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un territorio ricco e dinamico, ma in cui non mancano le sfide


Nata nel 2017 dalla fusione tra BCC Castenaso e BCC Monterenzio, a cui si è aggiunta nel 2018 anche BCC Alto Reno, BCC Felsinea è oggi una realtà cooperativa attiva in 66 Comuni tra la pianura bolognese e modenese, l’Alto Reno e l’Appennino tosco-emiliano.

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Le tre banche originarie – nate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento – vantano oltre 120 anni di storia, «testimoniando un legame profondo con il territorio e la tradizione del credito cooperativo – spiega Andrea Alpi, Direttore Generale della banca. Contiamo su una rete di 24 filiali, di cui 20 nella provincia di Bologna. Siamo presenti sia nelle aree urbane centrali sia in quelle più periferiche e montane, dove spesso il rischio è quello della desertificazione bancaria. Nel 2024, la banca si è confermata solida e radicata, registrando una crescita costante in termini di redditività, base clienti e masse amministrate».

Dal 2019 a oggi sono state inaugurate quattro nuove filiali, due nel territorio bolognese e due in quello modenese, tra cui Vignola e Maranello. Un’area, questa, che si distingue per dinamismo economico e varietà settoriale: dalla meccanica e automazione al packaging, dall’agroalimentare di eccellenza a un comparto edilizio e turistico in espansione.

«La forte coesione sociale che caratterizza il nostro territorio – sottolinea Alpi – favorisce l’arrivo di aziende internazionali e la crescita di importanti realtà industriali. Queste, a loro volta, contribuiscono a rafforzare l’intera filiera locale, composta da microimprese, artigiani e PMI, offrendo anche un riferimento concreto su temi cruciali come innovazione tecnologica e decarbonizzazione».

Imprese in attesa

Nel territorio non mancano, comunque, le sfide. Le previsioni per il 2025 indicano una crescita moderata del PIL, ma permangono elementi di rischio legati alle tensioni geopolitiche, all’instabilità internazionale e all’introduzione di nuove restrizioni commerciali, in particolare nei rapporti con gli Stati Uniti.

«Dopo un 2024 segnato da un rallentamento generalizzato e da un rinvio di molti investimenti, osserviamo una dinamica analoga anche nel 2025 – chiarisce Alpi. Persino le agevolazioni previste da Industria 5.0 non stanno generando l’impatto atteso, almeno per ora».

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La relazione al centro

Aiutare le imprese a guardare al medio-lungo termine diventa quindi parte del servizio fornito dalla banca.

«Essere al loro fianco è fondamentale – evidenzia Alpi. Le aziende, in particolare le più piccole, spesso non sono pronte ad affrontare sfide complesse come la digitalizzazione o la transizione ecologica. È qui che la nostra presenza diretta sul territorio fa la differenza: rappresenta un vantaggio concreto che si traduce in fiducia, vicinanza e continuità. Nel panorama attuale, dove molte relazioni bancarie tendono a diventare sempre più impersonali e digitali, il credito cooperativo continua a crescere grazie a un modello basato su relazioni stabili, gestori dedicati e conoscenza profonda del cliente. Le micro e piccole imprese, che costituiscono la vera spina dorsale dell’economia regionale, cercano interlocutori in grado di parlare la loro stessa lingua, capaci di interpretare esigenze complesse e offrire soluzioni concrete, senza filtri né intermediazioni tecnologiche».

Passaggio generazionale e filiere

Un tema aperto, per le imprese, è quello del passaggio generazionale. Un momento critico per la sopravvivenza non solo delle attività, ma soprattutto del loro capitale umano, con competenze spesso essenziali, e difficilmente sostituibili, per la capofiliera.

«Assistiamo sempre più frequentemente a cessioni o acquisizioni dirette di partecipazioni quando il fondatore si avvicina alla pensione – aggiunge Alpi –, ma è essenziale lavorare in anticipo, investendo sulla cultura d’impresa, sulla formazione e sull’affiancamento dei giovani. Solo così possiamo garantire continuità, evitare la dispersione di specializzazioni strategiche e tutelare il ruolo delle aziende all’interno delle filiere produttive».

La prevenzione e le catastrofi

Il territorio emiliano è stato tristemente protagonista anche di eventi catastrofali particolarmente significativi e intensi.

«Il 2023 e il 2024 sono stati anni difficili – ricorda Alpi – perché una banca come la nostra vive in stretta relazione con l’economia e le comunità locali. Per questo abbiamo deciso di intervenire subito, con due plafond da 10 milioni di euro ciascuno, a tasso zero, destinati alle prime necessità legate all’emergenza e al ripristino. Nel momento più critico, una parte della nostra ex sede di Monterenzio è stata trasformata in un centro di accoglienza per gli sfollati, offrendo un supporto immediato e concreto. Grazie anche al sostegno della capogruppo Cassa Centrale Banca e delle sue società prodotto, nel 2023 sono stati acquistati mezzi di soccorso e strumentazioni che si sono rivelati fondamentali durante le emergenze del 2024. Abbiamo inoltre sostenuto diversi Comuni nel ripristino della viabilità e nella gestione delle urgenze più impellenti. È questo il nostro modo di intendere la vicinanza al territorio: non solo con il credito, ma anche con la presenza attiva e solidale nei momenti più difficili».

Servono consulenza e formazione

E c’è, ovviamente, il tema della prevenzione. Se, a livello nazionale, sulle polizze catastrofali non sono mancate le polemiche, su un territorio a rischio la priorità è fare formazione ed erogare consulenza qualificata.

«Siamo una realtà locale, ma abbiamo alle spalle un gruppo che ci mette a disposizione servizi e tecnologia di alto livello – prosegue Alpi. Attraverso le società Assicura e Assicura Broker, offriamo polizze pensate per il segmento small business con coperture che vanno dall’80% al 100%, che proponiamo con rateizzazione a tasso zero dei premi. Per le aziende con esigenze più complesse, i broker della capogruppo attivi sul territorio sono in grado di costruire soluzioni tailor made. Ricordo che siamo una cooperativa: pur dovendo generare redditività, operiamo con un’attenzione particolare all’etica dei prodotti. Ciò che proponiamo deve essere davvero utile per i nostri clienti».

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Coinvolgere i giovani: soci e dipendenti

La BCC Felsinea conta oltre 11mila soci, «con una media anagrafica piuttosto elevata – precisa Alpi –, ma stiamo lavorando per coinvolgere le nuove generazioni attraverso diversi strumenti, tra cui un Comitato Giovani Soci che affianca i 10 Comitati Locali. Li incontro tutti personalmente, due volte l’anno, assieme alla Presidenza. Ai giovani raccontiamo il nostro modello e la nostra identità che mette al centro il territorio e le persone. Valori che oggi tornano a essere riconosciuti come importanti. Solo nel 2024 abbiamo accolto 300 nuovi soci e il 60% di loro ha meno di 35 anni».

I giovani stanno entrando anche nello staff della banca. Tra i 20 nuovi collaboratori assunti nel 2024 si contano 12 neolaureati.

«Abbiamo avviato un percorso di certificazione per la parità di genere – anticipa Alpi – ma per noi si tratta semplicemente di formalizzare un risultato già raggiunto in modo spontaneo: abbiamo sempre scelto in base alle competenze. A fine 2024 siamo infatti arrivati al 51% del personale di genere femminile, con un equilibrio reale anche nei ruoli di responsabilità: circa la metà delle filiali è guidata da una donna e lo stesso vale negli uffici direzionali. Inoltre, investiamo moltissimo nella formazione del personale, perché la competenza è al centro del nostro modello: siamo più piccoli della concorrenza, quindi dobbiamo essere più bravi».

Educazione finanziaria a scuola e alla radio

Il legame con la comunità locale passa anche dall’educazione finanziaria. Nel biennio 2023-2024, BCC Felsinea ha coinvolto oltre 1.500 studenti in incontri dedicati al risparmio e alla gestione del denaro, portando la cultura economica nelle scuole del territorio.

«Ogni settimana affrontiamo temi finanziari anche con una radio locale, Radio RDM, in formato podcast sul nostro sito e la nostra app – conclude Alpi. Realizziamo delle pillole di 5 minuti in cui uno specialista della banca spiega argomenti come mutui, tassi di interesse, risparmio, previdenza. A volte intervengo anche io, per commentare momenti istituzionali come l’assemblea, l’approvazione del bilancio o il lancio di nuovi prodotti. Con competenza e un linguaggio semplice e comprensibile ci adoperiamo per favorire la consapevolezza e l’inclusione economica di tutti».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.

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