(AGENPARL) – Roma, 14 Luglio 2025
(AGENPARL) – Mon 14 July 2025 Lettera aperta per la convocazione di un appuntamento politico e programmatico
Alla cortese attenzione
dei responsabili delle forze del centrosinistra
e del campo progressista
La provincia di Caserta è stata a lungo la più estesa d’Italia e, nonostante il ridimensionamento post-bellico, anche in età repubblicana ha continuato a possedere un’accentuata complessità territoriale, andando dall’immediata contiguità con la metropoli napoletana alle aree più settentrionali e interne proiettate verso la dorsale appenninica e le regioni centrali della Penisola. Questa sua articolazione le ha consentito di giocare una funzione strategica di collegamento, sviluppo e servizio tra la costa e l’entroterra, raccogliendo, tra le altre cose, oneri e onori del rapporto con Napoli: dando risposta alle esigenze del suo endemico sovraffollamento, godendo del riflesso dei suoi sviluppi, talvolta pagando il prezzo delle sue necessità. La stessa nascita di Caserta in quanto capoluogo della provincia è figlia della scelta strategica compiuta dal nuovo regno meridionale, nella seconda parte del XVIII secolo, di delocalizzare e mettere in sicurezza la corte e i poteri politici e amministrativi, attraverso la costruzione dello splendido complesso monumentale della Reggia.
Uscita devastata dalla Seconda guerra mondiale, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso la provincia di Terra di Lavoro è stata prima protagonista di importanti lotte contadine, per poi diventare uno dei principali incubatori meridionali di un nuovo sviluppo industriale, con una crescita esponenziale di infrastrutture materiali e immateriali che ne hanno mutato il carattere e prodotto nuove vocazioni e saperi manifatturieri. A tal riguardo, colpisce la persistenza di una vivace vitalità economica, nonostante lo shock energetico del 1973 e la conseguente desertificazione industriale degli anni Ottanta.
A conferma di ciò e per venire a tempi più recenti, è stato il Dipartimento di Economia dell’Università degli studi della Campania a rilevare come, all’indomani della crisi economico-finanziaria del 2008, si è registrato il paradosso di un rilancio dell’export casertano che reagiva alla tempesta decidendo di «esplorare i mercati internazionali». Era così che «dai 750 milioni di euro del 2005, dal 2011 al 2017 (con la sola eccezione del 2014), l’export industriale della provincia di Caserta si è costantemente tenuto sopra la soglia del miliardo di euro» (Economia a Caserta Performance delle imprese industriali e attrattività del territorio). Un’analisi che andrebbe aggiornata, ma nel quadro di le linee di tendenza sono, pur con luci e ombre, ancora operative e più volte rilevate («nell’ambito del manifatturiero, invece, sono in forte espansione i prodotti metallurgici, alimentari, tessili e farmaceutici», mentre hanno «vissuto un primo semestre all’insegna della forte difficoltà il comparto della chimica e quello degli apparecchi elettrici», scriveva l’Unione degli industriali nel 2018), anche perché frutto di una sedimentazione della cultura manifatturiera robusta, per molti versi innovativa e di lungo periodo (dal 1982 è sede del del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, un’eccellenza di valore globale) che andrebbe agevolata e sostenuta con adeguate misure di politica economica. Un’attenzione che, peraltro, andrebbe rivolta anche ad altri importanti settori del territorio: dall’agricoltura alla sua filiera di trasformazione, dal turismo allo sviluppo delle infrastrutture e alle reti di servizio, in primo luogo quelle dedicate alla mobilità, alla formazione e alla salute. Senza contare i temi cruciali dell’accoglienza dell’immigrazione, della lotta allo spopolamento delle aree interne, del contrasto dei poteri e degli affari criminali (una piaga che dovrebbe figurare sempre al primo posto nella scala delle priorità).
Senza voler andare troppo oltre nell’elencazione, come cittadino e in nome e per conto dell’associazione che ho l’onore di presiedere, mi chiedo per quale ragione tutti questi nodi tardano (e uso un eufemismo) a diventare rilevanti nel dibattito tra le forze politiche del centrosinistra. Si ha come la percezione di un vuoto di iniziativa e di elaborazione dei contenuti, mentre ogni interesse è schiacciato sulla manovra istituzionale, trasversale agli schieramenti e assolutamente indifferente di fronte alle principali scelte programmatiche da assumere. Le recenti elezioni provinciali, appaltate alla contesa di importanti esponenti del consiglio regionale della Campania, nella quasi completa latitanza delle forze politiche, sono stata una preclara, ulteriore conferma di una politica ridotta a duetto tra comitati elettorali.
Per queste ragioni, come cittadino e come presidente dell’Associazione Progressisti per Terra di Lavoro, mi permetto di fare un pubblico appello alle forze politiche del centrosinistra, nessuna esclusa, affinché si ponga mano a una riflessione che consenta di affrontare le prossime elezioni regionali non solo per selezionare le rappresentanze di Terra di Lavoro, ma per affidare loro un chiaro mandato politico e programmatico. Per farlo, un’ipotesi potrebbe essere quella di convocare prima della campagna elettorale una Convenzione programmatica di tutto il campo largo: un luogo di analisi, dibattito e confronto che coinvolga energie intellettuali, istituzionali e politiche, per definire insieme priorità e obiettivi, dando ai contenuti il compito di definire il perimetro dell’alleanza e le ragioni dello stare insieme.
Un appuntamento, tuttavia, che andrebbe preparato fin da subito, aprendo al dialogo tra le forze interessate. Se lo si ritesse utile, noi siamo a disposizione per dare una mano. Nella consapevolezza che insieme possiamo molto, se abbiamo a cuore le sorti e le ragioni di questa provincia e della nostra gente.
Nell’attesa di un cenno di attenzione, saluto tutti con cordialità.
Lì, 14 luglio 2025
Giovanni Cerchia
(presidente dell’Associazione Progressisti per Terra di Lavoro)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link