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Casse e fondi pensione, la spinta all’innovazione passa dal venture capital


Le casse di previdenza e i fondi pensione italiani sono chiamati a destinare almeno il 5% dei loro investimenti qualificati al venture capital. Un cambiamento normativo che punta a rafforzare l’ecosistema dell’innovazione, con importanti ricadute su fiscalità, gestione del rischio e sviluppo economico

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Un nuovo scenario per la previdenza complementare

L’orizzonte degli investimenti delle casse di previdenza e dei fondi pensione italiani si sta rapidamente evolvendo, spinto da nuove disposizioni normative che mirano a rafforzare il tessuto imprenditoriale nazionale e a sostenere l’innovazione. La recente circolare di Assogestioni del 27 maggio 2025, che fa chiarezza sulle novità introdotte dall’articolo 33 della legge sulla concorrenza 2023, segna una svolta significativa: almeno il 5% degli investimenti qualificati dovrà essere destinato a fondi di venture capital (FVC).

Questa misura, che si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso il finanziamento dell’economia reale, pone nuove sfide e opportunità per gli enti previdenziali, chiamati a bilanciare sostenibilità finanziaria e supporto all’innovazione.

Il quadro normativo: dal regime agevolato all’obbligo di allocazione in venture capital

La disciplina degli investimenti delle casse di previdenza e dei fondi pensione si fonda su un regime fiscale di favore, subordinato al rispetto di specifici criteri di investimento. Dal 2017, questi enti possono beneficiare dell’esenzione dall’imponibilità dei redditi di natura finanziaria generati da investimenti qualificati, purché rispettino determinati vincoli di allocazione e tipologia di strumenti finanziari.

Gli investimenti qualificati includono, tra gli altri, titoli azionari e obbligazionari di imprese italiane, quote di fondi OICR prevalentemente investiti in Italia e, più recentemente, quote di fondi di venture capital. Con la legge sulla concorrenza 2023, il legislatore ha introdotto l’obbligo di destinare almeno il 5% degli investimenti qualificati a FVC, con l’obiettivo di canalizzare maggiori risorse verso il finanziamento dell’innovazione e delle startup italiane.

Venture capital: ruolo e impatto sull’ecosistema dell’innovazione

Il venture capital rappresenta un motore fondamentale per la crescita delle imprese innovative, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup ad alto potenziale. L’obbligo di allocazione imposto alle casse di previdenza e ai fondi pensione si propone di rafforzare la presenza di capitali pazienti nell’ecosistema italiano, contribuendo a colmare il gap che tradizionalmente separa il nostro Paese dalle principali economie europee in termini di investimenti in innovazione.

 

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L’incremento delle risorse destinate al venture capital può generare effetti positivi sia in termini di crescita economica sia di creazione di occupazione qualificata, oltre a stimolare la competitività del sistema produttivo nazionale.

Le implicazioni fiscali: continuità e salvaguardia dei benefici

Un aspetto centrale della riforma riguarda la tutela del regime fiscale agevolato di cui godono le casse di previdenza e i fondi pensione. L’allocazione obbligatoria al venture capital non comporta, secondo Assogestioni, alcun impatto negativo sui piani individuali di risparmio (PIR), che possono continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali previste, purché rispettino le nuove condizioni di investimento.

La normativa prevede una clausola di salvaguardia che consente ai soggetti che hanno effettuato investimenti qualificati prima del 18 dicembre 2024 di continuare a godere del vecchio regime agevolato, a condizione che non siano ancora intervenute modifiche sostanziali nella composizione del portafoglio. Questa misura garantisce certezza e stabilità agli operatori, evitando effetti retroattivi sfavorevoli e favorendo una transizione ordinata verso il nuovo assetto regolamentare.

Gestione del rischio e diversificazione del portafoglio

L’introduzione dell’obbligo di investimento in venture capital impone alle casse di previdenza e ai fondi pensione una riflessione approfondita sulla gestione del rischio e sulla diversificazione degli asset. Il venture capital, per sua natura, presenta un profilo di rischio più elevato rispetto agli strumenti tradizionali, richiedendo competenze specialistiche nella selezione dei fondi e nella valutazione delle opportunità di investimento.

Tuttavia, la diversificazione del portafoglio e la presenza di capitali pazienti possono contribuire a mitigare i rischi sistemici e a generare rendimenti superiori nel medio-lungo termine, soprattutto in un contesto di tassi di interesse bassi e di crescente volatilità dei mercati finanziari.

Il ruolo delle autorità di vigilanza e delle associazioni di categoria

La corretta applicazione delle nuove regole richiede un dialogo costante tra gli operatori del settore, le autorità di vigilanza e le associazioni di categoria come Assogestioni. È fondamentale che l’amministrazione finanziaria garantisca interpretazioni univoche e tempestive delle norme, al fine di evitare incertezze applicative e favorire la piena operatività degli enti previdenziali.

Assogestioni, in particolare, svolge un ruolo cruciale nel fornire chiarimenti e linee guida agli operatori, promuovendo la diffusione delle best practice e la formazione specialistica sulle tematiche legate al venture capital e alla gestione degli investimenti alternativi.

Impatti attesi sul sistema previdenziale e sull’economia reale

L’obbligo di allocazione al venture capital rappresenta una leva strategica per rafforzare il ruolo delle casse di previdenza e dei fondi pensione come investitori istituzionali a supporto dell’economia reale. L’aumento delle risorse destinate all’innovazione può favorire la nascita di nuove imprese, l’attrazione di talenti e la valorizzazione delle eccellenze tecnologiche italiane, contribuendo a sostenere la crescita e la competitività del Paese. Al tempo stesso, la maggiore esposizione al rischio richiede una gestione attenta e professionale dei portafogli, con particolare attenzione alla selezione dei fondi e al monitoraggio delle performance.

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Le sfide operative: selezione dei fondi di venture capital e monitoraggio degli investimenti

L’implementazione della nuova disciplina comporta una serie di sfide operative per le casse di previdenza e i fondi pensione. La selezione dei fondi di venture capital richiede la capacità di valutare non solo le performance storiche, ma anche la qualità del team di gestione, la solidità del processo di investimento e la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità e impatto sociale.

Il monitoraggio degli investimenti, inoltre, deve essere continuo e rigoroso, al fine di garantire il rispetto dei requisiti normativi e la tutela degli interessi degli iscritti. La collaborazione con advisor specializzati e la partecipazione a piattaforme di investimento condivise possono rappresentare strumenti efficaci per ottimizzare la gestione e ridurre i rischi operativi.

Verso un nuovo modello di previdenza sostenibile e innovativa

La riforma degli investimenti delle casse di previdenza e dei fondi pensione, con l’introduzione dell’obbligo di destinare almeno il 5% degli investimenti qualificati al venture capital, segna un passaggio cruciale verso un modello di previdenza più sostenibile, innovativo e orientato al futuro.

La sfida consiste nel coniugare la tutela del risparmio previdenziale con il sostegno all’innovazione e alla crescita dell’economia reale, valorizzando il ruolo degli investitori istituzionali come motori di sviluppo e modernizzazione. In questo percorso, il dialogo tra operatori, autorità e associazioni di categoria sarà determinante per garantire l’efficacia delle nuove regole e promuovere una cultura dell’investimento responsabile e lungimirante.



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