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Rina Prime Value Services, il mercato immobiliare dei data center in Italia: previsti investimenti per €10,1 mld nel biennio 2025-2026


Il report redatto dall’Ufficio Studi di RINA Prime Value Service con la collaborazione del CER (Centro Europa Ricerche) e dal titolo “Il mercato dei data center in Italia”, si propone di fornire una panoramica sullo stato attuale e le prospettive future del mercato italiano dei Data Center, esplorando le principali dinamiche economiche, tecnologiche e normative che influenzano il settore.

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Dichiarazioni

Il mercato immobiliare dei data center in Italia è in piena espansione, spinto dalla crescente domanda di infrastrutture digitali e dalla necessità di supportare tecnologie come cloud computing, intelligenza artificiale, IoT, e 5G.  L’Italia, sebbene sia ancora meno sviluppata rispetto a mercati più maturi come Regno Unito, Germania o Paesi Bassi, sta emergendo come una destinazione strategica per gli investimenti in data center, grazie alla sua posizione geografica e all’incremento della digitalizzazione” precisa Ugo Giordano, presidente di Rina Prime Value Services.

“La crescente domanda di infrastrutture digitali crea importanti opportunità di investimento e di riequilibrio territoriale. Il Mezzogiorno, anche in considerazione degli  ambiziosi obiettivi fissati dal PNIEC, può infatti rappresentare una localizzazione ideale per le nuove infrastrutture. Il rafforzamento della rete elettrica, la maggior capacità di accumulo di energia prevista ed il potenziamento delle fonti rinnovabili sono elementi capaci di imprimere una spinta alla crescita dell’Italia e in particolare delle regioni meridionali. Tuttavia, il costo strutturalmente più elevato dell’energia elettrica in Italia rispetto agli altri Paesi resta un elemento critico, che può influenzare la reale competitività di questi progetti“ afferma Stefano Fantacone, Direttore della ricerca CER (Centro Europa Ricerche).” 

Il mercato dei data center

Il mercato dei data center in Italia ha registrato una crescita significativa nel 2024, evidenziando l’importanza crescente di queste infrastrutture nel panorama digitale nazionale. Nel corso del 2024, sono stati attivati nuovi data center che hanno incrementato la potenza energetica complessiva di 75 MW IT (megawatt information technology), portando il totale nazionale a 513 MW IT, con un aumento del 17% rispetto all’anno precedente.

Milano si conferma come il principale polo infrastrutturale del Paese, raggiungendo una potenza di 238 MW IT, con un incremento del 34% rispetto al 2023. Questi dati posizionano Milano in vantaggio rispetto ad altri mercati emergenti come Madrid (172 MW IT) e Varsavia (142 MW IT), sebbene ancora distante da hub consolidati come Londra (1.141 MW IT), Amsterdam (761 MW) e Francoforte (713 MW IT).

Nel panorama europeo dei data center, i FLAP-D rappresentano i principali hub infrastrutturali e digitali. L’acronimo FLAP-D si riferisce alle cinque città europee che dominano il mercato della collocation e dell’hosting di infrastrutture digitali: Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino. A fianco di questi mercati maturi, stanno emergendo nuove città e regioni che si candidano a diventare i futuri snodi strategici della connettività europea: l’Italia è tra questi. 

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Si prevede che entro il 2030 la capacità installata nei mercati emergenti europei crescerà con un tasso annuo superiore al 15%. Gli investimenti si orientano verso soluzioni green, come data center alimentati al 100% da energie rinnovabili o dotati di sistemi avanzati di raffreddamento ad acqua.

L’Italia, in particolare, è vista come un mercato ad alto potenziale grazie alla sua posizione geografica e all’arrivo di numerosi cavi sottomarini nel Mediterraneo (es. BlueMed, 2Africa, Sea Med, Quantum Cable e MedLoop). I FLAP-D continueranno a detenere un ruolo chiave nel mercato europeo dei data center, ma la crescita dei mercati emergenti indica una progressiva regionalizzazione dell’infrastruttura digitale. Questo favorirà una maggiore resilienza, efficienza energetica e inclusività nella trasformazione digitale europea.

Per il biennio 2025-2026, sono previsti ulteriori investimenti nel settore dei data center in Italia, con una stima di 10,1 miliardi di euro destinati alla costruzione e all’allestimento di nuove infrastrutture. Questi investimenti mirano a consolidare la posizione dell’Italia nel mercato europeo dei data center e a soddisfare la crescente domanda di servizi digitali. 

Il mercato italiano della colocation, che riguarda la messa a disposizione di spazi nei data center per il posizionamento di server e dati delle organizzazioni, ha raggiunto un valore di 765 milioni di euro nel 2024, registrando una crescita del 17% rispetto al 2023 (654 mln €). Questo incremento riflette la crescente domanda di infrastrutture affidabili per la gestione dei dati.

 

Il mercato italiano della colocation dei data center riguarda la fornitura, tramite vendita o affitto, di spazi e infrastrutture necessari per ospitare i server e i dati delle organizzazioni. In questo modello, le aziende possono posizionare le proprie apparecchiature IT all’interno di data center di terze parti, beneficiando di ambienti sicuri, connessi e dotati di alimentazione elettrica e sistemi di raffreddamento adeguati.

 

I segmenti del mercato della colocation in Italia si suddividono principalmente in tre:

Finanziamenti personali e aziendali

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Colocation retail: offre porzioni limitate di spazio all’interno dei data center, solitamente

destinate a piccole realtà della filiera digitale attive sul territorio.

Colocation wholesale: fornisce sale dati intere a supporto di grandi attori della filiera digitale e/o grandi realtà italiane.

Colocation building hyperscale: in questo caso, i cloud provider prendono in affitto interi edifici

per posizionare la propria offerta nel mercato italiano.

 

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Nel 2024, il segmento wholesale detiene la fetta principale del mercato colocation in Italia (58%), con un totale di 444 milioni di euro, seguito dalla componente retail (23%). Nonostante il segmento building hyperscale rappresenti attualmente solo il 19%, ci si aspetta una crescita significativa nei prossimi anni, grazie ai piani di sviluppo dei cloud provider sul territorio, per un mercato che potrebbe più che raddoppiare nel 2026.

I principali investitori istituzionali nel settore dei data center includono Digital Realty, con oltre 280 data center in 26 paesi, Blackstone, che ha investito 7,5 miliardi di euro in Spagna, e Compass Datacenters, entrato in Italia ed Europa tramite una joint venture con Hines. In Europa, anche Amundi e DWS Group, con asset rispettivamente di 2.000 e 941 miliardi di euro, stanno mostrando interesse nel settore. Questi investitori stanno accelerando l’espansione delle infrastrutture digitali per rispondere alla crescente domanda di capacità. 

Location strategiche in Italia

La scelta della location per un data center in Italia dipende da diversi fattori strategici, tra cui disponibilità energetica, connettività, sicurezza sismica, accesso a risorse idriche per il raffreddamento, incentivi fiscali e normative urbanistiche.

Le migliori location in Italia per un data center dipendono dall’obiettivo dell’investimento. Milano è l’opzione più sviluppata per la connettività, mentre il Nord-Est e il Piemonte offrono buone condizioni climatiche ed energetiche. Il Centro-Sud sta emergendo grazie agli investimenti in infrastrutture e incentivi fiscali.





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