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Nel comasco dove si lavorava il cotone, oggi si accendono startup. «Qui si progettano anche dirigibili solari a guida autonoma»


Como Next Hub nasce nel 2010 come aggregatore di aziende a Lomazzo, diecimila anime in provincia di Como. Qui si creano sinergie aziendali di settori diversi, puntando sulla trasversalità. La nuova puntata di Viaggio in Italia ci porta in uno storico edificio del 1800 dove convivono più di 130 realtà. Il direttore Ivan Parisi: «Nel nostro vivaio realtà per il monitoraggio ambientale e infrastrutturale ed edutech che propongono percorsi di apprendimento»

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Alla fine del 1800 in un antico palazzo a Lomazzo, in provincia di Como, si lavorava il cotone. Il complesso industriale originario fu inaugurato nel 1883 dall’industriale Francesco Somaini, da cui prendeva nome l’antico cotonificio. Se quelle pareti potessero parlare, chi sa che storia racconterebbero. Anni, guerre, pandemie. Dopo due secoli, qui oggi si fa impresa. Nel Como NExT Hub, che ha preso vita nel 2010 come aggregatore di imprese, c’è un po’ di tutto. C’è chi lavora sull’energia, chi si occupa di monitoraggio, chi di edutech, agritech, spacetech. Insomma, un grande vivaio di imprese che assieme riescono a fare sinergia, all’insegna della trasversalità. Ad accompagnarci in questo nuovo Viaggio in Italia sono il direttore generale di Como NExT Hub, Ivan Parisi e la responsabile dell’Area Incubazione, Elena Zaffaroni.

Ivan Parisi, direttore generale Como Next Hub

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La nascita del Como Next Hub

«L’Innovation Hub è nato nel 2010 per volontà della Camera di Commercio di Como con l’obiettivo di favorire la rigenerazione economica e sociale del territorio accompagnando le imprese nei loro percorsi di innovazione – spiega il direttore – Oggi ComoNExT fa parte del Digital Innovation Hub Lombardia, del Competence Center SMACT ed è un incubatore di startup certificato dal Mimit». 
Situato nelle strutture dell’ex Cotonificio Somaini a Lomazzo (Co), restaurato con una sapiente operazione di recupero di archeologia industriale anche grazie al di Fondazione Cariplo, oggi ospita in un’area di 21mila metri quadri più di 130 aziende – tra startup, PMI e multinazionali – per un totale di oltre 900 persone.

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«Le aziende che si trovano qui operano in diversi settori ma sono accomunate dal carattere innovativo del loro business e il loro ingresso nell’hub è deciso da una Commissione di valutazione che ne riconosce il portato innovativo – spiega Parisi – E dal nostro lato, quello che cerchiamo di fare quotidianamente è creare delle sinergie tra le aziende, stimolando incontri e iniziative, che poi possono portare a dei progetti più grandi».

Lavorare insieme

La varietà̀ di competenze presenti in ComoNExT ha consentito la messa a punto di un modello di trasferimento tecnologico per lo sviluppo dei territori attraverso l’innovazione, che si chiama NExT Innovation. Un modello che coinvolge molteplici attori economici del territorio: le imprese, le istituzioni, le università̀, il mondo dei capitali e le aziende incubate e insediate in ComoNExT. «Con NExT Innovation portiamo queste competenze al di fuori del parco, nelle aziende del territorio, esterne a ComoNexT, che hanno una necessità precisa – spiega il direttore – Lo facciamo con gli Innovation Manager che si occupano di questo trasferimento tecnologico. E poi abbiamo lo Startup Hub, con la parte di incubazione e accelerazione, che rimane, ovviamente, il cuore del nostro sistema, sul quale noi costruiamo il nostro modello di crescita». Infine, c’è l’area della formazione. «Si tratta di percorsi dedicati allo sviluppo di progetti di innovazione all’interno delle aziende. Adesso stiamo cercando di lavorare anche un po’ sull’orientamento dei giovani e delle famiglie, li aiutiamo soprattutto nella scelta della direzione da prendere una volta terminato il proprio percorso scolastico». Qui le startup si occupano di settori molto variegati anche distanti tra loro, come spiega Elena Zaffaroni: «Ci sono sì delle nicchie tecnologiche, legate ad esempio al tema delle batterie, dell’automotive, della digital detection, per rilevare il controllo qualità nei processi produttivi, dell’aerospace. E anche realtà molto verticali, nonché trasversali, sul tema della digitalizzazione di servizi B2B e B2C. E poi il settore tessile, come da tradizione».

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Elena Zaffaroni
Elena Zaffaroni, responsabile Area Incubazione Como Next Hub

Best cases del Como Next Hub

«Qui le startup cominciano a muovere i primi passi anche rispetto al loro posizionamento di mercato e al modello di trasferimento tecnologico – spiega Zaffaroni – Collaborando a progetti di innovazione e digitalizzazione proiettati verso l’ecosistema esterno». Tra le realtà più promettenti del Como Next Hub, i due rappresentanti citano FloFleet, fondata nel 2021 da un gruppo di studenti, che progetta dirigibili elettrici e solari a guida autonoma per il monitoraggio ambientale e infrastrutturali e ha appena chiuso un investimento da 800mila euro. E Tutornow, che ha sviluppato una piattaforma digitale per rendere l’apprendimento più accessibile ed efficace grazie a un approccio basato su lezioni personalizzate e strumenti interattivi. La startup ha recentemente chiuso un round da 1 milione di euro.

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Il team di Tutornow

«Si tratta di realtà totalmente diverse che però sono accomunate da quella voglia di creare impresa e fare business – spiega Elena – L’aspetto equity è per noi centrale perchè permette a queste realtà di entrare in contatto con gli investitori di vario target ma anche con le aziende del territorio, prevalentemente PMI che devono avvicinarsi alle startup come dei potenziali collaboratori», spiega Elena.

Verso il futuro

«ComoNExT è oggi una sorgente di trasferimento tecnologico e digitale dalle imprese verso le imprese, italiane ed estere – spiega il direttore – Abbiamo anche avviato lo sviluppo di partnership con diverse realtà̀ italiane che hanno esigenze di rigenerazione territoriale, come abbiamo fatto noi, spesso partendo da contesti ex industriali molto simili a quello comasco». 

Veduta piano terra dal primo piano 1

E la responsabile dell’area Innovation aggiunge: «Puntiamo a rafforzare il venture building e incentivare la collaborazione tra PMI e startup. Secondo noi c’è molto terreno fertile. Inoltre, spesso chi esce da questi spazi diventa, a sua volta, mentor di altre realtà. Tra i nostri obiettivi, di fatto, c’è anche quello di cercare di trattenere le eccellenze che qui nascono qui dentro. Siamo a 15 km dal lago di Como, in un ambiente sicuramente stimolante e interessante, vicino a Milano e anche alla Svizzera».





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