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Un Osservatorio per rilanciare il turismo in Terra di Lavoro


Lo sviluppo del turismo in Terra di Lavoro rappresenta oggi una delle sfide e, al tempo stesso, una delle opportunità più significative per rilanciare l’intero sistema socio-economico del nostro territorio. In un’epoca in cui le identità locali, le eccellenze ambientali e culturali e le capacità di accoglienza diventano leve strategiche di sviluppo, il comparto turistico può e deve assumere un ruolo centrale.
Non solo come generatore di ricchezza, ma come motore di un nuovo modello di crescita fondato sulla sostenibilità, sull’inclusione e sulla valorizzazione dei nostri asset territoriali. Parlare di turismo a Caserta significa innanzitutto porre l’accento sul patrimonio unico che Terra di Lavoro custodisce. A cominciare dai grandi interventi di riqualificazione ambientale che stanno interessando ambiti strategici come il litorale Domitio, la piana caiatina, l’area del Matese – oggi Parco Nazionale – e i borghi storici, veri scrigni di storia, cultura e potenzialità inespresse. Si tratta di territori che, se valorizzati attraverso interventi mirati e infrastrutture adeguate, possono attrarre flussi turistici nazionali e internazionali, generando occupazione, investimenti, servizi, cultura e identità.

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In questa visione integrata, assume particolare rilevanza la valorizzazione della via Appia, la Regina Viarum, che attraversa alcuni dei centri più significativi del Casertano e si configura come un corridoio turistico-culturale dalle immense potenzialità. È strategico, oggi più che mai, collegare le politiche di rilancio della mobilità dolce, dei cammini e della fruizione lenta del patrimonio con un’offerta esperienziale all’altezza delle aspettative dei viaggiatori contemporanei. In tal senso, la via Appia può diventare una spina dorsale identitaria per la provincia, capace di connettere paesaggi, storie, tradizioni e comunità. Allo stesso modo, è fondamentale promuovere e mettere in rete i Siti Borbonici, con al centro la Reggia, il Real Sito di Carditello, il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, l’Acquedotto Carolino e Caserta Vecchia. Parliamo di un Sistema culturale che, se coordinato in maniera intelligente, può e deve diventare un attrattore internazionale in grado di competere con le più note mete turistiche del mondo. Serve una governance unitaria e una regia capace di fare sistema tra istituzioni, imprese e territori.

La varietà identitaria della Terra di Lavoro, che spazia dalle aree del litorale Domitio all’area vulcanica di Roccamonfina, dai rilievi della Piana di Caiazzo fino alle vette del Matese, rappresenta un valore aggiunto che, se messo a sistema, può diventare volano di uno sviluppo turistico nuovo, rigenerativo e sostenibile, legato non solo al benessere, allo sport e all’enogastronomia di qualità.

Ma non basta avere attrattori e bellezze: per rendere realmente competitivo il nostro territorio è imprescindibile investire su un sistema infrastrutturale moderno e funzionale. Le ferrovie ad alta velocità, gli assi viari efficienti, un trasporto pubblico locale puntuale e integrato, il potenziamento dell’aeroporto di Grazzanise e la realizzazione di approdi per il turismo nautico – connessioni con le isole del Golfo di Napoli – sono elementi chiave per sostenere un flusso turistico costante e qualificato. È qui che si gioca la capacità di passare dal potenziale all’effettivo. Sarà determinante, inoltre, promuovere con la Regione Campania dei pacchetti turistici mirati sui mercati internazionali, costruiti su esperienze autentiche, emozionali e differenziate per target e motivazioni di viaggio. L’identità di Terra di Lavoro, le sue tradizioni enogastronomiche – con il primato nel settore della pizza e della mozzarella di bufala – devono diventare il cuore di un racconto territoriale capace di emozionare.

In quest’ottica, la riqualificazione delle strutture ricettive e termali, la loro evoluzione in senso esperienziale e sostenibile, l’adozione di tecnologie digitali nei servizi di accoglienza, la formazione del personale e il rafforzamento delle competenze linguistiche, soprattutto nelle aree interne, sono fattori chiave per creare un ecosistema turistico che si costruisce l’accoglienza come asset strategico, capace di attrarre i nuovi turismi e posizionare il nostro territorio sui mercati globali.

Parimenti, interventi mirati di sicurezza urbana e decoro rappresentano un prerequisito per ogni strategia di rilancio. Non c’è turismo senza vivibilità. E non c’è vivibilità senza una città e un territorio sicuri, puliti, ben organizzati. Lo sviluppo turistico è un grande moltiplicatore di benessere: crea nuovi posti di lavoro, stimola l’impresa, qualifica i servizi, migliora i servizi pubblici, rafforza il senso di appartenenza, costruisce relazioni sociali.

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In un contesto di riequilibrio territoriale, il turismo può diventare una leva fondamentale di formazione per i giovani e di attrazione di risorse private e progetti imprenditoriali, anche in ambito sociale, culturale, ambientale.

Per sostenere e dare continuità al lavoro avviato con la Sezione Turismo di Confindustria Caserta, proponiamo la costituzione di un Osservatorio permanente sul turismo in Terra di Lavoro, inteso come luogo di co-progettazione tra tutti gli attori istituzionali e imprenditoriali, con il compito di elaborare proposte, analizzare i dati, costruire strumenti operativi, monitorare i risultati e sviluppare un’identità turistica riconoscibile e attrattiva. È tempo di passare dalle parole ai fatti. È tempo di far sistema. Solo così potremo rendere le nostre bellezze e le nostre eccellenze il sistema turistico vincente. Solo così potremo attrarre flussi internazionali di visitatori, con una missione ben chiara: costruire un modello di sviluppo fondato su identità ed eccellenza, riconosciuta nel cuore del Mezzogiorno per la sua bellezza, autenticità e capacità di accogliere.



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