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Google Cloud apre la sua rete globale privata


Google Cloud ha aperto la sua enorme rete di dati globale agli utenti esterni. L’operazione si chiama Cloud Wan, e consta nel lancio di una “dorsale aziendale completamente gestita, affidabile e sicura per trasformare le architetture Wan (Wide Area Network) aziendali”. L’annuncio dell’hyperscaler è arrivato nella giornata di apertura dell’evento Google Cloud Next 2025.

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Un’infrastruttura a prova di intelligenza artificiale

La rete del colosso del cloud, costruita per consentire trasferimenti di dati sicuri e ad alta velocità da e verso i suoi data center, è a dir poco immensa: “Con 202 punti di presenza (PoP), alimentati da oltre 2 milioni di chilometri di fibra, 33 cavi sottomarini e supportati da uno Sla (service level agreement) di affidabilità del 99,99%, la rete di Google fornisce una piattaforma globale robusta e resiliente”, si legge in una nota. Inoltre, il network dispone di oltre 3mila sedi di reti di distribuzione di contenuti multimediali.

Negli ultimi anni Google Cloud ha anche reingegnerizzato la propria rete con “nuovi principi di progettazione” per far fronte alle proprie richieste alimentate dall’AI: come osserva Bikash Koley, vp of global networking and infrastructure di Google Cloud, nel suo blog, dal 2020 al 2025 la larghezza di banda Wan dell’hyperscaler “è cresciuta di ben sette volte”, soprattutto a causa delle richieste dei carichi di lavoro AI.

Di conseguenza, Google Cloud può affermare che la sua rete ha una “scalabilità esponenziale”, ben oltre gli standard considerati essenziali per le telco. Garantisce inoltre programmabilità intent-driven e processi di automazione della rete che hanno ridotto i tempi di mitigazione dei guasti da ore a minuti, sempre secondo Koley.

Nella prospettiva di Google Cloud, questo è il tipo di infrastruttura di cui le aziende hanno bisogno per affrontare le sfide dell’era dell’intelligenza artificiale, che pone requisiti di servizio di rete più elevati rispetto all’era del cloud, dello streaming o di Internet: “La Cloud Wan offre prestazioni fino al 40% più veloci rispetto alla rete Internet pubblica e un risparmio fino al 40% sul costo totale di proprietà rispetto a una soluzione Wan gestita dal cliente”.

La strategia di Google Cloud e il posizionamento rispetto alle telco

La mossa è coerente con la strategia di Google, che sta declinando il suo cloud sulle esigenze del business con l’obiettivo di legare le imprese al maggior numero possibile di servizi, soprattutto nell’ambito dell’AI.

 

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Si pone però il problema del posizionamento rispetto al settore delle telecomunicazioni. Google è un partner importante per la comunità degli operatori Tlc, così come tutti gli hyperscaler, ma ora si sta esplicitamente accreditando come concorrente diretto nel settore dei servizi Wan.

Tuttavia, il numero di aziende con cui è in concorrenza diretta nel settore dei servizi di rete internazionali a lunga distanza è relativamente limitato: è più probabile che Cloud Wan sia accolto con favore dalla maggior parte delle società di telecomunicazioni piuttosto che visto come una minaccia. L’infrastruttura di rete internazionale è costosa da gestire e offre solo margini molto bassi: è un settore difficile in cui operare. Google Cloud, invece, dispone già di una propria rete globale che deve essere all’avanguardia per soddisfare i propri requisiti interni e ora ritiene di poter sfruttare una domanda alimentata dall’intelligenza artificiale offrendo un servizio che, a conti fatti, ha senso dal punto di vista commerciale e strategico.

D’altra parte Google si era già cimentata nel campo dei servizi tradizionali delle telecomunicazioni con Google Fiber, un servizio di accesso alla rete ad alta velocità. Nel lanciare quell’offerta e nel costruire quelle reti di accesso, Google si era resa scoperto che le telecomunicazioni sono un’attività complicata e ad alta intensità di risorse che offre pochi margini di profitto e, di conseguenza, Google Fiber esiste ancora, ma su scala molto limitata: si è trattato quindi più di un esperimento che di un’attività commerciale vera e propria.

La differenza con Google Fiber e Cloud Wan, tuttavia, è che Google non disponeva di una propria infrastruttura di accesso alla fibra ottica e, quando c’è stata una domanda sufficiente per i suoi servizi Google Fiber, ha dovuto affrontare le spese e i problemi per costruire una rete e gestirla – dopo 15 anni è ancora in funzione e si sta lanciando in nuovi mercati urbani negli Stati Uniti, ma è ancora piuttosto limitata.

Per quanto riguarda Cloud Wan, la società dispone già della rete e la sta già gestendo, come detto, secondo specifiche elevate.

E gli operatori salgono a bordo (?)

Per alcuni osservatori, dunque, si tratta di una buona notizia anche per le società di telecomunicazioni che desiderano offrire un servizio internazionale ma non dispongono di una rete propria: Cloud Wan offre essenzialmente un’altra opzione di connettività internazionale oltre a quelle di Arelion, Colt Technology Services, Exa Infrastructure, Ntt Data, Orange (Business/Wholesale), Pccw, Sparkle (Telecom Italia), Tata Communications, Telxius, (Telefónica), Zayo e altre.

Basti pensare che l’operatore britannico BT e il fornitore di servizi aziendali statunitense Lumen Technologies hanno già firmato per sfruttare la portata e le capacità di Cloud Wan.

Ma non tutti sono così ottimisti. Il fatto che gli hyperscaler stiano sviluppando e offrendo tali servizi all’ampio mercato aziendale, e che si stiano stringendo partnership con i tradizionali fornitori di servizi di comunicazione, “segnala l’ultimo cambiamento nel mercato, in quanto le catene di fornitura e di valore si spostano in un mercato cooperativo”, mentre “le sofisticate società di telecomunicazioni globali si spostano verso soluzioni e servizi di integrazione”, osserva Rob Pritchard, analista di GlobalData, che segue il settore dei servizi di telecomunicazione aziendali da decenni. Pritchard aggiunge che è significativo che “questi servizi Cloud Wan di Aws e Google siano resi disponibili attraverso partnership con aziende del calibro di BT e Accenture” e che il successo di tali servizi “si riduce in ultima analisi alla proprietà del rapporto con il cliente, che è l’ambito in cui i fornitori di servizi telco sono avvantaggiati grazie alle loro lunghe relazioni e all’ampiezza dei servizi” e all’aiuto che forniscono alle imprese per individuare e gestire le migliori opzioni cloud. Detto questo, le telco “dovrebbero essere un po’ impensierite dalla continua invasione del loro territorio” da parte degli hyperscaler, avverte Pritchard.

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