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UniCal, convegno “Città e sistemi urbani. La sfida della complessità territoriale”


UniCal, convegno “Città e sistemi urbani. La sfida della complessità territoriale”. A dialogare con i relatori, tre protagonisti della politica urbana calabrese: il sindaco di Cosenza Franz Caruso, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi.

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ARCAVACATA (COSENZA) – Le città non sono solo spazi fisici, ma ecosistemi complessi in cui si intrecciano flussi economici, dinamiche sociali e scelte politiche. È da questa consapevolezza che ha preso forma l’incontro “Città e sistemi urbani. La sfida della complessità territoriale”, promosso dalla Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche (SSSAP) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DiSPeS) dell’Università della Calabria.

Accademici, amministratori e sindaci si sono riuniti per discutere le trasformazioni in atto nei territori urbani e le nuove prospettive di governance. Ad aprire i lavori, Vincenzo Fortunato, direttore della SSSAP, e Giap Parini, direttore del DiSPeS, che hanno sottolineato l’importanza di analizzare la complessità urbana in un’ottica sistemica e interconnessa.

UniCal, convegno “Città e sistemi urbani. La sfida della complessità territoriale”

Il cuore dell’incontro ha visto gli interventi di esperti di rilievo nazionale: Matteo Colleoni (Università di Milano-Bicocca) ha illustrato le dinamiche del policentrismo e dei flussi di mobilità nelle aree metropolitane italiane; Luca Daconto (Università di Milano-Bicocca) è intervenuto sul tema dell’accessibilità e della segregazione nelle periferie e nelle zone periurbane; Eliana Fischer (Università di Catania) ha proposto un’analisi comparativa delle città metropolitane di Palermo, Messina e Catania; Massimo Zupi (Università della Calabria) ha approfondito le relazioni tra sistemi territoriali e competitività urbana in Calabria.

A dialogare con i relatori, tre protagonisti della politica urbana calabrese: Franz Caruso, sindaco di Cosenza; Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria; Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano. Gli amministratori hanno portato testimonianze concrete dalle loro realtà, evidenziando criticità comuni e opportunità di collaborazione tra i territori. A moderare il dibattito, Gilda Catalano (docente UniCal).

Dal risanamento alla rinascita: Cosenza punta su inclusione e sostenibilità

Un bilancio risanato, la macchina amministrativa rimessa in moto e lo sguardo rivolto con decisione allo sviluppo sostenibile. Così il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, traccia il percorso compiuto dalla sua amministrazione, che da una fase di risanamento è passata oggi alla progettazione concreta di una città nuova, inclusiva e verde.

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«Abbiamo cercato di rimettere a posto un po’ i conti, in gran parte ci siamo riusciti. Abbiamo rimesso la macchina amministrativa sui binari corretti della buona amministrazione. Adesso, stiamo rivolgendo l’attenzione verso lo sviluppo della città». Il primo obiettivo non è stato il rilancio urbanistico, bensì il salvataggio delle risorse: «Siamo riusciti a recuperare i fondi del Contratto istituzionale di sviluppo (CIS), che stavano per andare perduti. Fondi importanti che oggi finanziano interventi strategici, in primis la riqualificazione del centro storico».

La visione dell’amministrazione abbraccia anche periferie e sostenibilità. Con circa 13-14 milioni di euro, quartieri come San Vito alto, San Vito basso e Serra Spiga stanno finalmente vivendo una stagione di trasformazione urbana che – secondo Caruso – non si vedeva “da cinquant’anni”. Interventi anche su Via Popilia, dove si è puntato sul recupero di strutture abbandonate e sul rilancio del verde urbano. «Stiamo riempiendo la città di alberi – ha spiegato il sindaco – da viale Trieste a via Alimena, dal corso principale ai Giardini Enzo Tortora, fino a viale Cosmai».

Ma il vero salto di qualità, per il primo cittadino di Cosenza, passa da una visione metropolitana. «In campagna elettorale ho proposto un’area vasta metropolitana, oggi ripresa anche da altri. Credo nelle sinergie tra territori: Cosenza ha un centro storico unico, Rende ha l’università, Piano Lago ha l’area industriale. Da soli non si va lontano. Serve una visione condivisa per attrarre investimenti, creare lavoro, far muovere l’economia».

Una visione metropolitana per Reggio Calabria: pianificazione integrata e sinergie strategiche

«Per costruire politiche territoriali realmente efficaci servono coordinamento e integrazione tra gli strumenti di pianificazione: dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile al PSC, fino al Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Sono questi gli strumenti che definiscono la cornice delle politiche per la salute e il benessere di un territorio», ha affermato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.

«Le competenze su questi temi sono frammentate tra Città Metropolitane, Regioni e Governo centrale. Senza una regia unitaria – ha evidenziato il primo cittadino – è impossibile approvare sistemi funzionanti e dare risposte concrete ai cittadini. La città metropolitana di Reggio Calabria è l’unica a non aver ricevuto le deleghe dalla Regione, questo sul piano della mobilità non consente di pianificare un flusso di spostamenti coordinato tra i 97 Comuni dell’area metropolitana». «Reggio Calabria è l’ultima per dimensione demografica tra le 14 città metropolitane italiane, ma la quarta per estensione territoriale. Questa peculiarità ci impone una visione aperta e cooperativa», ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà.

In quest’ottica, il rapporto con Messina è strategico: «Con la nostra città sorella e dirimpettaia, Messina, abbiamo avviato un dialogo costante e una condivisione di politiche di sviluppo. L’obiettivo è ambizioso ma necessario: costruire una vera area metropolitana dello Stretto, capace di rafforzare il ruolo di entrambe le sponde nel contesto mediterraneo».

Un messaggio chiaro anche per le nuove generazioni di amministratori: «Ai giovani che si affacciano alla politica dico: non fermatevi davanti alle difficoltà. Governare un Comune, anche piccolo, è una sfida complessa. Occorrono passione, dedizione e amore per il territorio. Chi ha questi valori ha il dovere – e il diritto – di mettersi in gioco».

UniCal, convegno: Corigliano-Rossano, il nuovo paradigma urbano secondo Stasi

In un contesto spesso segnato da isolamento amministrativo e criticità urbanistiche croniche, il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, lancia un messaggio chiaro: «Lavoriamo insieme ogni qual volta c’è l’occasione». E lo fa raccontando un esempio concreto di cooperazione tra comuni calabresi: la recente collaborazione sul piano di stralcio per l’assetto idrogeologico, che ha visto convergere le principali realtà urbane della Regione: «Laddove è stato fatto un disastro abbiamo trovato una convergenza utile ed efficace».

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Ma è sul fronte delle politiche urbane che l’amministrazione di Corigliano-Rossano sta cercando di lasciare un segno. «L’emergenza principale in tutte le città calabresi è la degenerazione urbanistica – afferma – frutto di decenni di cementificazione selvaggia e, in parte, di una pianificazione poco attenta alla dimensione sociale». La soluzione? Un cambio di paradigma: intercettare finanziamenti per la rigenerazione urbana, investendo soprattutto nei quartieri di edilizia residenziale pubblica, riqualificare l’esistente e restituire dignità agli spazi.

Al centro dell’azione amministrativa una crescita equilibrata e funzionale: «La priorità è riqualificare l’esistente – ha sottolinea il sindaco – senza negare la possibilità di alcune espansioni, purché siano espansioni di servizi, che migliorino la qualità della vita per le comunità».

UniCal, un convegno che sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare e aperto ai territori

Il direttore della SSSAP Vincenzo Fortunato ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare e aperto ai territori: «L’apertura dell’università verso tutti gli attori del territorio arricchisce la nostra offerta – ha affermato Fortunato –. Non parliamo solo di pubblica amministrazione, ma anche di costituzione, di unioni e fusioni di Comuni. Iniziative come questa vogliono essere un contributo concreto: una giornata di studio insieme a colleghi esperti provenienti da altre realtà italiane, che portano esperienze e casi virtuosi». L’iniziativa punta su ascolto e confronto: «Formarsi significa informarsi, guardare cosa accade a Milano, ma anche in un’altra città del Sud. Imparare da chi ha affrontato gli stessi problemi e ha trovato soluzioni».

Secondo il professore, oggi «parlare di città è diventato riduttivo». Le sfide del presente impongono un nuovo modo di pensare lo sviluppo urbano, dove non bastano più gli strumenti amministrativi tradizionali. «Le città devono aprirsi, coinvolgere tutti gli attori della società civile: dal terzo settore al mondo culturale, dalle imprese alle università. È dentro questo network che le città possono ripensarsi». In questo contesto di cambiamento, segnato anche dal rinnovo di molti consigli comunali, la scuola vuole offrire un contributo scientifico e formativo. «Non abbiamo la pretesa di dare soluzioni pronte – precisa Fortunato – ma vogliamo immaginare insieme dei percorsi, delle visioni diverse e partecipate che possano migliorare la qualità dell’amministrazione e della vita nei nostri luoghi».

UniCal, convegno: accademici, amministratori e sindaci a confronto

L’incontro ha ribadito l’urgenza di ripensare la pianificazione urbana e territoriale attraverso strumenti flessibili e visioni integrate, capaci di tenere conto delle specificità locali senza rinunciare a una strategia condivisa.



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