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Italia e Spagna al centro del Mediterraneo economico


In un contesto globale in cui i flussi di investimento si stanno ridefinendo rapidamente, l’area del Mediterraneo torna al centro dell’attenzione economica. A riportarla in primo piano è una nuova ricerca sviluppata da TEHA Group in collaborazione con Amazon, che indaga le condizioni di attrattività per gli investimenti diretti esteri in due dei principali Paesi dell’Europa meridionale: Italia e Spagna.

 

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L’iniziativa, intitolata “Investire nel Mediterraneo: dinamiche in Italia e Spagna”, intende offrire uno strumento di analisi per istituzioni, imprese e investitori che guardano all’area mediterranea come snodo strategico per nuove iniziative industriali e commerciali.

Il lavoro si concentra sulla comprensione delle differenze strutturali e di policy tra i due Paesi, per identificare punti di forza e aree di miglioramento in termini di competitività economica, capacità di attrazione e governance degli investimenti esteri.

Un comitato scientifico di prestigio

A garantire autorevolezza e rigore all’analisi è la partecipazione di un comitato scientifico internazionale, composto da figure di primo piano nel mondo accademico e politico.

Tra i membri figurano:

  • Enrico Letta, già Presidente del Consiglio e attuale presidente dell’Istituto Jacques Delors, nonché docente presso IE University;

  • Carlo Altomonte, Associate Dean presso la SDA Bocconi School of Management;

  • Patricia Gabaldón, professoressa associata alla IE Business School di Madrid;

  • Jordi Sevilla, economista ed ex ministro spagnolo della Pubblica Amministrazione.

La composizione del comitato riflette l’ambizione del progetto: coniugare visione europea, conoscenza del territorio e capacità di lettura dei macrotrend economici.

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Nove aree tematiche sotto osservazione

Lo studio si concentra su nove aree chiave: quadro macroeconomico; infrastrutture fisiche e digitali; contesto amministrativo; sistema normativo, fiscalità e incentivi; sistema giudiziario; mercato del lavoro; istruzione e formazione; politiche di attrazione dei talenti e qualità della vita.

Dai primi risultati emergono disparità significative. Tra il 2010 e il 2024, il PIL della Spagna è cresciuto del +18,8%, rispetto al +6,2% dell’Italia e al +20,8% della media UE. Questo risultato è stato in parte determinato dalla crescita più forte dei consumi privati (+12,5% in Spagna contro il +2,9% in Italia) e dall’aumento dei salari reali (+4,9% in Spagna contro il -3,3% in Italia).

Tra il 2010 e il 2024, il PIL della Spagna è cresciuto del +18,8%, rispetto al +6,2% dell’Italia e al +20,8% della media UE.

I risultati della ripresa post-pandemica evidenziano due traiettorie significativamente divergenti. A partire dal 2022 l’Italia è cresciuta del 4,8%, mentre la Spagna del 6,2%. Nel 2023 i tassi di crescita sono stati rispettivamente dello 0,7% e del 2,7%; nel 2024 dello 0,7% e del 3,2%; e le proiezioni per il 2025 indicano una crescita dello 0,9% per l’Italia e del 2% per la Spagna. Queste divergenze sono evidenti in molti ulteriori indicatori economici, tra cui la crescita dell’occupazione (in media un punto percentuale in più in Spagna che in Italia dal 2022). La Spagna sta quindi vivendo un momento positivo di crescita, evidente anche nei dati sugli investimenti attratti.

A favorire questa dinamica sarebbero stati alcuni tratti distintivi del sistema economico spagnolo:

  • un maggiore dinamismo nelle politiche pubbliche;

  • una semplificazione normativa più incisiva;

  • un livello più elevato di flessibilità nella gestione delle imprese e del lavoro.

Queste caratteristiche sembrano aver reso la Spagna più reattiva ai cambiamenti globali e più attrattiva nei confronti degli investitori internazionali. Il confronto con l’Italia, in questo senso, diventa uno spunto per riflessioni sulle riforme necessarie per aumentare la competitività del Paese.

Presentazione ufficiale a Cernobbio

Lo studio verrà presentato ufficialmente il prossimo 5 settembre 2025, in occasione della 51ª edizione del Forum “Lo Scenario di Oggi e di Domani per le strategie competitive”, organizzato da The European House – Ambrosetti a Villa d’Este, Cernobbio.

Il Forum di Cernobbio è uno degli appuntamenti più importanti del panorama economico italiano e internazionale, dove si incontrano ogni anno imprenditori, policy maker e accademici per discutere le sfide e le opportunità del sistema globale.

Dopo la tappa italiana, è prevista anche una presentazione a Madrid, organizzata con il supporto dell’Ambasciata Italiana in Spagna, a testimonianza della volontà di costruire un dialogo economico bilaterale strutturato e orientato al futuro.

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Mediterraneo: da frontiera a snodo strategico

Il progetto di ricerca TEHA-Amazon si inserisce in un momento storico in cui il Mediterraneo sta progressivamente passando da “margine” geopolitico a fulcro di nuove dinamiche economiche.

Le tensioni internazionali, la riorganizzazione delle catene del valore e la crescente attenzione alle rotte commerciali regionali rendono l’Europa meridionale un’area di forte interesse strategico.

In questo contesto, comprendere come Italia e Spagna si posizionino nel panorama degli IDE è fondamentale per immaginare politiche industriali più efficaci e coerenti con gli scenari in evoluzione.

Verso un nuovo paradigma di attrattività

Il lavoro di TEHA e Amazon non si limita a raccogliere dati, ma intende contribuire alla costruzione di un nuovo paradigma di attrattività territoriale, basato su trasparenza, accessibilità, sostenibilità e digitalizzazione.

Il messaggio che emerge è chiaro: per competere globalmente non basta promuovere l’immagine di un Paese, ma serve una strategia fondata su riforme strutturali, infrastrutture moderne e capacità di creare un contesto favorevole all’innovazione e agli investimenti.

Un primo passo verso politiche condivise

Lo studio rappresenta quindi un primo passo concreto verso una maggiore integrazione economica tra Italia e Spagna, e più in generale verso una strategia mediterranea comune.

Attraverso la condivisione di dati, buone pratiche e visioni di lungo periodo, i due Paesi possono ambire a rafforzare la propria posizione nel quadro europeo, contribuendo a uno sviluppo più equilibrato e inclusivo del continente.

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