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Emiliano Melani,  46 anni, pistoiese –  imprenditore nei servizi di consulenza, orientamento e assistenza operativa alle imprese nel settore dello sviluppo, ristrutturazione aziendale, gestione tecnico finanziaria e investimenti – è il nuovo presidente eletto alla guida di  Cna Toscana Centro, per il prossimo quadriennio,  salutato venerdì scorso da una platea di oltre 250 persone, tra imprenditori, vertici dell’associazione e rappresentanti istituzionali, in occasione dell’assemblea quadriennale 2025. Al passaggio del testimone con il presidente uscente Claudio Bettazzi sono intervenuti, tra gli altri, il presidente  nazionale Cna Dario Costantini e il presidente regionale, Luca Tonini.

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A decretare la nomina ai vertici di un’associazione che ha ormai raggiunto la quota di oltre 23.000 associati, tra imprenditori, cittadini e pensionati sono stati 134 componenti e delegati dell’assemblea elettiva Cna, riunita venerdì scorso alla Cciaa di Prato per l’elezione del nuovo gruppo dirigente di un’associazione che, a distanza di 8 anni dalla fusione tra le già Cna di Prato e Pistoia e per i numeri che annovera, è la seconda realtà della rappresentanza in Toscana  e ai primi posti  a livello nazionale. 

 

A caratterizzare l’appuntamento elettivo si registra un forte rinnovamento dei vertici dell’organizzazione – con untasso di ricambio pari al 46% – con 134 componenti l’assemblea, di cui 33 donne (25%) e un’età media di 54 anni. I più giovani imprenditori delegati hanno 26 anni, e sono Allegretti Dafne e Reali Vannucci Alessandro.

 

Molto incisiva è la presenza di ben 15 imprenditrici nei ruoli apicali di Presidente di mestiere, raggruppamenti di interesse e aree territoriali, a partire dalle 2 designate Presidenti di Cna World Albania (Doriana Preza) e Cna World China (Shan Saio), ambedue laureate, libere professioniste di 43 anni. Sempre ai vertici troviamo poi altre 13 donne designate presidenti di Cna turismo e commercio (Elisabetta Norfini), Cna Impresa Donna (Chiara Pasquali), Cna Sociale (Paola Calandra), Cna Cinema e Audiovisivo (Emanuela Mascherini), Cna Sanità (Carini Tania), Cna Valdibisenzio (Greta Cherubini), Cna Comunicazione e stampa (Caterina Pani), Cna Estetiste (Arra Dorine), Cna Confezioni e Abbigliamento (Pamela Burani), Cna Dolciari e panificatori (Irene Padovani), Cna Digitali/Informatici (Elisa Bologni), Cna Restauratori (Eleonora Banci), Cna Orafi (Roberta Faria Camilo De Oliveira).

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La squadra di presidenza che affiancherà Melani per il prossimo quadriennio sarà composta da 8 dirigenti, imprenditori e professionisti di lunga esperienza nello sviluppo delle progettualità e delle politiche attive che Cna Toscana Centro intende portare avanti verso le imprese e le istituzioni. Ne faranno parte:  Gianmarco Barluzzi (impresa Taak), Paolo Bonelli (impresa BP Cartotecnica), Riccardo Castellucci (Presidente Consorzio M.I.),Elisabetta Norfini (architetto e professionista nel settore delle ristrutturazioni alberghiere, abitative e wellness), Chiara Pasquali (Business and corporate Coach), Reali Vannucci Alessandro (Maglificio Beby), Leandro Vannucci (Termoidraulica Vannucci) e Venturi Andrea (professionista nel settore delle ristrutturazioni immobiliari).

Le transizioni digitale ed ecologica sono state al centro dell’assemblea  elettiva con l’evento “Le imprese tra transizioni, sfide e opportunità”  che ha visto un talk tra gli esperti Enrico Aprico (professore in Business Strategy Catholic University and Luiss Business School) e Andrea Barbabella (coordinatore Italy For Climate e socio fondatore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile) – condotto dalla giornalista Giulia Ghizzani –  e gli interventi istituzionali dell’europarlamentare on.le Francesco Torselli, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e il presidente della Regione Eugenio Giani.

Emiliano Melani – Breve biografia e sintesi programma di mandato

 
Cenni biografici – Laureato in Scienze Politiche, indirizzo Politico-Economico, Emiliano Melani vanta una lunga esperienza in Cna, iniziata già alla ex Cna di Pistoia poi confluita in Cna Toscana Centro. Vicepresidente dal 2017 di Cna Toscana Centro con delega al credito, è stato dal 2012 al 2017 consigliere del Comune di Pistoia e della Circoscrizione 2. In questi anni in Cna ha rivestito il ruolo di componente del CdA di Caf Imprese – società del gruppo – e membro del Consiglio di Amministrazione di Artigiancredito dove, a partire dal 2024, è Presidente dell’organismo di vigilanza. Sino al 2019 ha inoltre fatto parte del CdA della società L&M Lavoro e Medicina, società del gruppo Cna Toscana Centro operante nell’ambito della medicina del lavoro.

Il presidente neoeletto Emiliano Melani nel suo programma di mandato ha tracciato il percorso dell’organizzazione per i prossimi 4 anni sottolineando che “Cna Toscana Centro rappresenta migliaia di imprese, artigiani, professionisti. Siamo il cuore produttivo di questo territorio, e viviamo in un tempo in cui tutto cambia, affrontando sfide quotidiane, come le transizioni digitale ed ecologica, che possono rappresentare un’opportunità eccezionale se sapremo coglierle con visione, pragmatismo e coraggio. Peccato però che troppo spesso, non cambia ciò che dovrebbe cambiare per primo: il modo in cui le istituzioni accompagnano questo cambiamento. Oggi si chiede alle imprese di essere digitali, ma si impone loro una burocrazia analogica, si chiede di essere sostenibili, ma si rallenta ogni investimento con autorizzazioni che durano mesi, se non anni. Questi sono paradossi che non possiamo più accettare. E lo diciamo perché crediamo nel futuro, e vogliamo costruirlo insieme. Per avere un’idea del peso delle pmi basti pensare che secondo il rapporto Bei gli investimenti delle imprese italiane sono aumentate del 9,4% rispetto ai livelli preCovid, il 71% delle imprese italiane ha adottato tecnologie digitali avanzate, in linea con la media UE e l’82% ha adottato misure per ridurre le emissioni, anche se ancora sotto la media europea (91%). Dall’altra parte della medaglia però, persistono segnali di forte incertezza tant’è che il 53% delle imprese ha difficoltà a formulare previsioni sull’economia italiana, il 31,6% prevede una riduzione degli investimenti, con saldo negativo anche per occupazione (-29,4%), export (-21,4%) e fatturato (-18,4%), il 42% delle imprese ha dichiarato l’intenzione di ridurre la spesa per investimenti e personale nel 2025 e sul fronte dell’energia, le pmi sopportano costi notevolmente più alti rispetto alla media europea, il 29,4% in più e pagano l’energia il triplo delle energivore sfiorando il il 60% del costo totale. In un tempo di trasformazioni profonde, Cna Toscana Centro non può e non vuole limitarsi a essere un osservatore. Il nostro compito è quello di essere alleati strategici delle imprese, protagonisti attivi della doppia transizione – digitale ed ecologica – che sta ridisegnando il futuro del lavoro, della produzione e della competitività. La nostra visione è semplice ma ambiziosa: accompagnare le imprese, non rincorrere i cambiamenti, vogliamo anticipare i bisogni delle pmi, tradurre la complessità delle normative e dei bandi in strumenti accessibili, costruire un ecosistema territoriale in cui innovazione e sostenibilità siano pratiche quotidiane. Ma serve un cambio di passo anche da parte delle istituzioni alle quali Cna ha presentato ben 100 proposte di semplificazione per liberare le energie delle pmi. Alcuni esempi Riduzione del tempo dedicato alla burocrazia: da 313 a 263 ore annue, con un risparmio netto di circa 1.500 euro per impresa – Taglio dei costi burocratici: potenziale riduzione di 7 miliardi di euro su un totale di 43 miliardi annui – Semplificazioni settoriali: interventi mirati su 29 settori produttivi strategici, come tessile, costruzioni, meccatronica. Alle istituzioni locali, regionali ed europee non chiediamo privilegi, ma condizioni eque per competere, chiediamo di semplificare, investire, coinvolgere le imprese e valorizzarle. Abbiamo distretti, competenze, creatività. Ma serve una regia. Serve una visione condivisa. Alcune proposte strategiche per il nostro territorio possono essere la creazione di hub di innovazione condivisi tra Prato e Pistoia per favorire la contaminazione tra settori (tessile, meccanica, green tech), incentivare l’attrazione di talenti con programmi di formazione avanzata e borse di studio legate a progetti locali, sviluppare Comunità energetiche rinnovabili (Cer) per ridurre i costi energetici e aumentare la resilienza delle imprese.

Affinché la doppia transizione digitale ed ecologica possa realizzarsi pienamente, è quindi fondamentale un’alleanza strategica tra istituzioni e imprese. le imprese devono essere coinvolte attivamente nei processi decisionali attraverso tavoli di confronto, consultazioni pubbliche e governance partecipativa.

Le amministrazioni locali, grazie alla loro prossimità al territorio, possono fungere da catalizzatori di innovazione, promuovendo digitalizzazione, trasparenza e inclusione. Prato e Pistoia rappresentano due territori con un potenziale straordinario. La loro storia produttiva, la creatività diffusa e la capacità di innovare li rendono candidati ideali per diventare veri e propri laboratori di innovazione sostenibile. Cna è pronta a fare la sua parte, con coraggio, competenza e visione ma tempo delle mezze misure è finito. Abbiamo davanti una grande occasione. Non sprechiamola”.

 
Gli interventi 

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Sul piano della transizione digitale Enrico Aprico ha presentato un’analisi approfondita dello stato nelle pmi del territorio, evidenziando opportunità concrete per il futuro del manifatturiero locale. In particolare, la Toscana registra il 54,5% di imprese con digitalizzazione di base, posizionandosi vicino alla media europea (58,7%) ma sotto quella nazionale (61,3%). Solo il 18,7% delle imprese toscane raggiunge livelli di digitalizzazione alto o molto alto, mentre il 45% rimane ancora a livelli molto bassi. Aprico ha inoltre delineato un piano d’azione concreto per trasformare la Cna in un hub dell’innovazione territoriale, con la creazione di un Centro di Competenza Digitale, il lancio del programma “Prato Digital District” e l’istituzione di un Osservatorio digitale PMI, con obiettivi misurabili entro il 2027. “La transizione digitale – ha concluso Aprico –  non è solo una questione tecnologica, ma un processo di trasformazione culturale che richiede la partecipazione attiva di tutta la comunità imprenditoriale. Ritengo che la Cna possa e debba diventare il facilitatore di questo cambiamento, guidando le pmi verso un futuro digitale che valorizzi la tradizione manifatturiera del territorio”.

In tema di transizione energetica e sostenibilità, Barbabella ha precisato che “quella territoriale è la prima dimensione che subisce gli effetti della crisi climatica e, al tempo stesso, da cui partiamo per organizzare la risposta a questa crisi. In Italia il numero di eventi estremi continua a crescere in maniera esponenziale, toccando il nuovo record (negativo) proprio nel 2024, con oltre 3.600 accadimenti. La Toscana, con oltre il 25% della popolazione a rischio alluvione, potrebbe essere più esposta di altre. Al tempo stesso, la regione non sembra aver puntato con sufficiente decisione sulla strada della transizione energetica, come dimostra un livello di rinnovabili inferiori alla media nazionale. Ma, ovviamente, con i dovuti distinguo, con una provincia come quella di Pistoia, ad esempio, che fa poco meglio della Regione (con 75 kW per km2 di fotovoltaico contro i circa 50 della regione) ma con quella di Prato che raggiunge valori più che doppi (con 270 kW/km2). Ma dobbiamo imparare a fare i conti con questi numeri, perché è sui territori che si accelera o si frena ad esempio proprio sulle rinnovabili. E spesso dietro le resistenze si nasconde anche una cattiva informazione, a volte dettata da semplice non conoscenza dei dati, altre da interessi più o meno legittimi. Ed è per questo che è particolarmente importante costruire degli antidoti a questa cattiva informazione, anche a partire dai territori. E anche collegando ciò che accade dal basso con quello che accade sopra di noi, ben oltre i confini nazionali. In questo modo ci accorgeremmo in realtà di quanto stia correndo veloce questa transizione e di quanto sia rischioso per noi pensare che sia più saggio qui in casa nostra fare di tutto per rallentarla”. 
 
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha salutato il neoeletto presidente che guiderà un’associazione da sempre soggetto di grande operatività, concertazione e sviluppo, in un’area metropolitana in cui si esprimono al meglio l’artigianato e le pmi che rappresentano il 93% delle imprese. Sul fronte della transizione ecologica ha rimarcato l’importanza degli investimenti del Piano dei rifiuti approvato che prevede 16 impianti che porteranno la Toscana al massimo  riciclo e riuso delle materie prime e seconde mentre sulla transizione digitale il presidente ha  parlato di una grande sfida, a partire dall’intelligenza artificiale, sulla quale per questo settennato la Toscana sta distribuendo 550 milioni di supporti attraverso bandi alle imprese.

Dal canto suo l’eurodeputato Francesco Torselli ha evidenziato l’esigenza per la Toscana di cogliere le opportunità dei fondi europei sulle transizioni e di fare investimenti, iniziando a pensare a nuove infrastrutture per spendere meglio i fondi di coesione europei di sviluppo pari a 700 milioni di euro arrivati solo nel 2024.

Infine il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi ha rimarcato i tanti investimenti realizzati a Pistoia per il recupero del patrimonio pubblico e la mobilità sostenibile. Tutti investimenti che nascono grazie al Pnrr ma anche a fondi dello Stato e della Regione. I bandi a cui il Comune ha partecipato hanno come scopo quello di razionalizzare il patrimonio pubblico, efficientarlo – come nel caso di scuole e sedi di uffici comunali – e quindi ridurre le emissioni. Da sottolineare anche la mobilità sostenibile con una rete di piste ciclabili e investimenti per cambiare l’illuminazione pubblica della città riducendo di oltre il 70% le emissioni di co2. Di pari passo è stato sottolineato anche il progetto di Comunità energetica al quale il Comune sta lavorando insieme a Cna Toscana Centro.

Fonte: Cna



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