Adempimenti necessari e le sfide legate all’apertura di un’agenzia digitale in Italia: alcune informazioni a riguardo, nel post a cura di Pop Up
Chi vuole sviluppare attività di digital marketing nei confronti del mercato, deve aprire un’agenzia digitale, osservandone le leggi e i regolamenti ad essa collegati.
Aprire un’agenzia digitale in Italia oggi è una delle opportunità imprenditoriali più interessanti del momento. Il mercato è in crescita costante. Secondo Anitec-Assinform, il digitale in Italia ha raggiunto i 78,7 miliardi di euro nel 2023 e potrebbe superare i 91 miliardi entro il 2027. Ma per trasformare un’idea creativa in un’attività redditizia, serve partire con basi solide.
Tra burocrazia, concorrenza e aggiornamento continuo, il percorso può essere entusiasmante ma anche molto impegnativo.
Vediamo insieme quali sono gli adempimenti indispensabili per aprire un’agenzia digitale e quali le sfide principali da affrontare, soprattutto nei primi 12 mesi. Bentornati sul nostro portale!
Come iniziare: gli adempimenti obbligatori
Il primo passo da fare per iniziare la propria attività professionale in Italia è decidere la forma giuridica da intraprendere. La scelta, in questo caso, verte su due opzioni:
- iniziare da freelance con partita IVA
- apertura di una società
Se si lavora da soli, si può iniziare, ad esempio, come freelance in regime forfettario, ideale per chi prevede di fatturare meno di 85.000 euro annui. È il regime fiscale più semplice e conveniente per partire, che prevede un’imposta sostitutiva pari al 15% (o al 5% per i primi cinque anni se si rispettano determinati requisiti).
In questo caso, una volta aperta la Partita IVA, vanno completati altri obblighi:
- Iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio locale
- SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al SUAP del proprio Comune
- Iscrizione all’INPS (gestione separata o commercianti, a seconda del codice ATECO e della forma giuridica)
- Attivazione PEC (posta elettronica certificata)
- Apertura posizione INAIL, solo se ci sono collaboratori o si svolgono attività a rischio
Se hai deciso, invece, di aprire un’agenzia digitale strutturata con l’obiettivo di lavorare con un team, gestire clienti importanti o accedere a fondi e investimenti, la scelta più coerente è costituire una società.
Le forme giuridiche più diffuse in ambito digital sono:
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S.r.l. (Società a responsabilità limitata): è la formula più flessibile per un’impresa digitale. Richiede un capitale sociale minimo di 1 euro (ma consigliati almeno 2.500 euro per credibilità e copertura), tutela il patrimonio personale dei soci e permette l’ingresso di nuovi investitori.
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S.r.l.s. (Società a responsabilità limitata semplificata): ha costi di costituzione più bassi e si può avviare con capitale minimo simbolico. Ideale per startup con budget ridotto, anche se ha alcune limitazioni statutarie.
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S.p.A. o cooperativa: meno comuni per una piccola agenzia digitale, ma valutabili in presenza di progetti molto strutturati o in ambito di imprenditoria collettiva.
Una volta scelta la forma, occorre redigere l’atto costitutivo e lo statuto con un notaio e registrare la società al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
A livello fiscale, i principali adempimenti da affrontare sono:
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Apertura della Partita IVA societaria, con scelta del codice Ateco più adatto all’attività (tra i più comuni: 73.11.02 per agenzie pubblicitarie o 62.01.00 per sviluppo software)
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Iscrizione INPS e INAIL (se presenti dipendenti o collaboratori continuativi)
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Scelta del regime IVA ordinario con liquidazioni mensili o trimestrali
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Gestione della contabilità ordinaria, obbligatoria per tutte le società di capitali
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Versamento di imposte, come:
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IRES (imposta sul reddito delle società, 24%)
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IRAP (imposta regionale sulle attività produttive)
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IVA e ritenute se si pagano consulenti o professionisti esterni
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Queste forme societarie richiedono più burocrazia e costi iniziali, ma offrono una maggiore protezione patrimoniale e credibilità verso clienti e investitori.
Per lo sviluppo dell’attività occorre poi aprire un conto corrente dedicato all’attività (anche se non obbligatorio per i forfettari è una scelta consigliata per separare le finanze personali da quelle aziendali) e occorre il versamento di capitale sociale per iniziare subito con la propria attività.
Contabilità e gestione fiscale: il ruolo chiave del commercialista
Nello sviluppo della propria attività, è sempre consigliabile affidarsi a un commercialista.
Questo professionista può aiutare a:
- emissione corretta delle fatture elettroniche
- gestione delle dichiarazioni fiscali
- scadenze contributive e previdenziali
- eventuale accesso a incentivi per startup o digitalizzazione
È fondamentale affidarsi sin dall’inizio a un commercialista esperto in realtà digitali, in grado di supportarti nella pianificazione fiscale e nel monitoraggio dei flussi di cassa. Un’impostazione corretta dal punto di vista contabile permette di evitare errori costosi e ottimizzare le risorse già nei primi mesi di attività.
Strumenti indispensabili per lavorare bene
Ogni agenzia digitale deve dotarsi fin da subito di una serie di strumenti organizzativi, come ad esempio:
- software di gestione progetti (Trello, Asana, ClickUp)
- strumenti per la fatturazione elettronica
- piattaforme per la collaborazione e condivisione dei file
- tool per la reportistica e l’analisi dei risultati
Le prime sfide reali: trovare clienti e farsi notare
Una delle difficoltà maggiori è quella di acquisire clienti regolarmente. In un mercato così affollato, è fondamentale differenziarsi. Serve una proposta unica di valore e una strategia di personal branding forte.
Il consiglio è iniziare da una nicchia specifica (es. agenzie immobiliari, ristoranti, piccoli e-commerce). Meglio essere specialisti in un settore, che generalisti invisibili.
Creare un portfolio efficace, anche con progetti iniziali pro bono, è fondamentale per costruire fiducia. Chiedere testimonianze e curare la propria presenza online (sito, LinkedIn, Google Business Profile) aiuta a generare passaparola e lead qualificati.
Competenza e aggiornamento continuo
Il settore digitale è in costante evoluzione. Nuovi tool, algoritmi, tecnologie AI, policy sulle piattaforme. Restare aggiornati diventa, quindi, un dovere.
Il 70,2% delle PMI italiane ha già raggiunto un livello base di digitalizzazione, secondo i dati ISTAT al 2024. Questo significa che la richiesta di servizi digitali è in crescita, ma anche che i clienti sono sempre più informati ed esigenti.
Per rimanere competitivi bisogna:
- dedicare tempo fisso alla formazione
- seguire newsletter e podcast di settore
- partecipare a eventi, community, corsi online
- testare nuovi strumenti, piattaforme e strategie
Un’agenzia che non si aggiorna è un’agenzia che invecchia rapidamente.
Organizzazione e gestione del tempo
Un altro grande ostacolo è la gestione del tempo. Tra preventivi, riunioni, revisioni, scadenze e task operativi, il rischio è di perdersi. Serve metodo.
Definire processi standard per ogni servizio offerto aiuta a essere più efficienti. Automatizzare la comunicazione con strumenti di CRM e creare una routine settimanale con obiettivi chiari e monitorabili può fare la differenza.
Impara a delegare, anche quando sei all’inizio. Affidarsi a freelance esterni per attività ripetitive o secondarie permette di concentrarsi su ciò che genera più valore.
Concorrenza e saturazione del mercato
In Italia, ogni mese nascono decine di nuove agenzie digitali. Molte chiudono entro due anni.
Il motivo? Mancanza di visione e differenziazione.
Non basta sapere usare Canva o fare un sito con WordPress. Serve un vero approccio consulenziale, basato su analisi, strategia e risultati.
I clienti non cercano solo un social media manager, ma anche un partner che li aiuti a raggiungere degli obiettivi concreti.
Lavorare su case study, ROI, conversioni e dati reali è il modo migliore per distinguersi.
Conclusioni
Aprire un’agenzia digitale è una sfida stimolante e piena di opportunità. Il mercato è pronto. Le imprese italiane stanno accelerando la loro transizione al digitale. Ma per avere successo, non basta essere bravi con le diverse piattaforme. Serve, infatti, preparazione, visione e soprattutto la volontà di migliorare costantemente e rimanere aggiornati ai cambiamenti intercorrenti.
Chi parte con una base burocratica solida, una proposta chiara e la capacità di adattarsi ai cambiamenti ha tutte le carte in regola per crescere. Buon lavoro e buona fortuna!
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