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Piano Mattei: Meloni,accordi per 1,2 mld e giù debito Africa


La sottoscrizione di 11 accordi di “impegni concreti” per un valore di 1,2 miliardi, ma anche l’annuncio di una “iniziativa concreta” per abbattere il debito dei Paesi africani, “un tema che stava particolarmente a cuore a Papa Francesco”. Giorgia Meloni non ha nascosto la propria soddisfazione nelle dichiarazioni alla stampa al termine del vertice ‘The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: a common effort with the African Continent’. Il summit si è svolto a villa Pamphili, copresieduto dalla premier italiana e dalla presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen. Hanno partecipato alcuni leader africani oltre ai vertici di diverse istituzioni internazionali.
“Il vertice di oggi rappresenta un passo fondamentale nell’internazionalizzazione del Piano Mattei”, aveva già sottolineato Meloni nell’intervento di inizio lavori. “Fin dall’inizio del lancio di questa strategia siamo stati consapevoli che per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci eravamo prefissati fosse necessario lavorare in sinergia con i partner internazionali, a partire dalla Commissione europea, e ringrazio ovviamente la presidente von der Leyen che presiede con me questo vertice”. “Riteniamo che l’Africa sia un continente nel quale piu’ che altrove si gioca il nostro futuro e noi italiani ed europei siamo chiamati a fare la differenza e possiamo fare la differenza”, ha precisato la presidente del Consiglio osservando che l’Africa “è un continente che in molti casi e’ stato sfruttato, ma è un continente ricchissimo che puo’ stupire se messo in condizione di farlo”.
Dopo aver illustrato i tre “progetti strategici” che sono stati alla base delle discussioni di oggi e degli accordi, ovvero il Corridoio di Lobito, l’agricoltura e lo sviluppo delle interconnessioni e delle infrastrutture digitali, Meloni ha annunciato “un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane, tema centrale per lo sviluppo del continente che, se non affrontato adeguatamente, rischia di vanificare tutti gli altri sforzi”. “L’iniziativa – ha spiegato – prevede di convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito medio basso. L’intera operazione nei dieci anni ci permettera’ di convertire in progetti di sviluppo da attuare in loco circa 235 milioni di euro di debito”. La presidente del Consiglio si è detta “particolarmente fiera di annunciare questa iniziativa e di farlo nell’anno del Giubileo, su un tema che stava particolarmente a cuore a Papa Francesco, che lo riteneva una questione non solo di economia ma di giustizia, di dignita’ umana, di coscienza collettiva”. Quello di oggi, ha poi sottolineato Meloni, è “un patto fra nazioni libere che scelgono cooperare”.
Per quanto concerne il corridoio di Lobito, Meloni ha spiegato che si tratta di “una imponente infrastruttura fisica e digitale che ha come obiettivo quello di collegare l’Africa occidentale all’Africa orientale unendo l’Angola allo Zambia attraverso la Repubblica Democratica del Congo con la possibilita’ di estendere il progetto fino al porto di Dar es Salaam in Tanzania. Una sfida ambiziosa, sicuramente complessa che coinvolge pienamente l’Unione Europea ma che coinvolge ad esempio anche gli Stati Uniti che hanno recentemente annunciato di voler confermare il loro impegno a uno stanziamento di 4 miliardi di euro per questo obiettivo. Chiaramente – ha proseguito la premier – l’obiettivo di questa iniziativa è connettere i mercati africani con quelli globali assicurando il trasporto delle merci, il trasporto dei minerali strategici, dei prodotti agricoli, delle risorse energetiche”. Il ‘Corridoio di Lobito’ è una infrastruttura ferroviaria da 830 chilometri che collegherà Angola e Zambia tramite la Repubblica Democratica del Congo, con prospettive di estensione fino al porto di Dar es Salaam, in Tanzania.
Per quanto riguarda invece il progetto dell’agricoltura, “abbiamo scelto di occuparci di un segmento particolare, ovvero lo sviluppo delle filiere produttive del caffè per rafforzare così le catene del valore locale e proteggere i piccoli produttori. Lo facciamo – ha evidenziato Meloni – sottoscrivendo un accordo che prevede una garanzia europea da circa 110 milioni di euro a sostegno degli sforzi italiani per il ripristino dell’agricoltura sostenibile con particolare focus sulla filiera del caffe’ in diverse nazioni africane”. Infine, il progetto sulle interconnessioni: “I dati sono il motore delle società, la sinergia tra Italia e Unione Europea consentirà di estendere verso l’Africa orientale il Blue-Raman cable, cioè la dorsale marittima che punta a collegare l’India all’economia europea, passando per il Medio Oriente e per il Mediterraneo”. E in questo scenario rientra anche un altro progetto: “L’AI Hub for Sustainable Development, cioe’ l’iniziativa nata nell’ambito della presidenza G7 dell’Italia lo scorso anno, in partenariato con i leader globali del settore come Microsoft”.
“Oggi siamo qui per riaffermare il nostro forte impegno in una partnership con l’Africa. E vorrei ringraziare l’Italia per aver posto la cooperazione con l’Africa al centro della nostra azione”, ha detto da parte sua von der Leyen spiegando che il contributo totale dell’Ue al Corridoio di Lobito “si avvicina a un miliardo di euro”. La numero uno della commissione ha poi puntualizzato che “oggi abbiamo ulteriormente rafforzato la nostra partnership con i Paesi lungo la rotta migratoria, lavorando alla nostra agenda comune di investimenti nell’ambito del Global Gateway. Sappiamo tutti che l’Africa ha bisogno dei suoi talenti, delle sue competenze, dei suoi imprenditori e della sua forza lavoro. La nostra partnership in materia di migrazione non riguarda solo la migrazione in se’, ma anche un’ampia gamma di questioni relative allo sviluppo economico e, soprattutto, alla formazione e all’aggiornamento professionale delle persone. Sono un elemento fondamentale del nostro approccio globale alla gestione della migrazione e ne vediamo i risultati”. “Lo scorso anno – ha proseguito von der Leyen – il numero di attraversamenti illegali delle frontiere e’ diminuito del 38%. Questa tendenza positiva e’ proseguita, con una riduzione complessiva del 21% dall’inizio dell’anno. Tuttavia, ogni anno migliaia di vite vengono perse per mano di trafficanti e contrabbandieri, mentre questi criminali continuano a generare miliardi di profitti. Dobbiamo quindi mantenere la lotta al contrabbando in cima all’agenda, come concordato al vertice del G7 solo pochi giorni fa”, ha aggiunti. “Ed e’ per questo che rappresenta un elemento chiave della nostra agenda comune con i partner africani, perche’ la soluzione a questa sfida risiede nella prosperita’ in Africa, in una stretta cooperazione operativa e nelle persone che condividono la prosperita’ e i progressi compiuti. Dobbiamo offrire reali opportunita’ ai giovani che cercano un futuro migliore, un incontro come quello che abbiamo oggi, che ci permetta di compiere progressi concreti sui risultati e sull’agenda”, ha concluso. (AGI)
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