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Il distretto diffuso del commercio Alta Irpinia si racconta a Calitri


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Nel cuore dell’Alta Irpinia, la Sala della Musica di Calitri ha ospitato ieri pomeriggio la presentazione ufficiale del Distretto Diffuso del Commercio Alta Irpinia. Un evento sentito, partecipato e pregno di significato non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutta la popolazione e il tessuto sociale di un’area che ha scelto di guardare avanti, con coraggio e visione condivisa.
Un pomeriggio che è stato il battesimo pubblico di una rete territoriale per riscrivere il futuro economico e sociale dei borghi irpini, attraverso il rilancio del commercio locale e delle attività economiche di vicinato.
L’incontro, inserito nel percorso di animazione territoriale che accompagnerà l’attuazione delle misure del Distretto, ha rappresentato la prima uscita pubblica dell’organismo, e lo ha fatto nel modo migliore: davanti a una platea composta da decine di commercianti, artigiani, imprenditori locali, cittadini e soprattutto con la presenza compatta dei rappresentanti istituzionali di tutti i dieci Comuni aderenti: Calitri, Bisaccia, Lacedonia, Andretta, Guardia dei Lombardi, Aquilonia, Morra De Sanctis, Cairano, Conza della Campania. Un segnale forte, che testimonia una volontà politica e civica rara e preziosa.

Ha aperto i lavori il sindaco di Calitri, Michele Di Maio, che ha fatto gli onori di casa, ricordando come “il commercio locale non sia solo un comparto economico da sostenere, ma una vera spina dorsale identitaria per i nostri borghi”. Di Maio ha evidenziato il valore sociale delle botteghe, delle attività a conduzione familiare, dei mercati settimanali: “luoghi vivi, che ogni giorno tengono accese le luci dei paesi”.
Il sindaco Di Maio, da sempre sostenitore delle politiche di cooperazione territoriale, ha voluto sottolineare come il Distretto rappresenti “un’occasione concreta per valorizzare le economie di prossimità, creando sviluppo senza snaturare l’identità dei nostri territori”.

Il cuore della presentazione è stato affidato a Giuseppe Fiordellisi, presidente del Distretto e assessore del Comune capofila del progetto, Calitri. Il suo intervento ha ripercorso le fasi che hanno portato alla costituzione del Distretto, ricordando il lavoro corale svolto nei mesi che hanno preceduto il riconoscimento da parte della Regione Campania. Un percorso articolato, che ha visto l’adesione convinta delle amministrazioni comunali e il supporto operativo di soggetti intermedi come le Associazioni di Categoria Unimpresa e Confesercenti, con l’obiettivo di dare finalmente corpo e strategia a un’idea: fare rete tra piccoli centri per rendere competitivo e sostenibile il commercio e l’economia di prossimità.
Il presidente Fiordellisi ha illustrato i principi fondanti, gli obiettivi e le prime azioni operative del progetto: “Il Distretto è uno strumento flessibile e inclusivo. La nostra sfida è costruire un modello sostenibile che unisca innovazione, tradizione e partecipazione. In Alta Irpinia non mancano idee, competenze e passione, ora possiamo contare anche su un percorso organizzato per renderle sistema”.
“Questa sala piena, oggi, ci restituisce il senso di quello che stiamo costruendo”, ha detto Fiordellisi. “Un Distretto non è un piano calato dall’alto, ma una promessa tra pari: tra territori che si riconoscono simili, tra operatori economici che scelgono la collaborazione anziché la competizione, tra cittadini e istituzioni che lavorano per un bene comune.”

Tra gli interventi più apprezzati, quello di Marilinda Donatiello, assessora al Comune di Lacedonia e componente del Consiglio Direttivo del Distretto, che ha ricordato come “le attività commerciali, artigianali, dei servizi e del turismo, siano il cuore vivo dei borghi e vadano sostenute non solo con fondi, ma con visione strategica, ascolto e strumenti condivisi”.
L’assessora Donatiello ha portato l’esperienza e la sensibilità di un’amministratrice profondamente legata ai temi della rigenerazione urbana e del rilancio dei centri minori. Donatiello ha sottolineato l’importanza della programmazione territoriale condivisa, della cura dello spazio pubblico come leva per attrarre nuova vita e dell’ascolto continuo delle categorie produttive come tratto distintivo di questo approccio.

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Significativo anche il contributo di Ignazio Catauro, presidente di Unimpresa Irpinia Sannio, che ha posto l’accento sulla dimensione associativa del progetto: “Questo Distretto è un’architettura nuova che favorisce sinergie reali tra istituzioni e imprese. Il mondo produttivo ha bisogno di sentirsi parte attiva nella costruzione del cambiamento”.

Il presidente Catauro ha poi aggiunto una lettura più strettamente economica del programma di Distretto, evidenziando la necessità di dotare le piccole imprese di strumenti innovativi, accesso alle tecnologie, visibilità e assistenza. “Questo Distretto rappresenta una rara e concreta occasione per mettere finalmente i commercianti e gli operatori dei comparti artigianato, turismo e servizi delle aree interne nelle condizioni di non solo sopravvivere, ma crescere”, ha affermato con determinazione il presidente di Unimpresa Irpinia Sannio.

A conclusione della serata, l’intervento del Presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, ha assunto il tono di una riflessione ampia, proiettata oltre la contingenza dell’incontro, con lo sguardo rivolto a una strategia di territorio che sappia tenere insieme coesione sociale, crescita economica e protagonismo delle comunità.
“Quello che sta accadendo in Alta Irpinia – ha esordito Buonopane – non è semplicemente la nascita di un Distretto del Commercio, è l’emersione di un modello alternativo e radicale di sviluppo locale. In un’epoca dominata da grandi centri commerciali, piattaforme globali e spersonalizzazione dell’economia, voi state costruendo dal basso un sistema che restituisce dignità, centralità e identità ai nostri territori”.
Il Presidente ha sottolineato il valore della visione corale che anima il Distretto, lodando la capacità dei dieci Comuni aderenti di superare i particolarismi e costruire un progetto comune: “Fare squadra in Irpinia non è facile, non lo è mai stato. Ma oggi assistiamo a una pagina nuova, dove amministratori, commercianti, artigiani, imprenditori in genere, associazioni di categoria, cittadini che si parlano, si ascoltano, si mettono in gioco. Questo è il vero capitale che abbiamo.”
Buonopane ha voluto anche richiamare il ruolo fondamentale delle aree interne nella nuova geografia dello sviluppo regionale, affermando che “se si vuole realmente parlare di coesione territoriale, allora bisogna partire proprio da qui, dai paesi piccoli, dagli spazi rurali, da quelle comunità che troppo spesso vengono raccontate solo per quello che manca, e non per quello che hanno. E l’Alta Irpinia ha una ricchezza straordinaria, le persone, la qualità dei legami, la tenacia.”
Il presidente Buonopane ha rivolto un apprezzamento sincero all’intero processo messo in campo: “L’Alta Irpinia – ha detto – è un laboratorio di coesione, e il Distretto del Commercio può diventare una best practice da considerare con attenzione. Oggi
dimostrate che le aree interne non sono terre da assistere, ma territori capaci di inventare futuro.”
Nel suo intervento, ha voluto rivolgere un messaggio anche agli operatori economici presenti in sala, definendoli “avamposti di resilienza”, perché – ha detto – “ogni saracinesca che si alza in questi borghi non è solo un gesto quotidiano, è un atto di
resistenza civile, culturale ed economica”.
E non è mancata una riflessione sul ruolo della Provincia: “Noi ci siamo. Non come ente distante, ma come partner operativo. Sosterremo il Distretto non solo nella fase di lancio, ma anche nel consolidamento, nella ricerca di fondi, nella promozione istituzionale. Faremo in modo che questa esperienza diventi un esempio virtuoso per tutti”.
A chiusura, Buonopane ha voluto lasciare un pensiero di ispirazione collettiva: “La vera sfida non è costruire un Distretto, ma è tenerlo vivo, renderlo abitato dalle persone e dalle idee. Voi ci state provando, con passione, serietà e visione. E io vi dico che la Provincia è con voi. L’Alta Irpinia può essere non solo un importante cuore dell’identità irpina, ma anche un laboratorio sociale ed economico di estremo interesse per tutta l’Irpinia”.

Nel corso del pomeriggio è stata distribuita la scheda di ascolto per i commercianti, uno strumento semplice ma efficace per raccogliere indicazioni, bisogni e proposte concrete dagli operatori del territorio. È il primo passo di una fase partecipativa che accompagnerà i prossimi mesi, dove ogni voce sarà valorizzata, ogni idea valutata e, quando possibile, trasformata in azione.



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