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la sfida della Gen Z


Nell’ultimo articolo (lo trovi qui) abbiamo analizzato quanto il tema della sostenibilità stia assumendo importanza nell’ambito della scelta lavorativa dei giovani candidati.

I millennials e la Gen Z, cresciuti in un contesto di crisi climatica, instabilità economica e disuguaglianze sociali, chiedono ai datori di lavoro non solo retribuzione e sicurezza, ma anche un impegno concreto e autentico per quanto concerne l’ambiente, l’etica e il benessere collettivo. Tale cambiamento di prospettiva, ha portato le aziende ad analizzare come la sostenibilità sia diventata un elemento centrale nelle aspettative lavorative dei giovani e, soprattutto, un fattore chiave per attrarre e trattenere i talenti di domani. 

La Generazione Z, cresciuta in un contesto di sfide ambientali globali, è al centro della transizione verso un’economia più sostenibile, guidando il cambiamento con una forte sensibilità ecologica e una propensione verso i cosiddetti “green jobs”.

A livello globale, è importante sottolineare che la sensibilità è forte, e, in Italia[1], la volontà di agire concretamente è ancora più accentuata: prova ne sia che circa il 72 % della Gen Z ha già cambiato le proprie abitudini, per esempio evitando fast fashion (37 %) o limitando i voli (28 %).

Proseguendo il discorso, introdotto nell’ultimo articolo, nell’approfondimento di oggi ci occuperemo delle attività utili per avvicinare i giovani al mondo della sostenibilità: partecipazione a progetti reali, networking nel settore green; rendicontazione ESG credibile, trasparente e pubblica; incentivare corsi green nelle scuole e università; promuovere tirocini ESG.

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Green jobs e benessere: le priorità della nuova generazione

La sostenibilità non è più solo una responsabilità delle imprese ma un criterio guida per le nuove generazioni nella scelta del lavoro e, questa consapevolezza, sta trasformando il mercato. Le aziende devono offrire non solo carriere ma anche un impegno concreto verso ambiente, etica e benessere collettivo.

Per colmare il divario tra domanda e offerta sono fondamentali:

  • Corsi professionali e universitari in sostenibilità e ESG;
  • Certificazioni tecniche;
  • Soft skills come pensiero sistemico, problem solving ecologico, comunicazione e gestione etica;
  • Esperienze pratiche (volontariato, stage, laboratori).

La Gen Z è attenta al rischio di greenwashing e chiede trasparenza, coerenza e risultati misurabili: chi non dimostra un impegno autentico perde reputazione e, soprattutto, giovani talenti.

Secondo Wired Italia, il 63 % della Gen Z[2] ritiene importante lavorare con un datore di lavoro che condivida i propri valori e, secondo un’indagine condotta da EY, oltre la metà (il 57%) predilige un ambiente lavorativo che offra la flessibilità necessaria per coltivare interessi e progetti personali[3].

Questa preferenza per una maggiore elasticità negli orari e più tempo libero non deve essere interpretata come desiderio di una vita meno impegnativa, ma come un nuovo paradigma lavorativo che pone l’individuo e la sua qualità della vita al centro.

L’educazione rappresenta un punto di svolta[4]:

  • L’82 % dei giovani conosce Agenda 2030, ma solo il 64 % comprende la sostenibilità sociale;
  • L’86 % ignora la sigla ESG;
  • Molte scuole non offrono un’adeguata formazione digitale e green[5].

Ancora, secondo il World Economic Forum – Future of Jobs Report 2025, la transizione climatica è una delle tre tendenze che trasformeranno il lavoro entro il 2030: ruoli emergenti includono ingegneri delle energie rinnovabili, ingegneri ambientali e specialisti in mobilità sostenibile[6].

 

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Tra i segnali più allarmanti, però, emerge il crollo del benessere mentale: i giovani si dichiarano sempre più soli, ansiosi ed infelici e, se i social rappresentano una finestra sul mondo, spesso diventano anche uno specchio deformante che amplifica isolamento e confronto tossico[7]. Infine, alla luce del report The greening world of work di Manpower, entro il 2030 il settore potrebbe generare fino a 30 milioni di posti di lavoro a livello globale[8], con ambiti come energie rinnovabili, efficienza energetica, gestione dei rifiuti ed economia circolare in forte crescita[9].

Il mercato italiano e internazionale sta crescendo a ritmo sostenuto nella richiesta di “competenze verdi”[10], di conseguenza, nel prossimo paragrafo ci occuperemo del documento ASviS su giovani e futuro, mettendo in luce come nel nostro Paese diventare adulti sia più difficile che altrove in Europa.

 

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Il documento ASviS su giovani e futuro: il ruolo della scuola per un domani equo e verde

Per sostenere il lavoro di scuole, docenti ed educatori nell’integrare la sostenibilità nei percorsi formativi, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) offre un’ampia raccolta di risorse, disponibili online e costantemente aggiornate[11].

Si tratta di materiali pratici, tra cui toolkit, schede operative, percorsi didattici e contenuti digitali, pensati proprio per promuovere una didattica inclusiva, partecipativa e orientata alla cittadinanza globale[12]. L’approccio è interdisciplinare e partecipativo, con l’obiettivo di costruire ambienti scolastici in cui i giovani non siano solo destinatari, ma protagonisti del cambiamento[13]. La scuola può e deve farsi promotrice di un nuovo modello educativo, capace di coinvolgere attivamente le studentesse e gli studenti, ascoltare i loro bisogni e integrare i valori dell’Agenda 2030 dell’Onu nella quotidianità didattica[14].

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È in questo contesto che nasce la pubblicazione Le giovani generazioni tra presente e futuro – Strumenti per una scuola che cambia, realizzata dall’ASviS nell’ambito del progetto Gift (Giovani Impegno Futuro Territorio), promosso da Save the Children, in partenariato con ASviS, Edi Onlus e Fondazione Mondo Digitale e co-finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics)[15].

Il documento si rivolge principalmente a docenti e ad operatori scolastici, ponendo l’attenzione su una questione cruciale: accompagnare ragazze e ragazzi in un percorso di consapevolezza, partecipazione e crescita, dando loro voce e strumenti per costruire un futuro sostenibile, nell’ottica della giustizia intergenerazionale.

La sostenibilità deve diventare trasversale, presente in tutte le discipline:

  • scienze, geografia ed economia con focus ambientale;
  • diritto e filosofia con temi etici e sociali;
  • matematica e informatica per analizzare dati ambientali.

Gli insegnanti hanno un ruolo chiave, di conseguenza, occorrono corsi aggiornati per i docenti su:

  • Agenda 2030;
  • Le competenze green richieste dal mercato;
  • Gli strumenti didattici innovativi (gamification, apprendimento peer-to-peer, project-based learning).

L’educazione viene riletta in chiave di innovazione, inclusione e partecipazione e le buone pratiche raccolte da ASviS mostrano come sia possibile promuovere competenze trasversali, spirito critico e consapevolezza civica, valorizzando la dimensione laboratoriale, l’etica pubblica e l’apprendimento esperienziale[16].

Strumenti per educare alla sostenibilità: il Quaderno sul Target 4.7

Il Quaderno “Target 4.7: Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale” è uno strumento pensato per rendere più accessibile e chiaro un obiettivo complesso ma cruciale dell’Agenda 2030: il Target 4.7[17].

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Riconosciuto a livello internazionale come leva trasformativa, questo Target promuove l’acquisizione di conoscenze e competenze legate allo sviluppo sostenibile, ai diritti umani, all’uguaglianza di genere, alla cultura di pace, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione della diversità culturale. Frutto del lavoro dei Gruppi ASviS, il Quaderno si rivolge a insegnanti, dirigenti scolastici, funzionari e decisori politici, offrendo un orientamento chiaro e operativo in un ambito ancora poco tradotto in pratica[18]. La pubblicazione si articola in tre sezioni:

  • Contesto internazionale: panoramica storica e concettuale del Target 4.7, con riferimento ai principali documenti e quadri di riferimento elaborati da Unesco, Ocse, Consiglio d’Europa, Parlamento Europeo;
  • Situazione in Italia: analisi delle politiche e strategie nazionali, presenza del Target nei curricoli scolastici, nella formazione docenti e nei sistemi di valutazione, inclusi i contesti di educazione non formale e informale;
  • Prospettive operative: strumenti, approcci metodologici, casi studio e proposte per accompagnare la messa in pratica del Target, a partire dalle esperienze dell’ASviS e dei suoi aderenti, in collaborazione con scuole e territori.

Il Quaderno evidenzia il legame tra transizione ecologica e transizione culturale, rafforzando il ruolo centrale dell’educazione nel costruire un futuro più equo e sostenibile. È pensato come base per sviluppare progetti condivisi, promuovere il confronto e attivare percorsi formativi capaci di generare un impatto duraturo[19].

Progetto Gift: quattro schede ASviS per portare l’Agenda 2030 tra i giovani

Sostenibilità ambientale, educazione allo sviluppo sostenibile, partecipazione giovanile e cittadinanza globale: sono stati questi i temi approfonditi nelle quattro schede realizzate dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) nel contesto del progetto “Gift – Giovani, impegno, futuro, territorio”, cofinanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e promosso da Save The Children, in partenariato con ASviS, Edi Onlus e Fondazione Mondo Digitale.

Avviato nel 2022, il progetto Gift propone una serie di attività per accrescere le conoscenze dei giovani rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e aumentare la loro capacità di partecipazione e mobilitazione, ritenendo che i giovani siano anche attori protagonisti di politiche e interventi che li riguardano e non solo beneficiari passivi[20].

Tra le attività previste ci sono laboratori, percorsi di formazione extra-scolastici sulla comunicazione, lo sviluppo di un videogioco sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Le schede realizzate dall’ASviS hanno l’intento di fornire strumenti per docenti delle scuole secondarie di secondo grado complementari al corso e-learning ASviS “L’Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile – Versione 2.0″[21].

Il percorso prevede quattro schede: le prime tre sono composte ognuna da una video lezione di 15 minuti, inserti grafici, bibliografia, sitografia e un’esercitazione didattica da svolgere in classe; la quarta propone esperienze e metodologie sperimentate nelle classi beneficiarie del progetto[22].

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Beneficiari del progetto Gift

Il progetto coinvolge circa 50 classi di scuole secondarie di secondo grado, con un’attenzione particolare alla partecipazione attiva di docenti, studentesse e studenti. Sono inoltre coinvolti/e anche studenti e studentesse universitari/e, educatori ed associazioni giovanili, per favorire la creazione di una rete territoriale impegnata nella promozione dello sviluppo sostenibile.

Obiettivi e assi di intervento:

  • Empowerment: Si vuole aumentare la conoscenza e la consapevolezza sui temi dell’Agenda 2030 e degli SDGs tra le ragazze e i ragazzi attraverso un programma formativo articolato in percorsi scolastici ed extra-scolastici;
  • Mobilitazione: Il secondo asse del progetto punta a sviluppare la capacità di ragazze e ragazzi di mobilitarsi e contribuire attivamente al dibattito pubblico attraverso laboratori partecipativi, hackathon e la creazione di reti territoriali[23].

Nel corso dei due anni scolastici (2023-2024 e 2024-2025), il progetto offre un’ampia gamma di attività educative, formative e di mobilitazione:

  • Percorsi formativi a scuola:studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado partecipano a un ciclo di laboratori sui temi dello sviluppo sostenibile, e costituiscono un gruppo interclasse per promuovere azioni concrete e sensibilizzare la comunità scolastica;
  • Eventi aperti al pubblico:Al termine del primo anno scolastico, in ogni scuola organizza un evento “Scuole aperte per gli SDGs”, durante il quale le ragazze e i ragazzi espongono i risultati del loro lavoro attraverso mostre multimediali e presentazioni;
  • Hackathon:Al termine del progetto è prevista la realizzazione di hackathon nelle città coinvolte, perché i partecipanti possano confrontarsi su soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile, insieme a studenti e studentesse universitari/e, famiglie e associazioni giovanili del territorio;
  • Spazio Giovani a Roma: I giovani avranno a disposizione lo Spazio Giovani presso la sede di Save the Children, un luogo di aggregazione dove è possibile organizzare incontri, workshop e attività di sensibilizzazione, sviluppando così una comunità di giovani attivi/e e impegnati/e sui temi dell’Agenda 2030;
  • Videogioco sugli SDGs:In collaborazione con esperti ed esperte di gamification, i giovani sono coinvolti/e nella progettazione e produzione di un videogioco educativo sugli SDGs, finalizzato a sensibilizzare sui temi dello sviluppo sostenibile attraverso dinamiche ludiche e interattive[24].

Il ruolo di EDI Onlus: educazione, partecipazione e cittadinanza attiva

All’interno del progetto GIFT (Giovani, Impegno, Futuro, Territorio), troviamo EDI Onlus, che si occupa della progettazione e realizzazione di percorsi formativi mirati nelle scuole secondarie, con l’obiettivo di promuovere una comprensione approfondita dell’Agenda 2030 e dei suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile[25].

Le attività proposte da EDI combinano l’acquisizione di competenze teoriche con la realizzazione di azioni concrete di sensibilizzazione, ideate e condotte direttamente dalle studentesse e dagli studenti, in un’ottica di apprendimento attivo e responsabilizzazione civica. Tra le iniziative promosse, EDI ha un ruolo centrale nell’organizzazione degli eventi “Scuole aperte per gli SDGs”, giornate in cui le scuole diventano luoghi di confronto aperti al territorio, con dibattiti, laboratori, mostre e performance su tematiche legate alla sostenibilità[26]. Parallelamente, coordina la realizzazione degli hackathon cittadini, maratone progettuali che coinvolgono gruppi di giovani nella ricerca di soluzioni innovative a problemi concreti del proprio contesto urbano o scolastico, ispirandosi agli SDGs[27].

GIFT si configura così come un percorso educativo trasformativo, che incoraggia i giovani a sviluppare competenze di cittadinanza globale, pensiero critico e capacità di agire in modo consapevole nel proprio contesto mentre, l’approccio partecipativo di EDI, punta a generare un impatto che vada oltre la durata del progetto lasciando nelle comunità educanti un’impronta culturale duratura, basata sulla partecipazione, la corresponsabilità e l’impegno civico[28].

Prospettive e raccomandazioni

Nel 2025, sostenibilità e lavoro per i giovani non sono concetti separati ma debbono essere integrali: Millennials e Gen Z chiedono un lavoro che rispecchi i valori personali, in cui si percepisca un impatto reale e in cui sia garantito un equilibrio tra vita e carriera.

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Le aziende che sapranno coniugare flessibilità, responsabilità sociale e ambientale, e opportunità di crescita autentiche, saranno protagoniste nella competizione per i migliori talenti. Per i giovani è imperativo acquisire competenze green e digitali, mentre le istituzioni e le imprese devono accelerare, investire e collaborare per formare una forza lavoro capace di guidare la transizione ecologica, sociale ed economica[29].

Quali sono, però, le problematiche emerse? Le tensioni tra domanda e offerta di competenze green: questo perché il gap persiste e rischia di rallentare la transizione ecologica. Il lavoro del futuro non è solo green: è condiviso, consapevole, necessario, e, nell’articolo precedente, avevamo sottolineato come nel 2025 la sostenibilità è molto più di una tendenza per i giovani in quanto rappresenta un criterio fondamentale nella loro ricerca di lavoro e nella loro aspettativa verso i datori di lavoro[30].

Infine, la transizione ecologica non è solo tecnica, ma anche culturale e generazionale per cui i giovani portano con sé valori nuovi, quali la cooperazione, la cura e l’equilibrio che devono contaminare le pratiche produttive e istituzionali.

Un’idea potrebbe essere la creazione di un patto tra generazioni: i giovani non più semplicemente “formati” ma anche, e soprattutto, ascoltati.

Le imprese non debbono temere il cambiamento ma accoglierlo e le istituzioni devono avere la capacità di anticipare le sfide della sostenibilità (e non rincorrerle)[31].

Nel prossimo triennio, sono stimati oltre 4 milioni di posti di lavoro (Pubblica Amministrazione compresa) con competenze ESG richieste.

Tuttavia, il gap tra domanda e offerta persiste: molte aziende (in particolare PMI) non trovano giovani preparati su queste tematiche[32].

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Note

[1] In Italia, la domanda per figure come sustainability manager (+52 %), sustainability specialist (+43 %) e consulente sostenibilità (+34 %) è costantemente in crescita, particolarmente a Milano, Roma e Torino.

[2] https://www.wired.it/article/employer-branding-gen-z.

[3] https://www.snpambiente.it/progetti/cleanairschool/educare-al-cambiamento-in-modo-partecipato.

[4] https://mondodigitale.org/notizie/le-competenze-un-futuro-sostenibile.

[5] https://asvis.it/notizie-sull-alleanza/19-23394/dal-future-day-otto-storie-di-giovani-per-ispirare-il-cambiamento.

[6] https://www.giovaniecomunitalocali.it/social-innovation.

[7] Dixson-Declève S., Gaffney O., Ghosh J., Randers J., Rockstrom J. e Stoknes P.E., Una Terra per tutti. Il più autorevole progetto internazionale per il nostro futuro, Edizioni Ambiente, 2022.

[8] In Italia, si stima la creazione di 250-300 mila nuovi posti di lavoro, molti dei quali nella blue economy, un settore importante soprattutto in un paese come il nostro, con un rapporto storico e profondo con il mare

[9] Bjornerud M., Il tempo della Terra, Edizioni Hoepli, 2020.

[10] LinkedIn segnala aumenti annui del 5,9 %, con punte fino al +13 % nel Regno Unito.

[11] Sulla pagina ASviS dedicata all’educazione, costantemente aggiornata, sono disponibili tutti i materiali.

[12] Sulla pagina ASviS dedicata all’educazione, costantemente aggiornata, sono disponibili tutti i materiali.

[13] https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/asvis/2024/12/11/progetto-gift-quattro-schede-asvis-per-portare-lagenda-2030-tra_e4675aa1-119d-4801-a611-98f942b44bcd.html.

[14] https://asvis.it/public/asvis2/files/Pubblicazioni/Gift_ASviS_Giovani_maggio_2025.pdf.

[15] https://asvis.it/progetto-gift.

[16] https://risorse.arcipelagoeducativo.it/news/gift-il-nuovo-progetto-di-educazione-alla-cittadinanza-di-save-the-children.

[17] https://www.mase.gov.it/portale/-/g7-alla-planet-week-prosegue-l-impegno-per-i-giovani-e-la-sostenibilita.

[18] Krznaric Roman, Come essere un buon antenato. Un antidoto al pensiero a breve termine, Edizioni Ambiente, 2023.

[19] https://asvis.it/notizie-sull-alleanza/19-23390/al-via-ecosistema-futuro-il-progetto-dellasvis-per-ripensare-il-mondo-di-domani.

[20] Nel progetto sono state coinvolte dieci scuole secondarie di secondo grado della provincia di Roma, Crotone, Ancona e Padova.

[21] https://www.vita.it/la-sostenibilita-sociale-e-la-misura-del-successo-o-del-fallimento-della-sostenibilita-ambientale-ed-economica.

[22] https://www.brixia-sustainability.it/giovani-e-sostenibilita-un-impegno-per-il-futuro.

[23] https://2025.festivalsvilupposostenibile.it/notizie/1164-3126/il-documento-asvis-su-giovani-e-futuro-cosi-la-scuola-puo-prepararli-al-cambiamento.

[24] Daly H. E., Verso un’altra economia. Scritti per un futuro sostenibile, Carocci Editore, 2023.

[25] https://www.edionlus.it/progetto-gift-giovani-impegno-futuro-territorio.

[26] https://asvis.it/iniziative-e-materiali-sulla-educazione-allo-sviluppo-sostenibile.

[27] In sinergia con ASviS, EDI ha inoltre contribuito alla progettazione dei materiali didattici del nuovo corso di formazione sull’Agenda 2030 rivolto ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado.

[28] Bologna G., Noi siamo natura. Un nuovo modo di stare al mondo, Edizioni Ambiente, 2023; Brown L. R., Piano B. M.

[29] https://asvis.it/home/10-23420/verso-unitalia-socialmente-sostenibile-giovani-salute-infrastrutture-e-cooperazione.

[30] https://www.avsi.org/news-e-press/news/la-sostenibilita-secondo-i-giovani.

[31] Un sondaggio di Dell ha rilevato che il 60 % della Gen Z italiana accetta questa condizione, rispetto al 47 % a livello globale.

[32] Ellis E., Antropocene. Esiste un futuro per la Terra dell’uomo? Edizioni Giunti, 2020.





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