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AI e connettività per una crescita sostenibile


Con cinque accordi da oltre 1,2 miliardi di euro in investimenti e garanzie, l’Unione Europea compie un passo decisivo per rafforzare la propria strategia di cooperazione con l’Africa. Si tratta di una leva economica e geopolitica senza precedenti, pensata non solo per sostenere lo sviluppo infrastrutturale e tecnologico del continente, ma anche per affrontare in modo strutturale questioni cruciali come l’energia, la digitalizzazione, la formazione e la gestione dei flussi migratori. L’obiettivo è chiaro: abilitare le condizioni per una crescita africana sostenibile, autonoma e condivisa, fondata su partenariati paritari e sull’attivazione di capitali pubblici, privati e internazionali.

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Gli accordi, ha dichiarato la presidente della Commissione Ue, Urusla von der Leyen, “illustrano come trasformiamo la volontà politica e la visione comune in decisioni molto concrete, e soprattutto in realtà sul terreno”. Investimenti e garanzie mobilitati riguardano ambiti strategici: trasporti, con la costruzione di porti, ferrovie e strade; infrastrutture digitali, inclusi cavi sottomarini, fibra ottica, 5G e data center; filiere produttive locali, “che creano valore aggiunto, industrializzazione e posti di lavoro sostenibili in Africa”. Senza dimenticare “prodotti sanitari, come medicinali e vaccini, prodotti in Africa per l’Africa”.

Connettività e intelligenza artificiale: il ruolo dell’AI Hub

Grande attenzione anche al tema della connettività. Von der Leyen ha rilanciato il progetto del cavo sottomarino Blue Raman, “che collega l’India, passando per il Golfo e Gibuti, all’Europa” e che sarà esteso con punti di approdo fino alla Tanzania. “Questo consentirà all’Africa orientale di accedere ai dati che rafforzeranno le sue popolazioni e le sue economie”.

Ma il cuore del vertice è stato l’intelligenza artificiale, con l’inaugurazione a Roma dell’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, piattaforma nata su iniziativa italiana nell’ambito della presidenza del G7, con il supporto del Mimit, dell’Undp e della Commissione Europea.

“L’AI Hub coinvolgerà centinaia di start-up africane per applicare soluzioni di intelligenza artificiale ai settori prioritari del Piano Mattei: salute, agricoltura, energia, acqua, formazione, infrastrutture”, ha detto la premier Giorgia Meloni. “È un’iniziativa nata nell’ambito della presidenza G7 dell’Italia lo scorso anno, in partenariato con i leader globali del settore come Microsoft e il supporto operativo del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo”.

La presidente von der Leyen ha sottolineato che l’intelligenza artificiale “è una tecnologia rivoluzionaria, con un potenziale straordinario e trasformativo. Ma esiste il pericolo che essa ampli il divario digitale tra chi la utilizza e chi no”. Per questo “l’Italia e la Commissione hanno appena firmato un accordo affinché l’Unione europea entri a far parte dell’hub per l’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile”.

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Il Marocco polo digitale africano

Non a caso, uno dei Paesi protagonisti di questo slancio tecnologico è il Marocco, che con 23 data center attivi ha superato il Sudafrica, diventando primo hub africano per le infrastrutture digitali secondo Global Finance Magazine. Il primato è il risultato della strategia nazionale avviata nel 2020 con il sostegno dell’Agenzia per lo sviluppo digitale (Add), e potenziata da riforme legislative, incentivi fiscali e investimenti in infrastrutture.

Determinante la legge del 2021 che impone la conservazione dei dati sensibili all’interno del Paese, stimolando il rimpatrio dei dati e la costruzione di nuovi data center. Tra i progetti di maggiore impatto, il centro per l’AI da 500 MW annunciato da Naver per servire il mercato europeo.

L’AI Hub come leva per la crescita condivisa

L’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, inaugurato presso la sede Undp Italia a Roma, ha riunito 500 partecipanti da oltre 60 Paesi e centinaia di utenti collegati in streaming. Sono state annunciate 25 partnership pubblico-private tra innovatori africani, aziende italiane ed europee, governi del G7 e 14 Paesi africani coinvolti nel Piano Mattei.

“Questa iniziativa è un tassello fondamentale di un mosaico più ampio, rappresentato dal Piano Mattei. Un partenariato paritario, com’era nell’immaginario e nell’azione di Enrico Mattei”, ha dichiarato il ministro Adolfo Urso. “Lavoreremo affinché l’AI Hub si sviluppi rapidamente, nella convinzione che rappresenti la vera grande occasione di sviluppo per l’area e per la nostra Europa”.

Per Marcos Neto (Undp), “piuttosto che trasferire tecnologie o formare sull’uso di strumenti esistenti, l’Hub rafforza le fondamenta essenziali dello sviluppo dell’AI – dati, calcolo, talenti e partnership – per consentire agli innovatori africani di creare soluzioni in grado di rispondere sia alle priorità locali, sia ai mercati globali”.

Tonee Ndungu, startupper keniano, ha dichiarato: “L’AI Hub crea spazi vivaci dove prospettive diverse generano soluzioni scalabili, consentendo agli innovatori africani di costruire infrastrutture nel continente e guidare la costruzione di un futuro dell’AI in cui tutti possano prosperare”.

Partnership e iniziative

Tra le iniziative concrete:

  • AskHub: chatbot sviluppato da Zindi, AfriLabs e altri, per supportare lo sviluppo di soluzioni AI;
  • Coalizione Africa Green Compute: roadmap per infrastrutture AI sostenibili;
  • Compute Accelerator: programma di sei mesi per startup africane con partner come AWS, Almawave e Cineca;
  • AI Infrastructure Builder: a supporto di data center e connettività, con il coinvolgimento di governi africani e attori industriali;
  • Microsoft e Domyn: collaborazione per rendere accessibili modelli linguistici e competenze AI alle startup del continente.

Nel corso del summit, sono stati siglati anche un Protocollo d’intesa tra Commissione UE e AI Hub e un accordo strategico tra Mimit e Microsoft, per mobilitare risorse a sostegno dell’AI africana.

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Migrazioni, più cooperazione

Tutti questi interventi si legano anche al tema della migrazione. “Le nostre partnership in materia di migrazione non coprono solo la migrazione in sé, ma anche lo sviluppo economico e la formazione”, ha detto von der Leyen. “Lo scorso anno il numero di attraversamenti illegali delle frontiere è diminuito del 38%, e del 21% nei primi mesi di quest’anno”.

Ma, ha avvertito, “ogni anno si perdono ancora migliaia di vite per mano dei trafficanti. La soluzione sta nella prosperità in Africa, nella cooperazione operativa ravvicinata e in persone che condividono prosperità e progresso nel proprio Paese”.

La roadmap è tracciata. I prossimi appuntamenti saranno un nuovo summit a Bruxelles il 9 e 10 ottobre e un altro a novembre a Luanda. L’Europa e l’Africa, ora, hanno gli strumenti per costruire una vera alleanza strategica. A patto che l’ambizione sia accompagnata da coerenza, inclusività e visione di lungo periodo.



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