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Fotovoltaico e mercato: sopravvivere e guardare avanti


Il 2024 per il fotovoltaico e il mercato globale è stato “un anno di sopravvivenza su larga scala”. Lo rileva Wood Mackenzie, nel suo recente report “Global Solar Module Manufacturer Rankings 2025“.

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Le parole scelte da Yana Hryshko, responsabile della catena di fornitura solare globale di Wood Mackenzie, sono motivate dal fatto che l’anno scorso è stato caratterizzato da diversi elementi critici: prezzi aggressivi, forte concorrenza e continui investimenti di capitale “hanno pesato pesantemente sui margini, mentre le aziende cercavano di mantenere una leadership a lungo termine in termini di quota di mercato e tecnologia”.

Il report della società di consulenza energetica mette in evidenza, inoltre, come i dieci principali produttori mondiali di moduli fotovoltaici nel 2024 hanno venduto 500 GW di moduli. È una quota record, avendo quasi raddoppiato il volume dell’anno precedente. Nonostante questo, hanno registrato perdite complessive per 4 miliardi di dollari, a causa del calo significativo dei ricavi su base annua.  

Fotovoltaico e mercato: gli aspetti da considerare

Nel presentare la situazione su fotovoltaico e mercato, Wood Mackenzie segnala che, nonostante le difficili dinamiche, le più importanti aziende del mondo hanno mantenuto un solido tasso di utilizzo medio della capacità produttiva del 69%.

A livello geografico, si conferma la supremazia cinese: tra le 13 aziende classificate nelle prime dieci posizioni della classifica (ci sono alcuni ex aequo), nove hanno sede nella Repubblica Popolare.

Nonostante la Cina continui a dominare il panorama della produzione di moduli solari in termini di scala, i nuovi concorrenti provenienti da India, Corea del Sud e Vietnam stanno rapidamente colmando il divario man mano che la produzione globale diventa più diversificata geograficamente, rileva il report. Inoltre, sette dei primi dieci produttori ora gestiscono stabilimenti produttivi in ​​almeno tre Paesi, tra cui Cambogia, India, Malesia, Messico e Vietnam. “In prospettiva, si prevede che diverse aziende tra le prime 20 si espanderanno in Egitto, Oman, Arabia Saudita, Sudafrica, Qatar ed Emirati Arabi Uniti”. Si tratta di un’operazione strategica, che permette loro di restare competitivi, destreggiandosi tra dazi, obblighi di produzione locale e barriere all’importazione.

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Tecnologia del fotovoltaico: i trend prevalenti

Oltre a illustrare gli aspetti più strettamente legati al mercato, Wood Mackenzie non manca di illustrare anche le tendenze più rilevanti riguardanti la tecnologia del fotovoltaico. Un primo aspetto riguarda la crescente propensione verso la completa integrazione verticale tra le principali catene di fornitura.

“Mentre l’integrazione delle celle è ormai uno standard tra i principali produttori di moduli, diverse aziende stanno accelerando gli investimenti nella produzione di wafer per ottenere il controllo completo sulla produzione”. Lo rimarca Yana Hryshko, affermando che la strategia di spostarsi a monte nella produzione di wafer permette di avere un controllo più rigoroso su costi, qualità e conformità, soprattutto in un contesto commerciale complesso. «Di conseguenza, si prevede una diminuzione della dipendenza da fornitori terzi di wafer e celle”.

La transizione del settore verso tecnologie di celle di nuova generazione ha acquisito slancio nel 2024. Moduli di tipo N hanno rappresentato la maggior parte delle vendite di diversi produttori top level.

La tecnologia sarà un fattore sempre più determinante, specie con i prezzi dei moduli fotovoltaici ancora sotto pressione. La capacità dei produttori si vedrà nella loro capacità di “bilanciare la riduzione dei costi con investimenti continui in tecnologia ed espansione geografica”.

Il futuro del solare, tra slanci di crescita…

Dopo aver trattato di tecnologia del fotovoltaico e di mercato, Wood Mackenzie guarda al futuro del settore. Secondo quanto si legge, sarà caratterizzato dalla continua espansione in Medio Oriente e Africa, dai miglioramenti in termini di efficienza in diverse tecnologie, dal crescente consolidamento attraverso l’integrazione verticale e dall’evoluzione delle strategie per gestire le politiche commerciali e le normative dei mercati locali.

La chiosa fa ben sperare: “nonostante le difficoltà finanziarie, l’industria manifatturiera solare si sta rapidamente riposizionando per il prossimo ciclo di crescita globale”.

… e complessità

Tuttavia, nello scenario globale, vanno anche ricordati gli aspetti più critici. Si pensi, per esempio, a quanto accaduto negli ultimi anni negli Stati Uniti. Come riporta Solar Insure, seppure nell’ultimo decennio l’industria fotovoltaica ha registrato una crescita esponenziale, il 2024 è stato caratterizzato da fattori critici che hanno contribuito a più di cento fallimenti nel settore dell’energia solare, “un numero mai visto prima nei quasi 20 anni di attività nel settore dell’energia solare”.

Gli ultimi della lista sono Sunnova e Solar Mosaic, che proprio di recente hanno presentato rispettivamente istanza di fallimento e di tutela fallimentare. Da anni alle prese con l’aumento dei tassi di interesse e cambiamenti politici sfavorevoli, specie in California, il più grande mercato del paese per l’energia solare sui tetti, oggi stanno subendo il colpo più duro. Sta per concretizzarsi la più che possibile abrogazione dell’Inflaction Reduction Act (IRA), voluta da Biden e definita la più importante legge sul clima della storia.

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L’Europa, in tutto questo, che situazione vive su fotovoltaico e mercato? A inizio anno, l’Outlook di SolarPower Europe ha evidenziato, dopo anni di forte crescita, un incremento ben più contenuto. In termini di implementazione, si è passati dal +53% nel 2023 al +4,4% nel 2024, pari a un rallentamento del 92% della crescita solare nell’ultimo anno.

In Germania, lo scorso anno si sono registrati diversi fallimenti o casi di insolvenza. Per esempio, ESS Kempfle, Fellensiek, Solarmax. Quest’anno c’è da segnalare il caso dell’azienda svizzera Meyer Burger. Negli USA ha interrotto la produzione di moduli solari negli Stati Uniti a causa della mancanza di fondi e ha licenziato tutti i 282 dipendenti dello stabilimento in Arizona.

Prospettive di crescita

Le criticità vissute dal settore ci sono. Tuttavia, va ricordato quanto emerge dall’ultimo World Energy Investment 2025 della IEA. Si prevede che gli investimenti nel solare, sia su scala industriale sia su tetto, raggiungeranno i 450 miliardi di dollari nel 2025, diventando la voce più consistente nel nostro inventario della spesa per investimenti a livello mondiale.

In Europa, l’avvento del Net Zero Industry Act è stato salutato con favore da SolarPower Europe. Questa legge “segna un passo importante nell’impegno dell’UE per diversificare e riportare la produzione di energia solare in Europa. Crea un mercato dedicato per i prodotti solari dell’UE, dando un sostegno tanto necessario alla produzione di energia solare europea”. 



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