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Come va l’edilizia sia per le nuove costruzioni che ristrutturazioni nel 2025? Dati e statistiche del settore e previsioni


L’andamento edilizia in Italia mostra nel 2025 lo sviluppo di un settore influenzato da cicli espansivi e successivi raffreddamenti, con il 2025 segnato da una sensibile contrazione dopo un triennio di dati eccezionali.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Nelle analisi delle principali associazioni di settore come ANCE e i rapporti di enti di ricerca, il comparto si presenta caratterizzato da una riduzione del 7% negli investimenti, un calo degli interventi su abitazioni private e una sostanziale resilienza solo del segmento delle infrastrutture pubbliche, sostenuto principalmente dai fondi PNRR. Il mercato si colloca in una fase di transizione dominata dall’esaurimento degli effetti del Superbonus e da nuove esigenze di conformità normativo-ambientali imposte dalla direttiva europea “Case Green”.

Tendenze e previsioni: dati chiave per nuove costruzioni e ristrutturazioni

Nell’analizzare il 2025, il settore delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni denuncia una flessione degli investimenti, in confronto ai livelli raggiunti tra il 2021 e il 2023. Secondo i dati rilasciati da ANCE e osservatori autonomi, la contrazione degli investimenti nella riqualificazione abitativa, nonostante la direttiva casa green, si attesta attorno al 30%, causata dal ridimensionamento delle agevolazioni fiscali e dalla ridotta cessione dei crediti.

Il calo interessa anche i permessi di costruzione, con una diminuzione del 5,2% rilevata nel 2024, e si riflette in una riduzione del 2,6% delle nuove iniziative abitative. Il mercato non residenziale privato, tuttavia, riesce a confermare una tendenza positiva, grazie all’aumento delle superfici autorizzate e al dinamismo delle compravendite immobiliari. I seguenti dati presentano scenari variegati per i diversi comparti ed evidenziano la necessità di un adeguamento della filiera rispetto ai nuovi indirizzi europei in tema di efficientamento e sostenibilità degli edifici.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


 

Prestiti aziendali immediati

anche per liquidità

 




Variazione prevista investimenti 2025

-7%

Manutenzione straordinaria abitativa

-30%

Nuova edilizia abitativa

-2,6%

Opere pubbliche

+16%


 

Microcredito

per le aziende

 

Anche secondo il 38° Rapporto congiunturale e previsionale CRESME sul quadriennio 2025-2028 Il mercato delle costruzioni in Italia entra in una fase di contrazione con una riduzione degli investimenti del 6,1% nel 2025. trainare il calo è in particolare il comparto della riqualificazione residenziale, che dopo anni di espansione alimentata dal Superbonus e dai fondi del PNRR, registra una brusca frenata.

Il ridimensionamento degli interventi sul patrimonio edilizio esistente è attribuibile soprattutto alla flessione delle ristrutturazioni private, che segnano un preoccupante -20,8%, mentre anche le nuove abitazioni confermano una tendenza negativa, con un arretramento del 3,8%. Una dinamica anomala, soprattutto se confrontata con il fabbisogno abitativo che però non trova risposta in una produzione adeguata. Le nuove costruzioni restano infatti ben al di sotto delle necessità reali, risultando spesso inadatte al cambiamento demografico e sociale.

Secondo le stime dell’Istat, al netto dei fattori stagionali, si osserva una contrazione congiunturale sia nel numero di abitazioni autorizzate (-10,2%), sia nella superficie utile abitabile (-7,2%).

Anche l’edilizia non residenziale mostra una dinamica negativa: rispetto al trimestre precedente, la superficie complessiva autorizzata per nuovi fabbricati scende del -11,4%.

La flessione risulta ancora più marcata su base annua: rispetto al primo trimestre del 2024, il numero di abitazioni si riduce del 19,4%, mentre la superficie utile abitabile cede il 14,1%. In parallelo, i fabbricati non residenziali registrano una diminuzione tendenziale del 10,5%.

Nel dettaglio, le stime Istat indicano che nei primi tre mesi del 2025 sono state autorizzate 11.958 nuove unità abitative, per una superficie utile di circa 1,06 milioni di metri quadrati. Per quanto riguarda i fabbricati non residenziali, la superficie autorizzata supera di poco i 2,25 milioni di metri quadrati.

L’impatto della riduzione degli incentivi fiscali: dal Superbonus ai bonus ordinari

L’uscita progressiva del Superbonus 110% e la rimodulazione delle detrazioni ordinarie, ora ferme al 50% per la prima casa e al 36% per le altre, hanno determinato un effetto frenante sulla domanda di interventi di riqualificazione edilizia. Nel primi dieci mesi del 2024, il settore delle ristrutturazioni ha segnato un calo del 10,8% rispetto all’anno precedente.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Secondo le stime, l’impatto sui volumi produttivi si traduce in una perdita consistente nella manutenzione straordinaria, principale motore degli investimenti nel comparto residenziale fino al 2023. Questa trasformazione produce un effetto domino su imprese, professionisti e famiglie, evidenziando la necessità di nuovi filoni di incentivazione che possano garantire una continuità agli interventi, analogamente a quanto sollevato dai principali rappresentanti di categoria.

La rapida contrazione delle misure straordinarie ha inoltre sollecitato la riflessione sulla cessione del credito, sulle incertezze normative e sulla necessità di maggiore stabilità regolatoria, soprattutto alla luce degli obiettivi di neutralità climatica imposti dall’Unione Europea.

Opere pubbliche e ruolo del PNRR nella tenuta del comparto

A differenza dell’andamento negativo riscontrato negli altri segmenti, il settore delle opere pubbliche, alimentato dagli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, conferma un trend espansivo previsto al +16% per il 2025. La concentrazione di progetti esecutivi negli ultimi anni del Piano determina una spinta significativa su infrastrutture ferroviarie, rigenerazione urbana e mobilità sostenibile. Le stime fra 2025 e 2026 indicano investimenti per circa 54 miliardi di euro, sebbene permangano dubbi circa la capacità di spesa degli enti locali e le tempistiche di realizzazione. Il quadro aggiornato è il seguente:


  • Fondi disponibili: Dei 194,4 miliardi complessivi del PNRR, risultano ancora da assegnare oltre 42 miliardi, mentre circa 30 miliardi assegnati sono privi di Codice Identificativo di Gara.

  • Distribuzione regionale: Lombardia, Veneto e Campania si distinguono per l’entità di risorse destinate al comparto.

  • Limiti: La Legge di Bilancio 2025-2027 prevede tagli agli investimenti locali per 10,4 miliardi, con effetti negativi sui livelli produttivi a livello territoriale.

Le opportunità connesse ai fondi strutturali della UE e alla programmazione 2021-2027 restano, però, ancora in fase embrionale, con effetti limitati sul breve periodo.

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Nell’anno in corso, numerose criticità aggravano l’andamento edilizia: calo della domanda privata per l’accesso alla casa, aumento dei tassi d’interesse bancari e crescente selezione nell’offerta di credito alle imprese. L’incidenza di fattori macroeconomici come inflazione e caro materiali aumenta la pressione su margini e competitività aziendali. In particolare:


  • Carenza di manodopera qualificata: Oltre il 69% delle assunzioni previste é difficile da coprire; il ricambio generazionale è insufficiente e la domanda di competenze digitali cresce rapidamente.

  • Flessione dei finanziamenti: Minore accesso al credito per i soggetti del comparto residenziale e non residenziale privato.

  • Normative complesse: La burocrazia rallenta i procedimenti amministrativi e i cambi di destinazione d’uso degli immobili.

Le oscillazioni della produttività e la perdita di know-how determinano tensioni strutturali che richiedono soluzioni a livello di politiche di settore.



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