Il Forum imprenditoriale Italia-Algeria conferma l’interesse degli operatori economici dei due Paesi a intensificare scambi e investimenti e si conferma un’occasione importante per dare ulteriore slancio al già intenso partenariato economico bilaterale, riconfermato il 3 marzo scorso con la Tavola rotonda imprenditoriale presieduta dal ministro Tajani ad Algeri
Energia, economia e formazione. Ma non solo. Oggi a Roma, all’Hotel Parco dei Principi, si è svolto il Forum imprenditoriale Italia–Algeria. Con circa 500 aziende registrate tra italiane e algerine, il Forum imprenditoriale testimonia l’interesse degli operatori economici dei due Paesi ad intensificare scambi e investimenti.
Primo fornitore di gas dell’Italia, l’Algeria è il primo partner economico dell’Italia nel continente africano. L’Italia è il primo cliente del Paese e il suo secondo fornitore, con esportazioni che nel 2024 hanno raggiunto il valore di 2,9 miliardi di euro. In Algeria sono presenti attualmente oltre 150 aziende italiane. Il Forum si è aperto con l’intervento istituzionale del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
TAJANI: “L’ALGERIA E’ UN PAESE MOLTO INTERESSANTE”
“L’Algeria – ha spiegato – uno dei primi partner commerciali dell’Italia nell’area del Mediterraneo e in Africa. Dobbiamo continuare a lavorare per rafforzare la nostra presenza sia in termini di internazionalizzazione sia in termini di esportazione. Noi continuiamo ad insistere sull’obiettivo dei 700 miliardi di export totali entro la fine del 2027. L’Algeria è un Paese molto interessante, continueremo a lavorare perché lo consideriamo un luogo dove le nostre imprese possono rinforzare la loro presenza”.
“Il tema dell’energia – ha proseguito il ministro degli Esteri – è fondamentale nella relazione tra Italia e Algeria: penso a Medlink – che servirà a portare energia rinnovabile verso l’Italia e verso l’Europa -, al settore dell’automotive, alla presenza dei gruppi italiani in Algeria, che è in grande crescita”.
La collaborazione italiana si rivolge anche ai settori agricoli: “penso all’agroindustria: il nostro contributo è stato fondamentale per rendere fertili terre aride”. Infine, ha concluso Tajani, il Piano Mattei, che “è lo strumento attraverso il quale vogliamo porre una grande attenzione ai paesi del continente africano”.
MELONI: “TRA ITALIA E ALGERIA RAPPORTI BILATERALI MOLTO SOLIDI”
“Gli accordi firmati oggi ci permettono di affermare che l’amicizia tra i nostri Paesi è un’amicizia antica e solida e non è mai stata così speciale, i rapporti bilaterali hanno raggiunto un livello di intensità e solidità che non era mai stato toccato in passato”, ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni congiunte con il presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune
“Nella giornata di oggi – ha aggiunto Meloni – complessivamente si firmeranno circa 40 intese tra i nostri due Paesi e i nostri sistemi produttivi. Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che non è solo un dato numerico, ma racconta anche dei molti obiettivi che Italia e Algeria continuano a condividere. L’energia è una delle materie più salde della nostra cooperazione. Noi abbiamo l’ambizione di diventare una porta d’ingresso dell’energia verso l’Europa, e questo è un obiettivo che senza la preziosa collaborazione dell’Algeria non potremmo centrare. Continueremo a lavorare alla realizzazione di nuovi corridoi energetici e digitali tra l’Europa e il Nordafrica”.
ORTONA (PIANO MATTEI): “ALGERIA NOSTRO PARTNER NATURALE PER ATTUAZIONE DEL PIANO MATTEI”
“L’energia è stata sin dall’inizio una delle aree considerate più importanti dal governo che qualificasse il Piano Mattei in quanto un settore sicuramente, come si dice, gagnant-gagnant sia per l’economia italiana ed europea, sia per il Nordafrica e il continente africano in generale. L’Algeria è stata vista sin da subito come il partner naturale dell’Italia nell’attuazione strategica del Piano Mattei, un partner che si identificava anche molto con la storia e con la visione di Enrico Mattei, che tanto peso ha avuto nelle relazioni con l’Algeria”. Lo ha dichiarato Lorenzo Ortona, coordinatore vicario Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione Piano Mattei.
“Sono felice – ha aggiunto Ortona – di essere accanto ad Eni e a Sonatrach, che opera da decenni in Algeria, e che quindi proprio in questo rapporto e in questa visione instaurata dal fondatore, ha sempre avuto un rapporto gagnant-gagnant, una crescita congiunta insieme che era proprio la visione del Piano Mattei. Anche negli ultimi negli ultimi tempi questa visione – che si esplica anche ad esempio nella formazione, che è un altro elemento qualificante del Piano Mattei, e nell’attuazione di nuove tecnologie, come la CCS insieme a Sonatrach – dimostra la vitalità di questo partenariato, che sicuramente è un perno importante delle relazioni bilaterali e della visione del Piano Mattei”.
BRUSCO (ENI): “IN ALGERIA LASCIAMO OLTRE IL 70% DELL’ENERGIA PER IL MERCATO DOMESTICO”
“Noi adottiamo un approccio dual flag: quando andiamo nei Paesi in cui operiamo condividiamo i rischi e i successi. Non abbiamo un atteggiamento predatorio, lasciamo parte dell’energia nei Paesi”, ha affermato Guido Brusco, Chief Operating Officer Global Natural Resources e Direttore Generale di Eni.
“In Africa, soprattutto – ha aggiunto Brusco – ci sono diversi Paesi in cui lasciamo il 100% dell’energia, in Algeria ne lasciamo più del 70% per il mercato domestico. Questo per consentire ai Paesi in cui operiamo di sviluppare le loro economie. Questo sistema è anche inclusivo: noi attiviamo anche altre leve di sostenibilità, come quella dell’agricoltura sostenibile. Abbiamo delle iniziative di agricoltura per la produzione di biocombustibili, che fa parte della diversificazione economica, abbiamo progetti di accesso all’energia e accesso all’acqua. Sull’energia ci sono più di 700 milioni di persone in Africa che non hanno accesso all’energia, quindi questi interventi devono essere indirizzati a risolvere la povertà energetica.
Per tornare all’Algeria, nel Paese tutta questa suite di interventi è presente. Sull’energia, questo tipo di collaborazione e di condivisione dei rischi ha fatto sì che nei momenti difficili del Paese, negli anni ’80 e ’90, noi siamo rimasti, non siamo andati via. Di converso l’Algeria nel 2022, quando noi eravamo nel pieno della crisi energetica, con il gas russo tagliato, ha aumentato decisamente l’export verso l’Italia e ci ha consentito di superare quei momenti difficili”.
OUNOUGHI (SONATRACH): “PARTENARIATO DI OLTRE 60 ANNI BASATO SU FONDAMENTA FORTI E FIDUCIA RECIPROCA”
“Il Piano Mattei, prima di essere un piano, è una visione”, ha dichiarato il vicepresidente di Sonatrach, Ferhat Ounoughi. “Questo piano – ha aggiunto Ounoughi – si basa sulla scuola e su fasi storiche che non possiamo dimenticare. Parliamo del colonialismo: l’Algeria era sotto colonialismo, ed Enrico Mattei era una personalità che supportava la rivoluzione algerina, e noi non ci dimenticheremo di questo. Poi ci ricordiamo la seconda fase, che è una delle prime fasi che ha portato avanti le fondamenta di questo partenariato efficace tramite l’istituzione del Piano Mattei. Ciò ha creato questo collegamento tra l’Italia e l’Algeria, passando poi dalla Tunisia, tramite l’offshore, e questo è stato fatto con un partenariato tra Sonatrach e la TMPC (Transmediterranean Pipeline Company).
Per quanto riguarda il partenariato, dobbiamo ricordarci che ha più di 60 anni ed è stato basato su delle fondamenta forti e sulla fiducia reciproca. Le parti che hanno avuto un ruolo in questo partenariato sono innanzitutto l’Eni e Sonatrach. Sonatrach ha anche delle relazioni contrattuali e dei partenariati con diverse aziende italiane, come Snam, Enel, Edison, etc. I partenariati più grandi oggigiorno avvengono con Eni, ed è un esempio che bisogna portare avanti in quanto gli attuali investimenti rappresentano gli investimenti più importanti presenti in Algeria nel settore dell’energia, che superano i 10 miliardi di dollari, e che certamente questo livello di investimenti presto verrà superato”.
ITALIA-ALGERIA, BAGNASCO (CONFINDUSTRIA): “LAVORIAMO PER CREARE UN EFFETTO FILIERA”
“Con l’Algeria – ha affermato Enrico Bagnasco, presidente di Confindustria Assafrica e Mediterraneo – lavoriamo su due dimensioni: la prima è un lavoro che proviamo fare in sede di preparazione o di completamento: avendo sottomano una buona quota delle iniziative in essere – oggi ci sono circa 23 progetti in avvio, in partenza o in sviluppo che riguardano le infrastrutture civili e sportive, i trasporti, la logistica, telecomunicazioni, sinergia, difesa, agroalimentare… – proviamo a costruire un network tra i soci per creare un effetto filiera che provi a raggruppare e predisporre in partenza un insieme di aziende che possono aiutarsi e completarsi per arrivare nel Paese con un progetto più completo di quello che una singola azienda possa fare”.
“La seconda dimensione – ha aggiunto Bagnasco – è quella di creare una relazione con la corrispondente associazione locale o con le filiere con cui i precedenti progetti ci hanno messo in contatto, avere quindi un ruolo verso le istituzioni e verso le imprese. Facilitare e aggregare il più possibile la filiera, attraverso relazioni B2B e B2I”.
CAMISA (CONFAPI): “PARTNERSHIP MOLTO IMPORTANTE, ANCHE PER ATTRARRE MANODOPERA QUALIFICATA”
“L’Algeria sicuramente è un partner di riferimento non solo per ragioni storiche di amicizia e vicinanza geografica, ma anche perché è un Paese centrale all’interno del Piano Mattei. Tra i progetti che si stanno portando avanti non sottovaluterai il tema della formazione, perché la formazione è una di quelle tematiche centrale all’interno del Piano Mattei”. Così ha il presidente di Confapi, Cristian Camisa, che ha aggiunto: “nonostante un periodo un po’ di stagnazione della nostra economia, il tema della formazione per noi è vitale, e il fatto di avere un partner come l’Algeria è sicuramente importante per poter attrarre anche manodopera qualificata. Mentre l’Italia ha una popolazione con un’età media di 48,7 anni, l’Algeria ha una popolazione con età media di 28,6 anni, quindi sicuramente questo è importante”.
“Io penso – ha aggiunto Camisa – che il ruolo delle PMI sia fondamentale, perché questo dà l’idea di fare una partnership egualitaria, in cui non ci vuole essere prevaricazione. Noi, come Confapi, abbiamo iniziato nel 2022 con memorandum con l’agenzia nazionale algerina per la promozione dell’imprenditorialità, e poi abbiamo fatto una serie di missioni che sono culminate quest’anno a marzo con il vicepresidente Tajani, dall’8 al 10 luglio con l’ICE, con cui abbiamo fatto una serie di business forum per le nostre aziende. Questo interscambio – che oggi è di 14 miliardi di euro, ma che sicuramente ha delle potenzialità estremamente importanti – possa e debba aumentare. Stiamo cercando di mettere a disposizione delle nostre imprese e delle imprese algerine alcuni strumenti: abbiamo creato un help desk in Algeria per cercare di mettere a fattor comune le competenze e abbiamo messo disposizione anche i nostri digital innovation hub, con l’obiettivo, nel momento in cui ci sono progetti strategici tra le imprese italiane e algerine, di lavorare con il mondo universitario e far sì che queste idee possano diventare dei progetti e poi delle proposte di collaborazione”
SCANNAPIECO (CDP): “CONTINUEREMO A FINANZIARE I PROGETTI DELLE IMPRESE ITALIANE IN ALGERIA”
“Lo Stato italiano, con Cassa Depositi e Prestiti, ha sempre finanziato la crescita del Paese con sussidi agli investimenti infrastrutturali, il sostegno agli enti locali e alle imprese. A questa dimensione nazionale, da circa un decennio, CDP ha affiancato un’attività per lo sviluppo e la cooperazione internazionale. Questa è un’attività in cui stiamo crescendo molto rapidamente, e il Piano Mattei ovviamente è un fortissimo acceleratore”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco.
“Questo – ha aggiunto Scannapieco – ci ha portato ad aprire sedi all’estero, oggi CDP ha anche 4 sedi in Africa. In questo contesto, noi cerchiamo di aiutare le grandi imprese quando hanno delle commesse all’estero, quindi un’attività tipica di export bank, e con SIMEST cerchiamo di aiutare le imprese italiane più piccole ad internazionalizzarsi e ad aprire filiali all’estero. Il nostro obiettivo è seguire le imprese o i grandi progetti infrastrutturali sia in Italia che all’estero”.
“L’Algeria – ha detto ancora il presidente di CDP – ha acquisito una centralità geopolitica nuova nell’ambito del Mediterraneo e penso che per l’Italia sia assolutamente un partner naturale. Noi quello che vogliamo fare è continuare a sostenere con finanziamenti a lungo termine le imprese che decidono di fare dei progetti di sviluppo e di intervento in Algeria, aiutare le imprese italiane a partecipare alle grandi iniziative che il governo algerino sta mettendo in campo. Il governo algerino sta facendo degli sforzi straordinari per diversificare la propria economia e ha dei progetti estremamente ambiziosi”.
PANEL TEMATICI E IL PARTENARIATO ISPIRATO AD ENRICO MATTEI
All’interno del Forum si sono svolti dei panel tematici sui settori di maggior cooperazione economica tra Italia ed Algeria, con manager di imprese italiane ed algerine dei settori dell’energia ed economia circolare, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’agricoltura sostenibile, dell’industria avanzata e del settore farmaceutico.
La sessione plenaria del pomeriggio è stata aperta da un segmento sul partenariato ispirato ad Enrico Mattei, seguito da approfondimenti su opportunità di scambi e investimenti bilaterali e sugli strumenti finanziari di supporto al partenariato bilaterale.
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