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Italia ed Europa verso il modello TechCo


L’industria delle telecomunicazioni in Europa si trova oggi di fronte a un bivio strategico. La frammentazione del mercato, con decine di operatori nazionali, ha finito per indebolire la capacità di investimento del settore, rallentando l’innovazione e riducendo la competitività globale del continente. A differenza degli Stati Uniti e della Cina, che beneficiano di economie di scala e operatori di dimensioni continentali, l’Europa ha finora mantenuto un’impostazione prudente, fondata sul timore di concentrazioni eccessive.

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Ma il paradigma sta cambiando. La Commissione Europea ha avviato una revisione delle linee guida sulle concentrazioni: un’iniziativa di portata storica, volta a modernizzare un quadro normativo vecchio di vent’anni per renderlo coerente con le nuove priorità strategiche — innovazione, resilienza, sostenibilità e digitalizzazione. L’obiettivo è chiaro: creare le condizioni affinché le fusioni e acquisizioni possano rafforzare il settore senza compromettere la concorrenza. Rilanciando sul consolidamento, dunque.

L’Italia al centro del cambiamento: Tim-Iliad e Vodafone-Fastweb

Il mercato italiano è oggi uno dei principali laboratori di questa trasformazione. Due operazioni di consolidamento stanno infatti ridisegnando la mappa del settore: la potenziale fusione tra Tim e Iliad, ancora in fase di discussione, e la già completata acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom, con integrazione in Fastweb.

Nel primo caso, TIM — attraverso il suo amministratore delegato Pietro Labriola — ha ribadito l’apertura verso un’operazione con Iliad, evidenziando la necessità di rafforzare l’intero settore. Secondo Mediobanca Securities, una fusione tra i due operatori porterebbe a un soggetto dominante, con quote residue del 30% per Vodafone-Fastweb e del 25% per Wind Tre. L’eventuale accordo Iliad-Wind Tre, secondo Labriola, non costituirebbe comunque un ostacolo strategico per TIM.

Nel secondo caso, la fusione tra Vodafone e Fastweb è già realtà: Swisscom ha investito 8 miliardi di euro per acquisire l’operatore britannico in Italia, unendolo alla sua controllata per formare un colosso da 20 milioni di linee mobili e 5,6 milioni di linee fisse. I risultati del primo trimestre 2025 confermano la stabilità dell’operazione, con ricavi pari a 1,82 miliardi di euro, e una chiara strategia di espansione nei segmenti B2B e wholesale.

Da Telco a TechCo: la vera trasformazione è culturale e tecnologica

Queste operazioni non sono solo una questione di scala o di efficienza economica. Si inseriscono in una dinamica più ampia: la transizione delle Telco verso un modello TechCo, cioè fornitori di servizi digitali integrati. Secondo Kpmg, le aziende che stanno avendo successo in questa transizione operano con architetture cloud distribuite e sono capaci di progettare servizi scalabili, efficienti e flessibili. Per l’Italia, diventare un hub digitale richiede questa evoluzione, indispensabile per colmare il divario con le big tech globali.

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L’Europa riscrive le regole: nuove linee guida per fusioni e concorrenza

Nel frattempo, Bruxelles accelera. La Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica per aggiornare le linee guida sulle concentrazioni, alla luce dei cambiamenti economici e geopolitici degli ultimi due decenni. Il nuovo approccio non valuterà solo l’effetto concorrenziale diretto delle fusioni, ma terrà conto di criteri strategici come l’efficienza, l’intensità di investimento, la resilienza, la sostenibilità e il contributo all’autonomia digitale europea.

Il quadro in revisione riguarda sia le linee guida del 2004 sulle fusioni orizzontali, sia quelle del 2008 sulle fusioni non orizzontali. L’intento è quello di dotarsi di un sistema più solido, prevedibile e coerente con la giurisprudenza della Corte di giustizia UE, capace di stimolare lo sviluppo senza sacrificare la concorrenza.

Il rapporto Draghi: una nuova ambizione industriale europea

Questo cambio di rotta è coerente con le raccomandazioni del rapporto Draghi, presentato lo scorso anno. L’ex premier italiano ha proposto di spostare l’enfasi dalla regolamentazione ex ante (che previene le fusioni) a quella ex post, capace di colpire solo le condotte monopolistiche reali. Draghi ha inoltre suggerito l’armonizzazione delle norme sullo spettro radio, sulla cybersicurezza e sulle intercettazioni legali, per favorire una competizione più equa e integrata a livello continentale.

Le sue proposte hanno trovato ampio consenso nel settore. A pochi mesi dalla sua nomina, Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, ha partecipato al summit “New Industrial Ambition for Europe” insieme ai CEO di Ericsson e Nokia, sottolineando il ritardo europeo sugli investimenti e l’urgenza di rafforzare l’autonomia tecnologica.

Un mercato più forte, non meno competitivo

Contrariamente a una visione tradizionale, il consolidamento non rappresenta una minaccia alla concorrenza, bensì una leva per migliorarla. Il sistema UE di controllo delle concentrazioni mira a evitare abusi di potere di mercato, ma il 95% delle fusioni notificate negli ultimi dieci anni è stato approvato senza condizioni. Ciò dimostra che, se ben progettate, le fusioni possono generare valore per le imprese e vantaggi per i consumatori.

L’Italia ha l’occasione di guidare il cambiamento

Il consolidamento nel settore delle telecomunicazioni è ormai un passaggio obbligato per costruire un’Europa digitale forte e autonoma. L’Italia, con le sue due operazioni in corso, può porsi come modello di riferimento, purché sappia accompagnare le riforme di struttura con una trasformazione culturale e organizzativa orientata al digitale, all’efficienza e all’innovazione.

Essere una TechCo non significa solo offrire servizi connessi, ma ripensare l’intera architettura del valore, dalla rete al software, dai dati all’esperienza utente. È tempo di superare le logiche difensive e abbracciare una visione industriale più ambiziosa, capace di rilanciare il ruolo dell’Europa — e dell’Italia — nel futuro tecnologico globale.

Il punto a Telco per l’Italia l’11 giugno

Del consolidamento come tema strategico per l’industria delle telecomunicazioni europea in uno scenario sempre più denso di sfide si discuterà al prossimo Telco per l’Italia – “Oltre le reti: da TelCo a TechCo per costruire il futuro dell’Italia” – l’evento CorCom-Nextwork360 in programma a Roma il prossimo 11 giugno.

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