Questo territorio ha vissuto una sentire di drammatiche crisi economico – finanziarie, dal terribile dissesto del Comune capoluogo alle ripetute vertenze ex Ilva che hanno sottratto costantemente liquidità per centinaia di milioni di euro al sistema produttivo. Oggi questo vuole essere un appello a noi stessi, con la vostra partecipazione stiamo testimoniando il cambiamento”.

“Come Camera di Commercio – ha concluso Cesareo – abbiamo messo a punto con Puglia Sviluppo S.p.A. uno sportello per imprese e professionisti, attivo presso le nostre sedi; la stessa cassetta degli attrezzi la stiamo arricchendo con un protocollo in corso di definizione con la Casa del Made in Italy. Abbiamo messo in campo gli strumenti e dobbiamo cercare di cogliere queste opportunità, per non sentire più che Taranto è fanalino di coda”.

I tre avvisi pubblici

PIA Taranto (Programmi Integrati di Agevolazioni Taranto)

L’Avviso PIA mira a sviluppare e a rafforzare le capacità di ricerca e innovazione, ma anche all’introduzione di tecnologie avanzate per il territorio. È rivolto a: medie imprese con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda; micro e piccole imprese con un fatturato medio di 1 milione di euro nell’ultimo triennio; imprese e start up innovative in aderenza con altre PMI; imprese e start up innovative singolarmente solo se rispettano i seguenti casi:

 

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  1. a) dimostrano di avere un progetto R&S che abbia generato un servizio nuovo o migliorato; b) dimostrano l’impiego dei fondi destinati al cofinanziamento dell’investimento proposto; c) dimostrano di aver concluso in modo positivo un progetto TecnoNidi; imprese non attive controllate da impresa media con almeno due bilanci approvati alla data di presentazione o da piccola impresa con fatturato di 1 milione di euro nell’ultimo triennio; imprese attive controllate da impresa media con almeno due bilanci approvati alla data di presentazione o da piccola impresa con fatturato di 1 milione di euro nell’ultimo triennio.

Le istanze dovranno riguardare progetti integrati di importo complessivo di spese e costi ammissibili non inferiore a 1 milione di euro relativi ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Deve prevedere progetti di R&S e può essere integrato con progetti di Innovazione; investimenti produttivi; progetti formativi; investimenti a favore della tutela ambientale; acquisizione di consulenze specialistiche, programmi di Internazionalizzazione e di partecipazione a fiere.

Di seguito, le intensità di aiuto concedibili (fondo perduto):

Investimenti produttivi: Medie imprese 50%, Piccole imprese 60%.

Ricerca industriale: Medie imprese 60%, Piccole imprese 70%.

Sviluppo Sperimentale: Medie imprese 35%, Piccole imprese 45%.

Innovazione e processi: 50% di contributo a fondo perduto per medie e piccole imprese.

Formazione: Piccole imprese fino al 70% di contributo, Medie imprese: fino al 60%.

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Tutela ambientale e energie rinnovabili: fino al 65% per piccole imprese e 55% per le medie imprese.

Servizi di consulenza e partecipazione a fiere: fino al 50% di contributo per medie e piccole imprese.

MiniPIA Taranto (Mini Pacchetti Integrati di Agevolazione per Micro e Piccole Imprese Taranto);

L’Avviso MiniPIA è, invece, rivolto alle micro e piccole imprese e agevola interventi nel settore manifatturiero-industriale e dei servizi.

Di seguito gli investimenti che si possono realizzare in unità ubicate o da ubicare nel territorio della Provincia di Taranto: la creazione di un nuovo stabilimento; l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente; la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti o servizi non fabbricati o forniti precedentemente in detto stabilimento; un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo del prodotto o dei prodotti interessati dall’investimento nello stabilimento.

Le domande dovranno riguardare pacchetti integrati di importo complessivo di spese e costi ammissibili tra un minimo di 30mila euro e un massimo di 5 milioni di euro.

Il MiniPIA deve essere costituito da investimenti produttivi (previsione spese ammissibili non superiori al 90% del progetto integrato) e prevede diverse forme di sostegno con le seguenti intensità di aiuto.

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Investimenti produttivi: Micro e piccole imprese: fino al 65% delle spese (45% contributo a fondo perduto + 10% contributo in conto impianti + 10% garanzie), Piccole imprese che acquisiscono la qualifica di media impresa: fino al 55% (35% contributo a fondo perduto + 10% contributo in conto impianti + 10% garanzie).

Innovazione e processi: fino al 50% di contributo (30% a fondo perduto + 10% in conto impianti + 10% garanzie).

Formazione: Micro e piccole imprese fino al 70% di contributo, Medie imprese: fino al 60%.

Tutela ambientale e energie rinnovabili: fino al 65% per micro e piccole imprese, e 55% per le imprese che risultano medie per partecipazione societaria.

Servizi di consulenza e partecipazione a fiere: fino al 50% di contributo.

In entrambi i casi, le istanze sono già attive dal 5 luglio 2025 sulla seguente piattaforma: https://pugliasemplice.sistema.puglia.it/. L’erogazione delle agevolazioni è di competenza della Regione Puglia Sezione Competitività.

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Reti Per Taranto -Sostegno alla ricerca collaborativa per la transizione e diversificazione

Una nuova misura concreta che si traduce in una dotazione finanziaria di spessore a favore della ricerca e dell’innovazione.

L’Avviso sarà pubblicato nel corrente mese di luglio ed è rivolto a imprese di media e piccola-micro dimensione; Organismi di Ricerca (OdR). Le quali, a loro volta, dovranno essere organizzate in una delle seguenti forme giuridiche: Associazioni Temporanee di Scopo (A.T.S.); Contratti di Rete; Consorzio o Società consortile.

Inoltre, ogni progetto dovrà fare riferimento a una delle tre aree prioritarie previste dalla Smart Puglia 2030: manifattura sostenibile (Meccanica avanzata, elettronica e automazione/Automotive/Aerospazio/Agroalimentare/ Sistema casa/Sistema moda); sSalute dell’uomo e dell’ambiente (Industria della salute e del benessere/ Sistemi energetici e ambientali); comunità digitali, creative e inclusive (Industrie culturali, creative e del turismo/Servizi avanzati).

Il costo minimo per singolo progetto presentato è pari a 300mila euro fino a un massimo di 2 milioni di euro.

Le imprese dovranno sostenere spese per un valore complessivo tra il 70% e il 90% dei costi ammissibili; mentre gli organismi di ricerca tra il 10% e il 30%.

Le istanze potranno essere inoltrate a partire da settembre 2025, attraverso la piattaforma Sistema Puglia.

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