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Insulina settimanale: l’Italia è il primo Paese in Europa a renderla disponibile e rimborsabile


Una sola iniezione alla settimana invece di una al giorno. È questa la rivoluzione nel trattamento del diabete di tipo 1 e 2 che parte dall’Italia, primo paese in Europa a rendere disponibile e rimborsabile l’insulina settimanale, con benefici per circa 1,3 milioni di persone con diabete costrette a sottoporsi ad iniezioni quotidiane di insulina basale.

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Grazie all’approvazione di questa nuova tecnologia da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, per i pazienti diventa plausibile passare da 365 iniezioni di insulina all’anno a 52. Il tutto con un miglioramento della qualità della vita, una potenziale maggiore aderenza terapeutica e perfino un beneficio in termini di riduzione dell’impatto ambientale.

Priorità: facilitare l’accesso ai trattamenti

La novità, considerata un’urgenza di salute per il paese sia dalle autorità sanitarie che dalla comunità scientifica, è stata presentata il 10 giugno a Roma.

«Porre il paziente al centro, semplificare l’aderenza alle terapie e garantire un’innovazione sostenibile sono priorità fondamentali nelle politiche sanitarie del nostro Governo, a tutela del diritto di accesso ai farmaci per tutti i cittadini – ha affermato Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute – In un contesto demografico caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente incidenza delle patologie croniche, facilitare l’accesso ai trattamenti farmacologici è una necessità. Per i pazienti diabetici, la possibilità di passare dalla somministrazione quotidiana dell’insulina basale a quella settimanale rappresenta un progresso concreto in questa direzione. Il fatto che l’Italia sia il primo paese al mondo a rendere disponibile questa innovazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale testimonia la forza di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, politica, industria, comunità scientifica e associazioni dei pazienti, unite per migliorare la qualità di vita dei cittadini».

«Per l’Italia è motivo di orgoglio poter essere il primo paese ad aver concluso la procedura approvativa della prima insulina settimanale al mondo – ha commentato Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato – Questa importante innovazione può permettere, concretamente, alle persone con diabete di migliorare la qualità di vita, rendendo più semplice la gestione della malattia e riducendo anche l’impatto ambientale grazie al minor numero di iniezioni. Un primato che dimostra, ancora una volta, l’impegno delle istituzioni italiane nel riconoscere l’importanza dell’innovazione nel mondo della salute, che potrebbe cambiare la vita di milioni di persone. Diventa quindi cruciale che tutti gli interlocutori continuino a lavorare insieme per fare sistema e rendere accessibili soluzioni sempre più innovative, anche in futuro, a vantaggio dei pazienti e della comunità».

Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, ha aggiunto: «Garantire ai pazienti l’accesso rapido alle innovazioni è un impegno che le istituzioni del nostro Paese portano avanti con convinzione e con dedizione continua. Lo abbiamo fatto nel 2023 con la legge 130 sullo screening pediatrico da 0 a 17 anni per il diabete di tipo 1 e ribadito oggi, assicurando alle persone con diabete l’accesso alla prima insulina settimanale al mondo. Un’introduzione che pone l’Italia ancora una volta in una posizione di eccellenza per quanto riguarda le priorità di salute in tema di cronicità, perché siamo tra i primi paesi al mondo ad aver reso disponibile questa innovazione».

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«Abbiamo quattro milioni di connazionali con diabete, di cui il 30% in terapia con insulina. Oggi l’Italia si conferma un paese d’eccellenza nell’accesso alla ricerca e sviluppo, con un’intera comunità scientifica che ha accolto con entusiasmo questa grande novità nel trattamento del diabete. Ora bisogna garantire un accesso equo e veloce a vantaggio di tutte le persone con diabete, assicurando inoltre una piena fiducia nel suo utilizzo da parte della classe medica», ha affermato Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) e della Federazione Società Diabetologiche Italiane (FeSDI).

«La riduzione della frequenza delle iniezioni da giornaliera a settimanale, semplificando il trattamento, permette di potenziare l’aderenza terapeutica, consentendo in definitiva un migliore controllo glicemico con un basso rischio di ipoglicemie – ha evidenziato Riccardo Candido, professore associato di Endocrinologia all’Università degli Studi di Trieste e presidente nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) – Il vantaggio sarà anche per i medici prescrittori, che più facilmente supereranno la barriera psicologica di iniziare il trattamento insulinico, riducendo in modo significativo l’inerzia terapeutica».

Attualmente, la terapia insulinica comporta almeno un’iniezione al giorno, con ricadute sulla sfera personale, sociale e lavorativa. Questa complessità quotidiana incide sulla qualità della vita e sull’aderenza al trattamento: si stima che il 50% dei pazienti ritardi di oltre due anni l’avvio della terapia insulinica. In Italia, un paziente su tre non è ancora trattato con insulina. In uno studio, oltre il 90% di medici e pazienti ha espresso il desiderio di poter evitare le iniezioni giornaliere.

In aggiunta, il ritardo nell’avvio del trattamento insulinico espone ad un rischio aumentato di complicanze gravi: infarto (+67%), insufficienza cardiaca (+64%), ictus (+51%), nefropatia (+18%), neuropatia (+8%) e retinopatia (+7%).

«Questi dati confermano l’importanza della decisione presa dalle istituzioni, che desidero ringraziare per il loro costante impegno nella promozione e nel sostegno dell’innovazione nel trattamento del diabete – ha continuato Buzzetti – Questa attenzione è fondamentale per garantire che le nuove terapie raggiungano rapidamente le persone con diabete, contribuendo a migliorarne la qualità di vita e a combattere una delle sfide sanitarie più rilevanti del nostro tempo».

Ha concluso Candido: «La rimborsabilità da parte di AIFA della nuova insulina a somministrazione settimanale prefigura una rivoluzione per le persone con diabete in terapia insulinica. L’insulina a somministrazione settimanale rappresenta, per le persone con diabete, la prima grande innovazione farmacologica dopo più di un secolo, cioè dalla scoperta dell’insulina stessa, ed è quindi una grande opportunità che può consentire un percorso di cura più semplice ed efficace e, in definitiva, più salute e miglior qualità di vita per le persone con diabete».





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