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Più infortuni e nuove sfide per una cultura davvero condivisa


Negli ultimi anni, gli infortuni sul lavoro sono stabili ed in leggero aumento, ma nuove sfide mettono alla prova la cultura della sicurezza: turnover elevato, invecchiamento della forza lavoro, resistenza al cambiamento e risorse limitate. Diversi recenti rapporti internazionali evidenziano l’importanza di un approccio condiviso, in cui ogni lavoratore diventa protagonista attivo della prevenzione. La sicurezza non è più solo un obbligo normativo, ma un valore strategico per il futuro delle imprese.

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Cosa tratta:

Aumentano seppure di poco gli incidenti, aumentano in maniera significativa gli infortuni in itinere, in particolare per il genere femminile, ma soprattutto aumentano le complessità: turnover, invecchiamento della forza lavoro e resistenza al cambiamento mettono alla prova la cultura della sicurezza.Il dato forse più sconvolgente in assoluto è che gli infortuni mortali sono sostanzialmente stabili negli ultimi dieci anni, fatto salvo il fenomeno pandemico ed il suo picco. Negli ultimi dieci anni, il mondo del lavoro ha vissuto trasformazioni profonde. Se da un lato i dati sugli infortuni mostrano segnali deprimenti, dall’altro emergono nuove sfide che impongono un cambio di passo nella gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.Secondo diversi recenti rapporti sia europei che di importanti enti americani,  la sicurezza non può più essere considerata una questione per soli addetti ai lavori. Serve un impegno collettivo, trasversale, continuo.

Una importante analisi americana, (Travelers) su oltre 1,2 milioni di richieste di indennizzo mostra una diminuzione degli infortuni rispetto al quinquennio 2015-2019. Tuttavia, i dati rivelano due categorie particolarmente esposte:I neoassunti: il 36% degli infortuni riguarda lavoratori al primo anno, spesso poco formati o inesperti.Gli over 50: rappresentano il 41% degli infortunati, con tempi di recupero più lunghi e costi più elevati.

Un altro studio USA, (JJ Keller) evidenzia come la vera sfida oggi sia costruire una cultura della sicurezza sostenibile, che coinvolga tutti i livelli aziendali. Non basta rispettare le norme: serve un cambiamento culturale profondo.

Le principali difficoltà segnalate dalle aziende coinvolte oltreoceano sono:

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  1. Far comprendere e applicare le procedure di sicurezza.
  2. Superare la resistenza al cambiamento.
  3. Bilanciare le esigenze EHS (ambiente, salute e sicurezza) con quelle produttive.

Se invece ritorniamo in UE, gli studi EU OSHA stanno cercando di leggere il futuro della salute e della sicurezza sotto molti punti di vista. Nei prossimi tre anni, secondo le aziende intervistate, la sicurezza sul lavoro sarà sempre più influenzata da:

Normative più stringenti, soprattutto a livello UE che si riflettono poi in maniera poco uniforme sul locale, con sensibilità ed applicazioni diverse a seconda delle zone, dei comparti e dei contesti. L’Unione Europea sta rafforzando il proprio quadro strategico sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL), con un focus su:

  • Applicazione più rigorosa della Direttiva Quadro 89/391/CEE.
  • Uniformità nell’attuazione locale, che oggi risulta ancora disomogenea tra Stati membri e settori .
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  • Nuove sfide normative legate all’introduzione dell’intelligenza artificiale, della robotica e del lavoro da remoto.

Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha sottolineato la necessità di decisioni basate su dati concreti e processi snelli, evitando duplicazioni e promuovendo il tripartitismo

Tecnologie avanzate (AI in primis, ma anche IoT e data analytics) per monitoraggio, vigilanza ma anche per controllo accessi, formazione, DPI, sorveglianza sanitaria. I dati raccolti stanno iniziando ad essere usati per la valutazione dei rischi.Secondo le tendenze individuate per il 2025 2, le tecnologie che stanno trasformando la sicurezza sul lavoro includono: 

1. Intelligenza Artificiale e Machine Learning : Analisi predittiva dei rischi.Ottimizzazione dei percorsi di evacuazione.Formazione personalizzata. 

2. IoT (Internet of Things) : Sensori per monitoraggio ambientale (aria, rumore, sostanze chimiche).Allerta in tempo reale per condizioni pericolose.

3. Realtà Virtuale e Aumentata : Simulazioni di emergenza.Addestramento immersivo per lavori ad alto rischio.

4. Wearable e dispositivi intelligenti : Monitoraggio dei parametri vitali.Rilevamento di stress, fatica e posture scorrette.

5. Data Analytics : Dashboard per il monitoraggio continuo degli indicatori di rischio.Integrazione con sistemi di gestione documentale e comunicazione istantanea. 

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Pressioni ambientali e sociali, con clienti e stakeholder più attenti alla sostenibilità, stanno spingendo le aziende a integrare la sicurezza sul lavoro in una visione più ampia di responsabilità sociale d’impresa (CSR). Questo si traduce in:    

  • Adozione di pratiche sostenibili anche nei processi legati alla sicurezza (es. DPI ecocompatibili, riduzione degli sprechi nei cantieri).
  • Trasparenza e rendicontazione: crescente richiesta di report ESG (Environmental, Social, Governance) che includano indicatori di sicurezza e benessere dei lavoratori.
  • Coinvolgimento attivo dei dipendenti e delle comunità locali nella definizione delle politiche di prevenzione.
  • Certificazioni volontarie (es. ISO 45001) sempre più richieste come garanzia di impegno etico e sostenibile.  

Cambiamenti nella forza lavoro, con turnover elevato e carenza di competenze : Il mondo del lavoro sta attraversando trasformazioni profonde, che impattano direttamente sulla gestione della sicurezza:

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  • Turnover elevato: la frequente rotazione del personale rende più difficile garantire una formazione continua e omogenea sui temi della sicurezza, aumentando il rischio di incidenti, soprattutto nei settori ad alta intensità operativa.
  • Carenza di competenze: la difficoltà nel reperire lavoratori qualificati, soprattutto in ambiti tecnici e industriali, porta a inserire in azienda personale meno esperto, che necessita di percorsi formativi più strutturati e di maggiore supervisione.
  • Invecchiamento della popolazione lavorativa: in alcuni settori, la forza lavoro sta invecchiando, con implicazioni sulla salute, sulla prevenzione dei rischi ergonomici e sulla necessità di adattare ambienti e strumenti.
  • Nuove modalità di lavoro: smart working, lavoro ibrido e flessibilità oraria richiedono nuove strategie per garantire la sicurezza anche fuori dai luoghi di lavoro tradizionali. 

A chiudere

La sicurezza sul lavoro non è più solo una questione di numeri o adempimenti. È una sfida culturale, organizzativa e strategica. Le aziende che sapranno investire in formazione, coinvolgimento e innovazione saranno quelle capaci di costruire ambienti di lavoro più sicuri, resilienti e sostenibili.

Indicazioni operative

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Saldo e stralcio

 

  1. Coinvolgimento dei lavoratori : Adesione ai programmi EHS, Partecipazione attiva e feedback.
  2. Formazione continua: Aggiornamenti normativi, Applicazione pratica delle competenze.
  3. Comunicazione efficace: Standardizzazione tra sedi e reparti. chiarezza e accessibilità delle informazioni.
  4. Risorse limitate: Budget ridotti, soprattutto nelle PMI, carenza di personale EHS.
  5. Evoluzione normativa e tecnologica: Norme più complesse e frequenti, integrazione di AI, IoT e strumenti digitali

Cosa dice la legge – Obblighi e strumenti per i datori di lavoro

In Italia, il riferimento normativo principale è il D.Lgs. 81/2008, che impone al datore di lavoro di:

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Agricoltura

 

  • Valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza
  • Formare, informare e addestrare i lavoratori
  • Adottare misure preventive e protettive
  • Sorvegliare la salute dei lavoratori, con attenzione a categorie fragili (neoassunti, over 60, ecc.)
  • Coinvolgere il RSPP, il medico competente e il RLS nel sistema di prevenzione
  • Novità recenti: crescente attenzione alle tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance), con impatti anche sulla gestione della sicurezza e della sostenibilità aziendale.

 

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