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Banca Ifis: nel primo trimestre 2025 l’utile netto supera le stime e cresce a 47,3 milioni di euro. Solida posizione patrimoniale con CET1 al 16,6%


La redditività costante e la solidità patrimoniale raggiunta da Banca Ifis negli ultimi anni le consentono di cogliere ulteriori opportunità di crescita anche tramite acquisizioni, mantenendo contenuto il profilo di rischio e un importante livello di remunerazione per i suoi azionisti.
CONSOB ha approvato il documento di offerta sull’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Banca Ifis su illimity Bank, a seguito dell’ottenimento delle autorizzazioni di BCE e Banca d’Italia.
Deliberato l’aumento di capitale sociale dedicato all’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Banca Ifis su illimity Bank in esercizio della delega conferita dall’Assemblea in data 17 aprile 2025.

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  • Utile superiore alle stime. Il risultato, pari a 47,3 milioni di euro, corrisponde al trimestre più alto degli ultimi cinque anni.
  • Nel primo trimestre 2025 i ricavi consolidati si attestano a 178,8 milioni di euro e riflettono il positivo andamento dell’attività commerciale, del business Npl e del comparto finanza proprietaria.
  • Confermata la leadership nella sostenibilità, testimoniata anche dal miglioramento nei principali rating ESG internazionali, a partire da MSCI che ha assegnato alla Banca il più elevato rating ESG: nel trimestre, ottenuto l’incremento ad AAA dal rating di AA ottenuto nel 2024. Tale risultato riflette le numerose iniziative di sostenibilità realizzate in questi anni, volte a generare un impatto positivo per l’economia reale del Paese.
  • Solida base patrimoniale con un CET1 ratio in marcato aumento rispetto al 31 dicembre 2024 che sale al 16,6%, escludendo l’utile del primo trimestre 2025. Il dato è ampiamente superiore ai requisiti patrimoniali richiesti[1].
  • I costi operativi in riduzione del 4,5%, si attestano a 97,5 milioni di euro, riflettono l’attenzione della Banca all’efficientamento operativo e la conclusione dei progetti di digitalizzazione previsti nel Piano Industriale 2022-2024.
  • La solida posizione di capitale consente alla Banca la distribuzione di un dividendo totale di 111,5 milioni di euro a valere sul 2024 (pari a 2,12 euro per azione), di cui 63,1 milioni di euro (1,20 euro per azione) distribuiti il 20 novembre 2024 e 48,4 milioni di euro (0,92 euro per azione) che verranno distribuiti il 21 maggio 2025.

Risultati consolidati del primo trimestre 2025
Dati consolidati riclassificati[2] – primo trimestre 2025

  • L’utile netto consolidato di pertinenza del Gruppo Banca Ifis è pari a 47,3 milioni di euro, in crescita rispetto al risultato del primo trimestre 2024. La stabilità della crescita di Banca Ifis è stata possibile grazie alla positiva performance commerciale, alla crescita del business Npl e all’operato dell’attività del comparto finanza proprietaria, in un contesto meno favorevole per le banche caratterizzato da tassi di interesse decrescenti ed elevata volatilità.
  • Il margine di intermediazione si attesta a 178,8 milioni di euro, rispetto ai 185,2 milioni di euro del primo trimestre 2024, e beneficia della crescita del Settore Commercial & Corporate Banking (+0,7%, pari a 0,6 milioni di euro, rispetto al primo trimestre del 2024), del positivo contributo del Settore Npl (+8,4%, pari a 6,3 milioni di euro, rispetto al primo trimestre del 2024), nonché dell’incremento dei risultati derivanti dall’attività del comparto finanza proprietaria (+4,0%, pari a 0,7 milioni di euro, rispetto al primo trimestre del 2024). Tali valori sono stati raggiunti nonostante lo scenario meno favorevole dei tassi di riferimento.
  • Il costo del credito è pari a 8,2 milioni di euro, rispetto al dato di 8,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2024, a conferma della prudente gestione del rischio di credito degli ultimi anni.
  • I costi operativi, pari a 97,5 milioni di euro (-4,5% rispetto ai 102,1 milioni di euro del primo trimestre 2024), riflettono l’attenzione della Banca all’efficientamento operativo, le minori altre spese amministrative (57,3 milioni di euro rispetto a 61,9 milioni di euro del primo trimestre 2024), i benefici dalla conclusione dei progetti di digitalizzazione del Piano Industriale 2022-2024 e la positiva stagionalità.
  • La posizione di liquidità al 31 marzo 2025 è pari a circa 1,4 miliardi di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore al 700%).

Requisiti di capitale[1]

  • Il CET1 è pari a 16,55% (16,10% al 31 dicembre 2024) e il TCR è pari a 18,43% (18,11% al 31 dicembre 2024). I coefficienti, calcolati escludendo l’utile generato nel primo trimestre 2025, consentono alla Banca di affrontare le sfide di crescita nel lungo termine, anche attraverso acquisizioni.

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Roma, 8 maggio 2025 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati consolidati relativi al primo trimestre 2025.

“I risultati dei primi tre mesi del 2025 riflettono gli esiti positivi del percorso di rafforzamento del nostro posizionamento intrapreso negli ultimi anni. Un percorso che, anche grazie alla qualità delle nostre persone, ci ha permesso di consolidare il nostro posizionamento nel segmento specialty finance e, al contempo, di mettere le basi per la nostra crescita futura. L’utile netto del primo trimestre 2025 cresce a 47,3 milioni di euro e conferma la forza delle componenti core del modello di business della Banca, anche in presenza di un contesto volatile sui mercati finanziari e meno generoso per il settore bancario a causa della riduzione dei tassi di interesse. Il risultato è stato ottenuto grazie alla nostra capacità di generare performance industriali positive e ricorrenti, pur mantenendo un profilo di rischio contenuto e offrendo una attraente remunerazione ai nostri azionisti. A ciò si aggiunge la nostra solida posizione patrimoniale, rappresentata anche dal livello di capitale regolamentare CET1 pari al 16,6%, superiore ai limiti regolamentari del 9%. Banca Ifis può guardare con ottimismo ad un futuro in cui sarà in grado di beneficiare del percorso impostato in questi ultimi anni: i progetti di digitalizzazione, efficientamento e contenimento del rischio completati nel Piano Industriale 2022-2024, stanno, infatti, portando vantaggi tangibili sul fronte della redditività”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.

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I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking del primo trimestre, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024, nonostante lo scenario dei tassi di interesse meno favorevole, riflettono il dinamismo e la qualità del lavoro della rete commerciale. I benefici derivanti dalla specializzazione in business ad alto valore aggiunto, quali ad esempio equity investments della business unit structured finance, sono stati particolarmente evidenti in questo trimestre con un contributo ai ricavi per circa 11,8 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 4,0 milioni di euro del primo trimestre 2024.

I ricavi del Settore Npl del primo trimestre 2025, in crescita dell’8,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, pur in presenza di minori acquisti di portafogli, riflettono l’efficientamento dei processi di recupero giudiziale e stragiudiziale del portafoglio di proprietà e la positiva stagionalità del business Npl. Gli incassi dell’attività di recupero sono stati pari a 101 milioni di euro e non evidenziano, ad oggi, impatti negativi significativi derivanti dall’inflazione e dall’incertezza macroeconomica.

Il costo medio della raccolta al 31 marzo 2025 si è attestato al 3,5%, in diminuzione rispetto al costo medio del quarto trimestre 2024 di 3,8%. Lo spread medio, calcolato come differenziale tra interessi alla clientela medi e costo della raccolta medio è risultato in leggera contrazione, dal 2,3% del primo trimestre 2024, all’1,9% del quarto trimestre 2024, all’1,8% del primo trimestre 2025, con un trend che si è manifestato soprattutto nell’ultimo trimestre del 2024 per effetto della riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.

Il portafoglio titoli facente capo al comparto finanza proprietaria, pari a circa 3,1 miliardi di euro, è leggermente superiore rispetto ai 2,9 miliardi di euro di dicembre 2024. La duration del portafoglio è stata allungata da 2,3 anni di dicembre 2023 a 3,8 anni di dicembre 2024 e a 4,2 anni di marzo 2025, a conferma di una gestione attiva e in linea con le condizioni di mercato, sempre mantenendo un profilo di rischio limitato.

I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 6,1% e al 3,3% (rispettivamente 5,4% e 2,9% al 31 dicembre 2024). La variazione rispetto al trimestre precedente è conseguenza di alcune specifiche posizioni il cui impatto in termini di accantonamenti è stato comunque limitato per la presenza di garanzie. I rapporti di qualità dell’attivo al 31 marzo 2025 si attesterebbero rispettivamente al 5,7% e al 2,9%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento. La copertura media dei crediti deteriorati è stata continuamente rafforzata dal 35% del 2022 al 48% del 31 marzo 2025.

I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 16,55% (16,10% al 31 dicembre 2024) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,43% (18,11% al 31 dicembre 2024), calcolati escludendo l’utile del primo trimestre 2025.

La solida posizione di capitale consente alla Banca di affrontare le sfide di crescita nel lungo termine, anche attraverso acquisizioni, e la distribuzione di un dividendo totale di 111,5 milioni di euro a valere sul 2024 (pari a 2,12 euro per azione), di cui 63,1 milioni di euro (1,20 euro per azione) distribuiti il 20 novembre 2024 e 48,4 milioni di euro (0,92 euro per azione) che verranno distribuiti il 21 maggio 2025.

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Banca Ifis e l’impegno nella sostenibilità

Il 2024 ha visto il completamento del Piano triennale ESG di Banca Ifis che ha riguardato tre principali aree di intervento: sociale, di governance e ambientale. Grazie alle iniziative intraprese nel triennio di piano in tutti gli ambiti di sostenibilità, Banca Ifis ha migliorato sensibilmente il proprio posizionamento sui principali rating e indici ESG internazionali: a inizio 2025 MSCI ha portato il rating di Banca Ifis da AA ad AAA, posizionando così la Banca tra i leader a livello globale ed entrando in una fascia di merito in cui rientra solo il 2% delle aziende quotate. Oltre a MSCI, Banca Ifis ha ottenuto da parte di Moody’s un punteggio di impatto creditizio ESG (CIS) di 2, confermandola come un esempio virtuoso sul mercato, con particolare riferimento all’ambito Governance; valutazione di B, in una scala da F ad A, da parte di CDP (già Carbon Disclosure Project), organizzazione non profit che valuta l’impatto ambientale delle aziende. All’elevato posizionamento sui principali rating internazionali si aggiunge il premio ottenuto dalla Banca nel 2024 come miglior programma ESG in Europa nel segmento Small-Mid Cap, assegnato dalla società indipendente Extel Institutional Investors.

Entrando nel dettaglio, sul fronte sociale, il Social Impact lab Kaleidos, ispirato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, ha realizzato oltre 40 iniziative per un impegno complessivo di 7 milioni di euro, in crescita rispetto ai 6 milioni inizialmente previsti dal Piano. Per quantificare l’impatto sociale generato da queste progettualità, Banca Ifis, in collaborazione con Triadi – spinoff del Politecnico di Milano guidato dal prof. Mario Calderini –, ha sviluppato un modello di misurazione dell’impatto che permette di quantificare in termici economici il ritorno generato da queste iniziative. Applicato a tutte le progettualità di Kaleidos già realizzate, il modello di misurazione d’impatto ha evidenziato come un euro investito da Banca Ifis in iniziative sociali abbia generato, in media, 5,1 euro di valore sociale. Tra le iniziative più rilevanti realizzate nel periodo si segnalano quelle nell’ambito della ricerca medico scientifica, con il supporto alla Fondazione Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nel progetto di ricerca teso a valutare la sicurezza e l’efficacia della terapia genica con cellule CAR-T sui giovani pazienti con recidiva o refrattari alle altre cure oggi disponibili per i tumori maligni del sistema nervoso centrale. Altra significativa collaborazione pluriennale è quella con la Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata di Padova, tramite i progetti “Adotta un ricercatore” e il supporto degli studi nell’ambito delle patologie neuromuscolari e metaboliche. Sempre grazie a Kaleidos, Banca Ifis è intervenuta a supporto di progetti rivolti alle categorie più fragili, come l’erogazione a favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus, che ha permesso di distribuire l’equivalente di dieci milioni di pasti alle persone in difficoltà.

L’impegno sociale di Banca Ifis si è concretizzato anche attraverso “Ifis art”, il progetto voluto e ideato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori, anche attraverso iniziative pubblico-private. Simbolo di Ifis art – che rappresenta uno dei maggiori esempi di corporate collection aziendale – è la collezione del Parco Internazionale di Scultura di Villa Fürstenberg. Il Parco ha riaperto ufficialmente al pubblico lo scorso 27 aprile con due nuove opere che arricchiscono la ricca collezione di oltre trenta opere di alcuni tra i più noti esponenti dell’arte contemporanea italiana e internazionale. In questo contesto, l’Ufficio Studi di Banca Ifis ha misurato i risultati prodotti dal Parco Internazionale di Scultura da un punto di vista sociale, secondo il modello di misurazione d’impatto sviluppato dalla Banca con il Politecnico di Milano. Stando alle risposte dei 500 visitatori intervistati, il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis genera un moltiplicatore pari a 3,9: tradotto in termini pratici, un euro investito dalla Banca nel Parco genera quasi 4 euro di valore sociale per il territorio. Questo valore arriva addirittura a 5,3 se si prende in considerazione il cluster dei partecipanti ai workshop che la Banca ha organizzato nel corso del 2024 in collaborazione col Ministero dei Beni Culturali nell’ambito della Biennale di Venezia. Sempre nell’ambito di Ifis art, nel mese di maggio Banca Ifis presenterà il progetto per il salvataggio e la messa in sicurezza di The Migrant Child, una delle due sole opere dell’artista Banksy presenti sul suolo italiano. Accogliendo un appello del Ministero dei Beni Culturali, la Banca ha rilevato lo stabile su cui è dipinta l’opera – Palazzo San Pantalon a Venezia – e intende trasformarlo in uno spazio espositivo per giovani artisti nell’ambito di Biennale di Venezia.

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Esercizio della delega ad aumentare il capitale sociale al servizio dell’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Banca Ifis su illimity Bank

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In data odierna il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 17 aprile 2025, l’aumento del capitale sociale a pagamento, in una o più volte e in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 4, primo periodo, c.c., a servizio dell’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis sulla totalità delle azioni ordinarie di illimity ai sensi e per gli effetti degli artt. 102 e 106, comma 4, del TUF.

Nel contesto della deliberazione di aumento di capitale, il Consiglio di Amministrazione ha provveduto altresì a fornire le informazioni previste dall’art. 2343-quater, comma 3, lett. a), b), c) ed e), c.c. Ai sensi della normativa applicabile, in data odierna viene messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul meccanismo di stoccaggio autorizzato www.emarketstorage.com nonché sul sito internet di Banca Ifis la seguente documentazione: (i) la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione predisposta ai sensi dell’art. 2441, comma 6, c.c. e dell’art. 70, comma 7, lett. a) del Regolamento Consob n. 11971/1999; e (ii) il parere della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. sulla congruità del prezzo di emissione delle azioni Banca Ifis da offrire in scambio nell’ambito della suddetta offerta, ai sensi dell’art. 2441, comma 6, c.c. e dell’art. 158 del D.Lgs. 58/98. Il verbale del Consiglio di Amministrazione sarà depositato per l’iscrizione presso il Registro delle Imprese di Venezia, Rovigo nei termini previsti dalla vigente normativa.

 

[1] A gennaio 2024, il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d’Italia la comunicazione dei nuovi requisiti SREP. I nuovi requisiti prevedono un CET1 del 9,0%, un Tier 1 Ratio del 10,90% e un Total Capital Ratio del 13,30% (incluso 1,0% di P2G) e sono applicati a partire dal 31 marzo 2024.

[2] Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all’interno della voce “Margine di interesse”) nella misura in cui rappresentative dell’operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell’attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei “Costi operativi”;
  • le voci di costo e ricavo ritenute come “non ricorrenti” (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. “gain on a bargain purchase” ai sensi dell’IFRS 3), sono esclusi dal computo dei “Costi operativi”, e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. “Altre spese amministrative”, “Altri oneri/proventi di gestione”) e inseriti in una specifica voce “Oneri e proventi non ricorrenti”;
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata “Oneri relativi al sistema bancario” (la quale è esclusa del computo dei “Costi operativi”), anziché essere evidenziati nelle voci “Altre spese amministrative” o “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri“;
  • sono ricondotti nell’ambito dell’unica voce “Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito”:
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

[3] Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2025 escludono l’utile in formazione del Gruppo Bancario generato nel primo trimestre del 2025.

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